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NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop"
2015 Fuori immagine, cose già viste L’arrivo delle forze armate
americane a Genova, 26 aprile 1945. Fotogrammi tratti da un filmato
ISTITUTO LUCE girato da cineoperatori americani: gli stessi luoghi, ieri e oggi Settembre 2015, aggiornato Marzo
2016 |
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Nell’aprile del 1945, le truppe americane
con in testa la 92nd Infantry
Division “Buffalo”, giunsero a La Spezia e nel giro di pochi giorni
giunsero in prossimità della città di Genova. Le truppe si spostarono dal levante del
capoluogo verso la zona portuale e poi a ponente. Quali percorsi esatti
seguirono non è noto; sappiamo per certo che entrarono dal quartiere di Nervi
per poi spostarsi sul lungo mare (allora
l’arteria stradale di Corso Europa non esisteva), attraverso il quartiere
di San Martino e quello di Albaro per arrivare al punto di concentramento che
era posto in Piazza delle Vittoria. Plateale fu la colonna di prigionieri
tedeschi che, dalla piazza, salirono lungo via XX Settembre, che poi arrivò
in Piazza Corvetto e da lì non è noto dove furono
concentrati i prigionieri. L’articolo mostra alcuni fotogrammi di
allora e alcune foto, ma di oggi, degli stessi luoghi. Grazie all’aiuto di un lettore, Marcello
BIAVA, abbiamo oggi ulteriori dettagli in merito a
questo video e alle riprese relative. Così Marcello scrive: … Da anni cerco e
raccolgo fotografie dell’arrivo degli americani a Genova e conosco molto bene
il Combat Film del Tenente Leviton conservato ai
National Archives dove sono andato nel 1999,
proprio per visionare le immagini relative a Genova
per illustrare un libro che ho scritto e pubblicato qualche anno fa. Vengo al dunque: anch’io
mi sono posto gli stessi quesiti che proponi ai tuoi “lettori” circa le
ultime tre fotografie. Si tratta di uno spezzone di un filmato girato a
Vicenza che non c’entra niente con il resto ed è presente sulla copia di
consultazione del NARA. Si tratta sicuramente di un errore di montaggio
accaduto quando i filmati sono giunti agli archivi. Altri spezzoni dello
stesso filmato sono montati a casaccio nella stessa bobina. In uno di questi
si vede chiaramente la scritta “Vicenza” su uno dei fabbricati della stazione
ferroviaria di quella città. I carri USA, a Nervi,
sono cacciacarri M10 della Compagnia A, 894 Tank Destroyers Battalion, in
supporto del 473rd Infantry Regiment
(che è stato l’oggetto della mia
ricerca). Le immagini riprese davanti all’attuale sede
della Pubblica Assistenza Croce Verde, ritraggono il comandante del complesso
di batterie del Monte Moro, il Tenente di Vascello (qualcuno dice Maggiore e altri Capitano di
Corvetta) Wegen, della Kriegsmarine,
sceso per trattare la resa, mentre si accinge a ritornare al suo comando,
essendo fallita la trattativa. Lo segue dappresso un Capitano, quello di
piccola statura, con il cannocchiale al collo. Si tratta dell’S2 del 473rd,
cioè il responsabile della cellula “intelligence”, Donald K.
Stevens, che ha preso parte all’incontro. Il personale in uniforme
che si vede a lato della colonna dei prigionieri non appartiene all’arma dei
Carabinieri. Si tratta di uno sparuto gruppo di Vigili Urbani che, recuperati
alcuni moschetti, si adoperarono per mantenere un po’ d’ordine in quelle
concitate giornate. ( Filmato
Istituto Luce, fotogrammi Google Maps, foto
Federico Cavann@). |
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Il filmato è della durata di circa 7 minuti, e inizia con la visuale di alcuni carri armati
avvolti in una nube densa. Erano in via Guglielmo Oberdan in prossimità dell’incrocio
per Via del Commercio. I carri armati americani, sulla destra, erano fermi in
prossimità del palazzo dove oggi vi è una rivendita
di pizza al taglio. |
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Incrocio tra Via Guglielmo Oberdan e Via Felice Gazzolo. In prossimità del palazzo vi era uno sbarramento
anticarro che verrà distrutto da parte degli Sherman americani al fine di proseguire lungo la strada che
costeggia il lungo mare in direzione del Quartiere di Quinto al Mare. |
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Il filmato prosegue con il passaggio della
colonna di mezzi corazzati americani lungo Corso Buenos Aires. Dettaglio che
si può osservare in ambedue le foto: le palme sono sempre collocate nello
stesso punto in corrispondenza di Piazza Paolo Da Novi. |
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Nel filmato purtroppo la ripresa è quanto mai
sfocata ma si intravede l’arco dei portici di Corso
Buenos Aires dove fino a pochi anni fa vi era il cinema AUGUSTUS (ex teatro Augustus).
