NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2011

FANTE della 29a PANZER GRENADIER.
IPOTESI UNIFORMOLOGICA
CALABRIA, settembre 1943
Soggetto, scala 1/35 (ottobre 2011).

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Giacca in tela spigata oppure in cotone
Ambedue le possibilità, alla fine del 43, sono in realizzo da parte delle fabbriche tedesche. Quelle in cotone estivo spesso avevano bottoni in legno, in alcuni casi questi erano in simil bachelite, resine o metallo.

Lo stivale sovietico
Nel 43, il fante tedesco indossa solo scarponcini alti dato che dal 42 gli stivali non sono più in ordine all'equipaggiamento personale. Per una strana coincidenza tutta da capire, gli stivali scolpiti per il figurino sono identici a quelli di provenienza ex Armata Rossa. Si può supporre, grazie a questa scelta scultorea dell'autore, che questi potevano allora far parte di un quantitativo depredato in RUSSIA e poi spedito al fronte Mediterraneo.

Bottino primo
Con la Campagna di Sicilia, i Tedeschi scoprono la qualità delle sigarette americane. Quelle tedesche in confronto sono il peggio che si possa fumare. Il fante tedesco non perdeva occasione per appropriarsi di queste deliziose "bionde" anglo-americane. La perquisizione di nemici uccisi, in alcuni casi, serviva principalmente per trovare i pacchetti di sigarette.

 

 

 

 

Bibliografia
- R. Atkinson "Il giorno della battaglia, gli Alleati in Italia 1943 - 1944" Ed.LE SCIE Mondadori, 2008.
- F. V. Senger und Etterlin "La guerra in Europa" Ed. TEA, 2002 (1960).
- G. Williamson ill. di R. Volstad "Afrika Korps" Ed. Osprey 1998 (trad. it. DEL PRADO).
- N. Thomas ill. di S. Andrew "The german Army 1939-45 (2) North Africa & Balcans" Ed. Osprey (1998).

L'abbandono della SICILIA e la difesa della CALABRIA nel 1943
La campagna nel Sud ITALIA resta sempre un argomento inesauribile sia per l'interesse storico sia per quello uniformologico.
Tramite gli articoli pertinenti, ne ho descritto gli eventi principali e alcune delle uniformi degli opposti schieramenti.
Per la parte tedesca, stavolta, ho realizzato un soggetto che combina una giacca estiva in cotone di taglio [economico] differente da quella canonica dei primi anni del conflitto (per la precisione dal 1935 in poi) e un pantalone che ho voluto ipotizzare fosse stato ricavato utilizzando della tela di cotone non impermeabilizzata e su cui era stampata la mimetizzazione identificata come "Splittermuster 41" che tradotto significa "disegno a schegge".
All'esercito (HEER) non vennero mai assegnate delle combinazioni mimetiche (giacca e pantalone o giubbe da sovra indossare) al pari di quelle in uso alle WAFFEN SS. Dal 1940 in poi fu creato un poncho impermeabile per il fante che poteva essere utilizzato anche come ricovero temporaneo dalle intemperie. L'unione di più elementi permetteva persino l'allestimento di una tenda campale di piccole dimensioni.
La stampa di questa mimetizzazione venne impiegata, giusto a titolo di esempio, per i teli mimetici degli elmetti, per quelli utilizzati per la copertura di veicoli o per ripari temporanei, per la realizzazione delle giacche da lancio dei paracadutisti e per quelle invernali dei soldati sul fronte dell'est.
Verso il finire del conflitto, con la medesima stoffa (che però non aveva più la gommatura d'impermeabilizzazione se non nelle produzioni dei poncho e dei teli di copertura), furono realizzati non solo pantaloni ma anche camicie, giacche da campo per le diverse specialità della WEHRMACHT e dei paracaduti.

