NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

OBERSCHAFUEHRER, ERNST BARKMANN

4.Kompanie SS-Panzerregiment 2, SS "DAS REICH".

NORMANDIE - FRANKREICH

WORK IN PROGRESS FIGURINO 50 mm

Luglio-agosto 2013.

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Galleria 2° Conflitto mondiale

 

Documentazione 2°conflitto mondiale

 

 

 Fig. 1.

 

 Fig. 2.

 

 Fig. 3.  Fig.4.

 

 Fig. 5.

 

 

 

 Fig. 6.

 

 Fig. 7.

Seconda parte del work in progress, per continuare…

 

Bibliografia essenziale

 Come documentazione base consiglio di visionare il catalogo OSPREY e di procurarvi il libro edito da ERMANNO ALBERTELLI EDITORE “LE UNIFORMI DELL’ESERCITO TEDESCO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE” scritto Wade KRAWCZYK. Le uniformi delle truppe corazzate dell’HEER erano praticamente identiche, le modifiche relative alla Divisione “DAS REICH” possono essere reperite in internet o tramite OSPREY.

 

 

 

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Sono qui pubblicati a solo titolo di informazione non costituendo profitto di sorta in tale contesto.

 

 

Con quel che resta di tante scatole, ecco un figurino unico

 La storia dell’Oberscharführer Ernst BARKMANN (il suo grado equivaleva a quello di feldwebel per l’HEER, sergente) è ricca e altrettanto affascinante quanto quella di altri ufficiali e sottufficiali capo carro durante la Seconda Guerra Mondiale. Purtroppo le cronache non ne narrano le avventure militari e poca documentazione. specie fotografica, è ancora oggi disponibile nonostante BARKMANN si sia spento alla longeva età di novant’anni.

 Per quanto riguarda la sua biografia ufficiale, la documentazione più facile da reperire si trova su WIKIPEDIA ma nella pagina in inglese (quella in italiano è meno ricca di dettagli e alcuni, citati, sono poco chiari o comunque tecnicamente difficili da comprendere, specie per chi non ha dimestichezza con le PANZERTRUPPE delle WAFFEN SS).

 

Il primo set DRAGON, che ho acquistato, era l’equipaggio di Michael WITTMANN in Normandia  e prodotto nel 1994. Il busto del figurino all’estrema destra è servito per realizzare questa elaborazione.

 

 In commercio, lo sappiamo, si trovano carristi, ufficiali e non, di ottima qualità sia metallo bianco (quelli di HORNET, tanto per menzionare la storia del modellismo in 50 mm) sia resina (basti pensare a quelli di nuova generazione come ALPINE) e allo stesso tempo, nel corso degli ultimi trent’anni, molte aziende hanno prodotto set di carristi realizzati in polistirene, anche se queste produzioni non hanno mai raggiunto pregevoli livelli come quelli in resina e metallo.

 Nella seconda metà degli anni 70 i primi a fare la loro comparsa furono quelli di TAMIYA (il cui set è in corrente produzione), seguirono altre case con risultati certo migliori. Nei primi anni del successivo decennio DRAGON immise sul mercato i primi set da quattro/cinque se non sei elementi.

 A Prima vista il prodotto finito non pareva migliore delle precedenti produzioni concorrenti e, dopo un primo exploit sul mercato, il successo di questi set andò diminuendo. DRAGON, comunque, ne immise diversi nel corso di questi anni con risultati alle volte sorprendenti e altri meno perché eredi dei difetti delle precedenti produzioni.

 Tra i difetti spesso riscontrati vi era (e, ancora qualche volta, vi è) la discontinua scelta della mescola di polistirene impiegata, la poca profondità delle incisioni e delle depressioni (tagli delle uniformi, asole, fregi, orli) e la minore cura di piccole parti come braccia, mani, scarpe, mostrine.

 

Altro set di cinque pezzi degno di essere utilizzato non solo per completare un carro amato.

 

 Vi erano però dei pregi non da poco e che ricordavano la produzione sciolta di HISTOREX napoleonica: parti intercambiabili con piccole modifiche, braccia facilmente adattabili anche se provenienti da altri set, buone proporzioni, ampia gamma di accessori da utilizzare in sede di elaborazione o di rielaborazione (elmetti, fucili, pistole, giberne…).

 Nei primi anni 90, quando presi la decisione di iniziare l’arte del figurino con maggiore impegno e dell’andare oltre a “compra-incolla-dipingi”, anche io venni trasportato dalla novità DRAGON e delle sue confezioni da quattro o più carristi (che avevo soprannominato “Fab four).

 Oggi molti modellisti via E-BAY o simili canali di compra-vendita, se non alle mostre scambio, cedono questi set a prezzi ragionevoli (quelli nuovi, a causa del costo del petrolio, aumentano sistematicamente di almeno 1/2 euro ogni sei mesi).

