NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2014 Untersturmführer e Rottenführer. Schwere
SS-Panzer Abt 101 BATTAGLIA DI CAEN (NORMANDIA),
GIUGNO 1944 Elaborazione componenti
ANDREA-DRAGON, scala 50mm Giugno 1999. |
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Figurini
in analisi Spesso le case di produzione modellistica
hanno immesso sul mercato scene con due soggetti; in particolare quelle con
carristi tedeschi che possono essere dipinte come pezzi a se oppure come
elementi di completamento di un mezzo corazzato in scala 1/35. Di
scene con due soggetti, specie quelle ambientate durante la Battaglia di
NORMANDIA, ovviamente ne sono state prodotte così tante che resta difficile
ricordarle tutte. In
questi ultimi quarant’anni le produzioni in scala sono state maggiormente
concentrate su quella in 1/35; fin dagli anni settanta comunque le produzioni
industriali in polistirene fecero la loro apparizione negli scaffali dei
negozi (TAMIYA, ITALERI, ACADEMY,
giusto per citare i nomi più famosi). Dalla fine degli anni ottanta le
scenette a due soggetti iniziano ad essere scolpite con maggiore qualità e
stampate in resina o metallo, e i risultati sono ottimi rispetto alla grande
produzione in plastica Il
salto dalle grandi produzioni in polistirene ai più contenuti lotti in resina
ha portato ha creato la grande rivoluzione modellistica. Basti pensare a
BELGO, MIL-ART, PUCHALA, VERLINDEN, per ricordare i pionieri del figurino in
resina o metallo. Sono stato, nel corso degli anni, sempre
attratto dal figurino in uniforme tedesca, interesse che poi è cresciuto con
l’acquisto dei figurini di VERLINDEN.
A mia volta, dopo una certa ma discontinua esperienza con i figurini
in plastica stampata, sono passato a dipingere quelli in resina con più
assiduità. L’accumulo di varie parti di ambedue le tipologie mi ha poi spinto
a tentare di realizzare figurini unici. Prendevo le braccia di uno, la testa
di un altro… una storia che molti di Voi conoscono in prima persona, quindi
non sto raccontando nulla di nuovo. Forse sarò più originale mostrandovi una
scena da me realizzata nel 1999, un insieme di vari pezzi di varie marche il
cui risultato finale può essere oggetto di analisi per imparare dagli errori passati
e cercare un piccolo ma costante miglioramento nei futuri lavori. In
genere si suppone che non sia complesso realizzare in proprio un carrista
tedesco, magari utilizzando le parti prodotte da un’unica azienda. Non
è così. Spesso i miei progetti si sono fermati a metà proprio perché
sottovalutavo la complessità non solo del singolo figurino ma dell’intera
scena con due soggetti. A metà della realizzazione scoprivo errori che forse
avrei dovuto evitare sin nella fase di assemblaggio. La
scena qui in analisi si compone di due carristi, ufficiale e sottufficiale,
durante la Battaglia di NORMANDIA nella zona di VILLERS BOCAGE nell’estate
del 1944. L’ufficiale a sinistra (Untersturmführer) indossa la classica
uniforme da carrista di colore nero. Gambe – tronco – braccia sono di
produzione DRAGON mentre testa e mani di VERLINDEN. Il sottufficiale a destra
(Rottenführer) ha sempre l’uniforme
da carrista ma nella versione policroma per mimetismi. Gambe di un figurino
ANDREA, busto e braccia di DRAGON e ANDREA. I due soggetti sono posizionati
su una basetta da 5 x 5 cm a cui è aggiunto un muro diroccato. Nell’insieme la composizione non è certo
brutta ma vi sono due elementi che subito, giusto a una prima analisi, non
vanno bene. Il primo: il muro è troppo alto e i due figurini sembrano due
nanetti di Biancaneve; gli elementi di fondo non devono essere troppo grandi
a meno che non siano parte di un diorama e con la presenza di un elemento
quale un carro armato. Altro dettaglio dell’ambientazione che non va bene è l’erba
intorno al muro diroccato. All’apparenza il muro è un rudere
antecedente ai combattimenti, visto che attorno non ci sono calcinacci e
pezzi conseguenti a scontri e esplosioni. Conseguentemente l’erba, in estate,
dovrebbe essere cresciuta e quindi molto più alta. Il
primo figurino ha una postura troppo rigida che ricorda realizzazioni tipiche
degli anni settanta e non certamente più recenti. Le gambe sono dritte e di
una rigidità estrema che poi si ritrova nel busto e nella postura del braccio
sinistro. I piedi sono quasi paralleli e alla stessa linea, cosa che oggi mi
rendo conto essere un errore da evitare a qualunque costo; sarebbe stato
sufficiente far ruotare lievemente una delle due gambe (vedi questa correzione su quest'altro figurino: Sturmführer12.SS-Panzer-Division
"Hitlerjugend") oppure divaricarle di qualche grado.