Rispetto al soggetto originale prodotto  nei primi anni 90 da VERLINDEN (quando l'azienda era ancora in BELGIO e sotto la direzione del suo fondatore F. VERLINDEN) alcune parti anatomiche sono state sostituite (braccia e testa) e così tutto l'equipaggiamento. Concentrandoci su questa parte, il caporale ha in dotazione un fucile MAUSER 98K (di tipo corto, quello più comune dal 1940 in poi) e le giberne regolamentari. Gli spallacci in cuoio, nella scultura originale, mancavano delle bretelle per sostegno dei caricatori per le machine pistole tipo MP38 oppure MP40. Il tascapane di stoffa é quello di serie di VERLINDEN. Spendo solo due parole di preoccupazione per quando la mia esigua scorta di questo accessorio che, ahimè, si esaurirà a breve. Certo non ho svolto ampie ricerche di mercato ma non ho ancora trovato un produttore che possa garantire la medesima qualità come prodotto finito e impiegabile su quasi tutti i figurini prodotti dalla stessa VERLINDEN come da altri produttori contemporanei. Il resto dell'equipaggiamento é relativo ai marchi ANDREA, DRAGON, TAMIYA.

Realizzazione pittorica del figurino
Prima d'iniziare la pitturazione, ho verificato bene che tutte le parti, poste nelle loro posizioni finali tramite dei perni e questo spiega i fori visibili sul figurino, fossero aderenti alle pieghe del tascapane e a quelle dell'uniforme. Una volta che questa verifica é stata svolta, ho iniziato la vera e propria colorazione. Come si evidenzia dalle foto, i verdi di fondo sono differenti. La giacca può essere dipinta in color oliva a cui si aggiunge del nero mentre per i pantaloni occorre una miscela di verde, grigio, bianco e giallo ocra.
La giacca non presenta difficoltà particolari in fase di sfumatura se non in alcuni punti dove lo scultore, a mio personale avviso, ha un po' esagerato con il rilievo di alcune pieghe.
I pantaloni sono colorati in diverse fasi. La prima é quella relativa alla pittura di fondo e delle relative pieghe che sono evidenziate tramite l'aggiunta di Bianco Titanio. Poi alla pezzatura della mimetica i cui due colori base sono un Verde Oliva e un marrone tipo ruggine ("Rust", spesso lo si trova sotto questa dicitura). Questi due colori devono essere schiariti con l'aiuto di un colore tipo Kaki o comunque il classico "Yellow Desert".
Il colore in questione l'ho utilizzato anche per il berretto "Feldmutze M43", a cui ho dato origini DAK (Deutsches Afrika Korps), la solarizzazione del tessuto l'ho raggiunta con del bianco neutro per le luci e del Verde Marcio per le zone in ombra come la visiera e il risvolto.

L'attrezzatura in metallo, come il contenitore per la maschera antigas e la gavetta, nella realtà era verniciata in un verde molto scuro, per la precisione era una smaltatura che tendeva a consumasi o a venire via a causa di sfregamenti e urti.
In genere, per ottenere l'effetto scrostato, prima dipingo l'accessorio con del color argento (base smalto e non acrilico, nota bene); successivamente sovrappongo una mano di colore verde scuro acrilico che poi schiarisco con giallo o grigio. Ad asciugatura completa, impiegando del nastro adesivo per carrozzieri o una lametta da barba, asporto piccole aree di colore verde provocando uno scrostamento della superficie.

Un'ultima nota riguarda l'uso di varianti lucide di verde acrilico per la colorazione delle granate con manico che i soldati americani avevano soprannominato "pestapatate" Erano molto efficaci all'atto di esplodere ma scomode da portare addosso: per questo lo scultore ha pensato d'infilarne una nello stivale di provenienza sicuramente sovietica. Queste granate avevano un colore simile a quello delle uniformi, per cui si dovrebbe impiegare una tonalità altrettanto simile se non uguale. Ma un figurino non può essere solo una replica della realtà, quindi occorre alterare la realtà cromatica se non si vuole rischiare di appiattire il tutto. Per aumentarne la profondità, visto che sono scolpite direttamente nel figurino, conviene contornarle con del colore Bruno Trasparente (base ad olio) molto diluito con diluente sintetico e non con trementina per non provocare riflessi lucidi sul colore opaco dei pantaloni e della giacca.


Soldati tedeschi catturati vicino ad Anzio nel 1944, il gefreiter in primo piano ha una giacca in panno con tasche lisce e bottoni in metallo
(per concessione del Governo americano NARA/ARC).

Galleria 2° Conflitto mondiale

Documentazione 2°conflitto mondiale

Questo sito Mappa del sito E-mail e contatti Aiuti per navigare Diritti d'autore e copyright Per collaborare a NISE A-F G-O P-Z Creative Commons License