NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

TENENTE "BUCK" COMPTON, REGGIMENTO 506° PIR, EASY COMPANY
Battaglia delle ARDENNE, BELGIO 1944/45
Realizzazione figurino MICHAEL ROBERTS, scala 1/32.
Gennaio 2013.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Uniformi di cotone
 L'uniforme qui riprodotta era in cotone, il capo protettivo principale su cui poterono contare soldati come Compton per resistere al freddo polare delle Ardenne.

Galosce per il freddo ai piedi
Il figurino riproduce le tipiche galosce protettive che vennero fornite ai soldati di linea. Erano degli enormi stivali di gomma nera che potevano essere indossati direttamente con lo stivaletto di ordinanza (vedi foto a fianco). In realtà nessuno poté farlo perché in proporzione quelle per uno stivaletto di taglia 43 (9 per la misura americana) erano gigantesche ed era quindi impossibile poi muoversi in modo consono. Alla fine venivano indossati con almeno un paio di calzini a conforto contro il freddo e la taglia eccessiva.

Dirette testimonianze
Le dirette voci dei protagonisti della EASY COMPANY sono raccolte nel libro di S. Ambrose e trasposte nella serie televisiva in 10 puntate prodotta da HBO la cui lavorazione ha permesso di produrre episodi fedeli nelle riproduzioni delle uniformi, degli armamenti e delle ambientazioni di guerra.

Voce non presente in elenco
Nella scheda medica che veniva compilata all'atto del ricovero di un soldato, presso il triage, non compariva la voce "stress/esaurimento da combattimento".

 

 

 

Altri soggetti correlati

La storia di LYNN "BUCK" COMPTON e della EASY COMPANY

Il personaggio del figurino non é di fantasia ma é vissuto veramente, ha fatto parte del 506° PIR e inquadrato nella EASY COMPANY, resa nota dal libro di S. AMBROSE ("BANDA DI FRATELLI") e dalla serie televisiva prodotta da HBO "BAND OF BROTHER" (vedere la puntata dal titolo "Punto di rottura - The Breaking Point").
 La EASY COMPANY venne costituita nel luglio del 1942 a CAMP TOCCOA in GEORGIA. Si trattava di fanteria aviotrasportata che veniva inviata nelle zone di guerra tramite aerei e poi paracaduti sull'obiettivo.
 Occorre precisare che le truppe aviotrasportate furono una branca specialistica nata proprio in seguito all'entrata in guerra degli STATI UNITI contro la GERMANIA.
 L'arruolamento era volontario e la selezione durissima: settimane di esercitazioni dove in pochi riuscirono ad arrivare al termine del periodo di addestramento. A peggiorare il periodo di prova, a CAMP TOCCOA, vi era la collina soprannominata "CURRANE" (che in lingua indiana significava "Siamo senza pari quando siamo uniti") che le aspiranti reclute dovevano ogni mattina e ogni sera salire e scendere di corsa con l'equipaggiamento addosso. Roba da pazzi certo, ma che solo ragazzi con la voglia di essere di aiuto alla propria nazione ebbero il coraggio e la sfrontatezza di affrontare.
 E proprio COMPTON fu uno di loro. Oltre un anno di duro addestramento e poi il lancio nei cieli della NORMANDIA il 5 giugno del 1944.
 Lui stesso testimoniò per un documentario prodotto da Steven SPIELBERG e Tom HANKS: "Il lancio dal C47 ebbe come conseguenza un contraccolpo così violento che strappò persino il sottogola dell'elmetto e portò via la sacca contenente le armi personali e che era legata a una gamba". Breve nota circa queste sacche: in teoria potevano contenere materiale per un peso massimo di 7 kg ma spesso venivano riempite con oltre 20 kg di roba varia.  Un altro ricordo legato a quel primo lancio sulla FRANCIA: "All'atterraggio mi ritrovai con un coltello, la borraccia e sei merendine in tasca... Pronto a combattere l'esercito tedesco!".
 COMPTON combatté al fianco di Richard "Dick" WINTERS (congedato con il grado di maggiore) in NORMANDIA, in OLANDA e in BELGIO; venne ferito più volte tornando sempre in prima linea e si distinse in molte azioni in combattimento diretto. Nell'accerchiamento della città di BASTOGNE, COMPTON ebbe un esaurimento psicofisico che lo costrinse a un periodo di riposo nelle retrovie. Concluse comunque al fronte la guerra.
 La EASY COMPANY venne sciolta nel novembre del 1945.

Ho scelto di realizzare la persona del tenente COMPTON, nella serie TV interpretato degnamente dall'attore Neal MC DONOUGH, perché mi é piaciuto il suo personaggio così profondamente umano anche nel momento in cui i nervi gli cedettero proprio nella sacca di BASTOGNE in prossimità del villaggio di FOY.
 Certo il maggiore WINTERS ha rappresentato l'eroe per antonomasia ma uomini come COMPTON erano coloro che costituivano il grosso dell'organico americano che, a BASTOGNE, combatté per oltre un mese in condizioni drammatiche.
 Molti di loro ebbero un crollo emotivo nell'inferno di fuoco e gelo delle ARDENNE, ciò nonostante spesso ritornarono a combattere fino all'aprile del 45 e portarono dentro di sé i traumi di quei giorni, vivendoli successivamente con pacato dignitoso silenzio.

