NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2016

Sergente di seconda classe Truppe navali, tenuta di servizio

Assedio di SEBASTOPOLI, 1941 - 1942

U.R.S.S.

Elaborazione figurino MiniArt Models, scala 50mm

Gennaio 2016.

 

Duri a morire

 I marinai sovietici sono ricordati per il loro coraggio e l’inesauribile resistenza fisica, come psicologica, durante l’intero conflitto mondiale.

 Furono combattenti coraggiosi e i Tedeschi, a Sebastopoli, fecero molte azioni estreme per riuscirne a piegare le forze.

 Gli effettivi Tedeschi – Italiani - Rumeni furono circa 200.000 mentre quelli sovietici circa 110.000 (qualche fonte cita 120.000).

 Alla caduta della fortezza di Sebastopoli e relativi avamposti furono raccolti dai Tedeschi oltre 90.000 prigionieri.

 

La loro divisa

 Questi combattenti non rinunciarono mai alle loro uniformi marinare e in alcune occasioni, pur se costretti dai loro stessi comandanti, indossarono il loro tipico copricapo e colletto sotto le uniformi di fanteria verde oliva.

 

 

 

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Una storia dimenticata

 Le truppe navali sovietiche, impegnate nei combattimenti di terra, furono protagoniste in diversi episodi del conflitto mondiale nel periodo compreso tra il 1941 e il 1945. Alcuni dimenticati troppo presto.

 Uno degli episodi più celebri, ma presto caduto nell’oblio, riguarda l’assedio di SEBASTOPOLI (CRIMEA -URSS) da parte delle Forze dell’Asse (per l’occasione Germania, Italia e Romania) dal 1941 al 1942.

 Le forze della WHERMACHT impiegarono un contingente di oltre 200.000 uomini e un considerevole numero di cannoni capaci di sparare proiettili con enormi calibri e del peso superiore a 7 tonnellate (il famoso DORA).

 I resoconti di guerra raccontano ancora oggi le gesta eroiche dei marinai dell’ARMATA ROSSA che per oltre un anno seppero tenere testa alle truppe nemiche e ai loro armamenti.

 

 Il sergente qui rappresentato, il grado è riportato sulle spalline come era in uso fino al 1943, indossa l’uniforme di servizio che diverrà, per molti marinai sovietici, la divisa ufficiale a SEBASTOPOLI.

 Di base era indossata una camicia o blusa di flanella (РУБАХА ФЛАНЕЛЕВАЯ) sotto cui era immancabilmente presente una maglia a righe bianche e celesti. Il pantaloni (БРЮКИ) erano di colore nero e potevano essere sia di cotone sia di flanella.

 Poteva essere portato il berretto a pizza di colore nero, indicante il reggimento come la nave oppure un elmetto in acciaio NL-40.

 L’arma tipica era il fucile MOSIN-NAGANT o il mitragliatore PPSH-41. Per i sottufficiali e gli ufficiali era in dotazione una pistola TOKAREV TT-33.

 

 Il figurino è l’elaborazione di parti prodotte dalla MINIART-MODELS e presenti nel set di figurini “SOVIET NAVAL TROOPS”.

 Le braccia sono di un figurino DRAGON mentre la mano sinistra è VERLINDEN, fucile mitragliatore e sacca per la maschera sono di TAMIYA, la tasca porta caricatori del PPSH-41 è DRAGON.

 Questa scatola di cinque soggetti è oggi in ristampa, forse con una plastica migliore di quella della prima serie.

 

 

 Scopo del soggetto, oltre alla riproduzione di un sottufficiale della Marina militare, era quello di sperimentare i figurini della MINIART e i possibili utilizzi per altri soggetti russi del Secondo conflitto mondiale.

 Uno dei punti deboli è, come anticipato, la qualità del materiale, troppo gommoso e difficile da levigare la dove vi sono tracce dell’iniezione del polistirene. Altro punto debole è la dimensione esigua delle braccia e delle mani. Per tale ragione queste parti le ho sostituite con altre della concorrente DRAGON. Un dettaglio che a me non è mai piaciuto, nei figurini stampati in polistirene, è la tracolla della sacca porta oggetti. In particolare in questo figurino la sacca, per portare la maschera antigas, è un po’ troppo abbozzata, quindi l’ho sostituita con una della TAMIYA e poi la tracolla rimane aderente al pantalone mentre in realtà dovrebbe ai due estremi rimanere staccata per poi raccordarsi alla borsa porta maschera. Rimosso il tutto, la tracolla l’ho realizzata con lamina di alluminio con i due estremi liberi per poi essere incollati alla sacca stessa. Il risultato finale, a mio avviso è migliore della tracolla stampata e rende più dettagliato il figurino.

 

 

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