Proprio in quel teatro esordì un promettente comico romano che nel dopo
guerra era un ballerino nella compagnia di avanspettacolo di Vanda Osiris: Alberto Sordi… Sullo sfondo Piazza della Vittoria. |
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La scena cambia totalmente di soggetto. Dopo la
fila dei corazzati americani, ecco sfilare alcuni componenti
della Kriegsmarine in Via XX Settembre all’altezza del Mercato Orientale. La
popolazione genovese ricevette la ferrea disposizione di non infierire sui
soldati tedeschi mentre risalivano la via. Nonostante ciò, per paura di
azioni violente contro i prigionieri, lungo la colonna fu disposto un
numeroso gruppo non di Carabinieri come avevamo tempo fa riportato ma dei
Vigili urbani riconoscibili per il cappello dalla tesa bianca. |
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A sinistra soldati tedeschi
in tenuta tropicale, probabilmente appartenenti al corpo di guardia della
Marina tedesca, sfilano in prossimità del Ponte Monumentale. |
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Il Generale americano Edward Almond,
al centro, mentre pubblicamente tratta la resa con un ufficiale tedesco. Il fotogramma a sinistra riprende il tenente di
vascello Wegen presso l’ncrocio tra Via Guglielmo Oberdan e Via Felice Gazzolo. I due restanti fotogrammi non permettono di
individuare dove sono stati ripresi. |
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Piazza De Ferrari, in prossimità del Palazzo
della Borsa. La fontana collocata al centro della piazza nel 1936, opera
dell’architetto Giuseppe Crosa di Vergagni, era stata rimossa per il timore che fosse distrutta
dalle bombe. Fu ricollocata dopo la guerra. La piazza fu lo scenario di un
coraggio attacco, da parte di formazioni partigiane, a una colonna di camion
tedeschi che tentavano di abbandonare la città portando con sé diversi
cannoni. La colonna fu bloccata nella piazza e i cannoni fatti saltare con il
solo uso di granate. Per diversi giorni, i mezzi distrutti, furono lasciati li proprio per mostrare ai tedeschi catturati l’emblema
della loro sconfitta da parte della città. |
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Alcune inquadrature del passaggio dei soldati
americani in Piazza De Ferrari. La piazza nel corso degli anni fu la “location” di numerosi fatti storici, tra questi il
funerale del sindacalista Guido Rossa ucciso dal movimento terroristico delle
Brigate Rosse. |
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La colonna dei prigionieri tedeschi, dopo essere
risalita lungo Via XX Settembre e aver superato Via Roma, arriva in Piazza
Corvetto. Il fotogramma riprende il palazzo dove
oggi vi è la pasticceria Mangini in prossimità di
Via XII Ottobre. |
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Via Martin Piaggio, in prossimità del monumento a
Giuseppe Mazzini, proprio davanti Piazza Corvetto, dove si trova il monumento
a Vittorio Emanuele II. |
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Camion americano in prossimità della galleria che
collega Piazza Corvetto a Piazza del Portello. I militari americani non
percorsero l’attuale parte di lungo mare e che costeggia il porto (Corso Aurelio Saffi
e di seguito Via Gramsci) ma vi arrivarono passando da Piazza Corvetto,
Piazza Portello, Largo Zecca, Piazza dell’Annunziata. |
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I tre fotogrammi sopra si
trovano al termine del video di sette minuti circa. Grazie a Marcello Biava
abbiamo avuto la risposta che cercavamo: i tre fotogrammi sono un refuso di
riprese fatte a Vicenza e non a Genova. |
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