La testa è inclinata in avanti, il che spezza in parte la rigidità ma risulta
alla fine un elemento discordante con il resto dell’anatomia. La
colorazione risente di tale rigidità; se osservate per esempio le pieghe dei
pantaloni, si ha la sensazione che tutti i muscoli siano contratti come quelli
di un atleta mentre corre i cento metri. Se avessi aumentato le sfumature di
ogni piega, il risultato sarebbe variato poco. Il
resto della pittura e degli accessori, pur se di buona fattura, non riesce a
recuperare la rigidità della scultura. Il sottufficiale
ha una postura più morbida e armoniosa. Le gambe di un carrista di ANDREA le
ho riprese con lima e carta smeriglia, rifinendole e semplificandole. Il
busto DRAGON invece avrei dovuto rifinirlo maggiormente portando in rilievo
il risvolto della Panzer jacke. La
testa è troppo grossa e con un collo troppo corto; il collo in genere
conviene che sia di un millimetro o due più lungo per slanciare la sagoma ed
evitare che il soggetto appaia più simile a Ben GREEN dei FANATSTICI QUATTRO. Qui,
la colorazione, ha un errore di base che ha poco a che fare con quella
propria dei completi mimetici delle truppe corazzate tedesche dal 1943 al
1945. La mimetica policroma era stampata su un tessuto in cotone di un
marrone medio molto spento su cui erano poi stampate grosse macchie nere e in
alcuni casi verdi. Vi era poi una serie di macchie circolari più piccole i
cui colori erano verde chiaro, marrone ruggine, nero e rosa. Furono prodotti
alcuni lotti con un colore di base molto simile a quello delle uniformi tropicali
ma nell’immediato lo sporco rendeva questo colore molto scuro. Un esempio di
corretta tonalità lo potete vedere in una mia scenetta sempre legata alla
Battaglia di NORMANDIA “Hey man! Who are
You?”. DRAGON, a fine anni novanta, realizzava un
carrista per semovente con il braccio destro teso e nella mano una pipa. Ho
ripreso le stesse parti, il che rende molto dinamico il figurino ma troppo
rispetto all’altro soggetto. Risulta quindi condizionale importante il dosare
la dinamicità (come la staticità)
di due soggetti nella stessa scena. Sempre in merito alla colorazione del
sottufficiale, tutti i rilievi, le cuciture e le depressioni le ho profilate
in nero e questo non ha dato la resa giusta. Come insegnano i grandi della
pittura, e non solo dei figurini storici, le profilature devono essere un
colore di separazione ma non netto e allo stesso tempo di giunzione tra due
parti con differenti altezze. L’uso del nero, come in questo caso, si
rivela eccessivo; sarebbe bastata una semplice colorazione ad olio con del
bruno trasparente e piccole sfumature con del colore Terra di Siena bruciata. Mi auguro che quest’articolo, un po’
differente dai soliti, vi sia comunque utile in sede di realizzazione delle
vostre scene a due o più elementi. Vi sia stato utile soprattutto per
imparare (o solo ricordare) alcuni
accorgimenti che vi permetteranno di ottenere risultati sempre più di
qualità. A Voi ora cercare altri errori nella mia scenetta e anche in una
delle Vostre. L’arte della critica, impararla e poi dispensarla, non è mai
inutile se ha intento costruttivo. |
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