 Per maggiori informazioni, potete visitare il sito dedicato agli uomini della EASY COMPANY e leggere (ahimè solo in lingua inglese) le gesta e le testimonianze dei veri protagonisti di questa incredibile e quanto mai umana storia di guerra:
MEN OF EASY COMPANY

 

 

Banda di fratelli
 Alle volte temo che la Battaglia delle ARDENNE, modellisticamente, sia come il gioco d'azzardo: inizi con un figurino giusto per curiosità e ti ritrovi un intero battaglione contenuto in una bacheca, preso da una vera e propria fissa che ti porta a dipingere decine e decine di soggetti americani e tedeschi intenti a darsele di santa ragione nei boschi del BELGIO.
 MICHAEL ROBERTS ha realizzato questo soggetto in resina nella scala 1/32 (54mm) che in origine era un soldato del 101° AIRBORNE, nella cui mano destra era presente un bazooka. E io non ho rsistito.
 Il pezzo l'ho acquistato nel 2011 presso il negozio, di SANREMO, MAIL MODEL. Un bel pezzo, credetemi, specie nella scultura del viso e della postura.

 Il soggetto non é nella classica scala 1/35 per cui non é stato possibile utilizzare altre parti di provenienza varia (VERLINDEN, TAMIYA, DRAGON ecc).
 Tre le difficoltà incontrate: reperire una mano destra per sostituire quella che impugna il bazooka,  a mio giudizio poco reale come postura visto il peso dell'arma; seconda difficoltà la colorazione particolare dell'uniforme e l'ultima relativa all'ambientazione dentro a una buca. Insomma, tanti problemi che rendevano difficoltosa la realizzazione del pezzo.


M1943 Field Jacket (Carl Wouters 2008, WIKIPEDIA source).

  Ho pulito il pezzo costituito da tronco staccato da braccia e gambe, una resina molto facile da lavorare ma estremamente porosa e che ha richiesto delle correzioni tramite stucco del tipo TAMIYA PUTTY.
 Ecco il primo step non di facile risoluzione: la mano destra da realizzare partendo da un moncone METAL MODELES a cui ho poi aggiunto le dita realizzate con stucco in pasta del tipo MILLIPUT. Nella mano potevo solo fargli impugnare un PANZER FAUST che non ricordo nemmeno più la provenienza ma che per fortuna é un tantino fuori scala in eccesso rispetto a quella dell'1/35.
 Finita la realizzazione della mano, stranamente non ho dovuto faticarci su troppo e lo stucco ha dato prova di facile uso, ho corretto le pieghe della manica destra utilizzando delle lime e della carta smeriglia incollata su degli stuzzicadenti circolari.
 La postura nell'insieme non ha richiesto ulteriori correzioni, ho ripulito l'uniforme da alcune pieghe di troppo. Negli ultimi anni gli scultori hanno un tantino esagerato con le pieghe, al limite di realizzare dei panneggi tipo jeans. Ma resta una mia modesta opinione. Il resto della scultura, testa e accessori, non ha richiesto modifiche particolari se non un'accurata pulizia da tracce di resina in eccesso.


Combat Boots (Carl Malamud 2004, WIKIPEDIA source).

 La seconda difficoltà maggiore: l'esatta colorazione dell'uniforme.
 Ho incluso, sopra, una foto del tipo di giacca che era in dotazione alla fanteria aviotrasportata. Di base era un colore oliva tendente al grigio scuro ma aveva delle sfumature tendenti al marrone sempre scuro. Insomma: non é stato sufficiente comprare un colore di serie prodotto da VALLEJO o da CITADEL. Il colore di base, quindi, l'ho creato su un verde oliva scuro a cui ho aggiunto del marrone cioccolato e l'ho poi schiarito con del grigio a sua volta schiarito prima con del color sabbia e poi con del bianco avorio.
 Una volta terminata la colorazione, ho eseguito dei leggeri lavaggi con dell'arancio trasparente prodotto da VALLEJO. Il viso l'ho dipinto solo ad acrilico, importanti gl'occhi azzurri proprio come l'attore che lo interpreta.

 La terza e ultima difficoltà ha riguardato l'ambientazione, cioè quella di scegliere cosa metterci senza ripetere l'ennesimo effetto mercatino delle pulci.
 Volevo realizzare una scena molto dinamica, quindi aggiungere elementi statici avrebbe creato un fattore inverso. A questo punto meno c'è e forse meglio é, proprio quello che mi sono detto. Tolta quindi una granata appoggiata al suolo e una vanga, la prima in primo piano ai piedi del figurino e la vanga a lato, niente di niente se non tanta neve artificiale ottenuta con una pasta volumetrica. Nemmeno un cespuglio o il solito arsenale abbandonato al suolo. Che ne dite? Ok, ma non tirate palle di neve come commento!


L'attore Neal MC DONOUGH
(Kristin DOS SANTOS 2009, WIKIPEDIA source).

Galleria 2° Conflitto mondiale

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