 Nel corso degli anni, quindi, ho accumulato diversi pezzi della serie carristi o simili (non solo DRAGON). Alcuni li ho già utilizzati in precedenti elaborati. Questa volta mi permetto di presentarvi il work in progress di come si può realizzare un figurino di carrista tedesco senza essere degli esperti scultori, impiegando materiale economico e senza la conoscenza di tecniche e trucchi che forse si apprendono dopo anni e anni di elaborazioni (Fig. 1 e 2). Premetto che, il figurino così elaborato, sarà presentato su una semplice scenetta allo scopo appunto di mostrare che non è vero che i figurini della S.G.M. non richiedano tempo e dedizione, soprattutto di ribadire che anche la nera uniforme di comandante di carro possiede tanto fascino quanto quella di un ufficiale della Guardia napoleonica o un templare errante.

 Prima di iniziare a scegliere le varie parti che successivamente poi assemblerò, ho cercato la documentazione uniformologica e storica. Visto che Hauptsturmführer  WITTMANN è stato fin troppo realizzato, ho scelto BARKMANN dato che aveva una storia quanto mai affascinante e la sua uniforme non era di difficile replica.

 

Questo è uno dei set “Fab Four” meglio riusciti e da cui è facile ricavare diverse elaborazioni, produzione fine anni 90.

 

Partendo dall’unica foto che mostra BARKMANN, scattata dopo la decorazione della CROCE DI PRIMA CLASSE e la promozione di grado durante la campagna di NORMANDIA, ho assemblato le gambe con la relativa parte inferiore della giubba. Ho aggiunto il busto e il braccio sinistro proveniente sempre da un set DRAGON ma relativo a serventi di artiglieria. Le mani sono di HISTOREX mentre la testa provvisoria l’ho posata a solo scopo di rendermi conto delle proporzioni in gioco (il mio soggetto indossava un berretto con visiera e non il cappello da sottufficiale). La figura 3 riassume l’insieme di questi elementi

 Alle gambe erano attaccati degli scarponcini con lacci mentre BARKMANN nella foto era ritratto con stivaletti lisci, ho quindi rimosso le stringhe e tutte le parti in più. Le patte delle tasche le ho ripulite accuratamente e poste in rilievo asportando a contorno il pantalone, facendo ciò ho creato una depressione perimetrale capace di far risaltare le quattro patte. Vi ho poi aggiunto quattro bottoni che le tenevano chiuse (realizzati tramite la punzonatura di un foglio di alluminio del tipo alimentare). Alla base dei pantaloni vi ho aggiunto i lacci di chiusura dei singoli gambali alla caviglia. I fori in cui infilare del filo di rame sono realizzati con una punta per trapano da 0,5 mm.(Fig. 5).

 

Da questo set, del primo figurino, ho usato gambe e braccio destro. Si tratta di un set prodotto pochi anni fa.

 

 Le pieghe originali dei pantaloni non mi piacevano molto, così ho deciso di modificarle. Ho prima pulito ogni gamba da tutti gli eccessi dell’iniezione in stampo, ho tolto le pieghe che non mi piacevano e rifinito quelle che per me erano giuste. Per creare quelle mancanti o comunque modificare quelle esistenti ma non corrette, ho ricoperto queste con del polistirene liquido, fatto asciugare e poi limato e carteggiato per dare la forma giusta. Il polistirene liquido mi pare sia disponibile in tubetto/barattolo ma se non lo trovate in vendita potete fare come me e produrvelo in proprio: prendete pezzi di polistirene che non usate più (vanno benissimo le sprue di colata) e fatele sciogliere dentro a della trielina. Il liquido denso che ne otterrete lo userete letteralmente come se fosse stucco. Questa vecchia tecnica (imparata da Martin LIVINGSTONE) da ottimi risultati e l’essiccazione del polistirene liquido richiede pochi minuti. A differenza degli stucchi di ogni sorta, esso si fonde direttamente con le parti del figurino dando solidità e facilitando il livellamento tra quelle così stuccate.

 Il tutto va eseguito in un ambiente areato e fate attenzione a tenere lontane fiamme e scintille (specie se siete fumatori).

 Una volta completato il corpo, l’ho ripulito con massima cura e poi ho selezionato la testa necessaria che doveva assomigliare al sergente in causa. Alla fine ho optato per una testa di VERLINDEN lievemente modificata nei capelli e molto simile a quella di BARKMANN

 Ho aggiunto le mostrine, le spalline, la fibbia della cintura, l’aquila sul braccio sinistro, i bottoni sulla giacca. La fondina per la pistola è di VERLINDEN PRODUCTION. Le fotoincisioni sono di ABER (Fig. 5).

 Per le decorazioni che poi andranno sul busto, ho fatto dei piccoli fori che poi saranno necessari per incollare saldamente le fotoincisioni delle decorazioni stesse (Fig. 6).

 Ho pulito con acqua calda il figurino, gli ho messo i perni sotto i talloni. Infine stucco spray per omogeneizzare il tutto e garantire sufficiente grip ai colori acrilici.

 

 Ecco il soggetto pronto per la colorazione (Fig. 7).

 

Set di sei pezzi, semplici ma ottimi per elaborazioni di ogni genere.

 

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