NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2016

First Lieutenant (Tenente), Jewish Infantry Brigade Group

Italy Campaign

Settembre 1944 – Aprile 1945

 

Elaborazione figurino ROYAL MODEL, scala 50mm

Novembre 2016

Le origini

 Nel 1940 iniziarono i primi reclutamenti di formazioni quanto mai eterogenee, in quanto costituite da Ebrei e da Arabi. Questi reclutamenti, solo su base volontaria, erano inquadrati in reparti denominati Auxiliary Military Pioneer.

 

L’ufficialità nel 1942

 Nel giugno di quell’anno l’Agenzia Ebraica creò il primo effettivo centro di reclutamento nazionale. Momento fatidico visto che l’Afrika Korps stava avanzando minacciosamente verso l’Egitto.

 

Sul fronte italiano

 Dal settembre del 1944 furono trasferiti dal Nord Africa sul fronte italiano (centro – nord) dove combatterono fino alla fine del conflitto.

 

Il post conflitto

 La brigata svolse, non solo per ragioni di appartenenza razziale ma spesso per spirito puramente umanitario, un importante ruolo di supporto agli Ebrei liberati dai campi di prigionia militare e dai lager nazisti. In molti casi si trattava di assistere persone che non avevano più parenti vivi o impossibilitati economicamente a ritornare nei paesi europei di origine. Nel dopoguerra la brigata si distinse, in particolare, nell'opera di assistenza delle masse di profughi che, dall'Europa centrale, si dirigevano in Italia.

 Questo perché, soprattutto dai porti della Liguria, era iniziato un movimento di navi mercantili appositamente trasformate per un viaggio, in genere di sola andata, verso la Palestina.

 

 

 

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Sotto la stella di David

 Il soggetto elaborato, per ottenere un ufficiale della BRIGATA EBRAICA, è il figurino prodotto da ROYAL MODEL (British Marine Commando”).

 Acquistato nei primi anni di questo contorto millennio, il pezzo è ahimè in una certa misura datato, per quanto riguarda la scultura e la resina utilizzata.

 Un peccato comunque non dipingerlo e il tentativo di portarlo a nuova vita, non prima però di aver apportato correzioni e aggiustamenti alla scultura e averne sostituito alcune parti, mi è sembrato doveroso.

 

Foto promozionale del soggetto originale (www.royalmodel.com)

 

 Il figurino fu realizzato da Roberto REALE prendendo spunto da una foto scattata da un fotoreporter dell’esercito americano, ad ANZIO, nel 1944.

 Purtroppo non è possibile realizzare un’esatta replica del capitano GUEST-GORDON, dato che nel figurino mancano completamente gli spallacci e la buffetteria.

 

Il modello prodotto da Royal Model ha preso ispirazione da una foto che ritraeva il capitano W Guest-Gordons, Intelligence Officer aggregato alla Seconda brigata di fanteria, intento a osservare un Panzerfaust 60 nei pressi i Anzio nel febbraio del 1944 (Copyright IWM).

 

Ho deciso di elaborare il soggetto per ottenere quello di un tenente di prima classe appartenente alla BRIGATA EBRAICA nella campagna d’ITALIA nel periodo ’44 – ‘45, un ufficiale giovane e con un’uniforme abbastanza nuova e in buono stato.

 La testa e il Panzerfaust sono provenienti dalla produzione DRAGON, il resto da scatole di montaggio di altri produttori.

 Avrei voluto sostituire le mani con un paio di qualità più alta. Purtroppo non le ho trovate, quelle in mio possesso erano o troppo piccole o della giusta misura ma di qualità molto bassa.

 

Gli stemmi di riconoscimento che erano cuciti su ambo le maniche (www.moked.it).

 

 L’uniforme è la classica inglese a due pezzi, denominata “Battledress”, e prodotta per l’esercito del COMMONWEALTH sin dall’inizio del conflitto.

 Quest’uniforme era in saia di lana (Twill) o di cotone pettinato (Denim), poteva essere prodotta facilmente e con una disponibilità di tessuto esigua.

 Aspetto fondamentale, oggetto di infinite discussioni uniformologiche incentrate sul Battledress, è sempre stato quello di stabilirne l’esatto colore.

 Per anni ho letto indicazioni di ogni genere impartite da uniformologi ed esperti modellisti, dove l’ultima indicazione confutava solennemente la precedente.

 Il colore non fu mai realmente stabilito da ciascuna di queste tesi, se non come codifica puramente tecnico-teorica.

 Dandoci alla letteratura moderna, scopriamo che WIKIPEDIA indica una tonalità come “verde oliva fangoso”. Ogni commento è inevitabile.

 

Variante degli stemmi della Brigata ebraica (Copyright sconosciuto)

 

 Per la realizzazione della tonalità che preferisco, utilizzo una base standard, come quella prodotta da VALLEJO con codice n. 921, su cui creo le varianti da me ritenute idonee o pertinenti.

 Questa base posso scurirla con un marrone cioccolato con l’aggiunta di una piccola percentuale di colore porpora.

 Oppure, sempre la base sopra descritta, la schiarisco con l’aggiunta di un bianco avorio.

 Per fortuna, non vi sono regole ferree per il colore dell’uniforme inglese, ognuno è libero di dare le gradazioni che più interpretano la medesima uniforme ma in contesti diversi. Pertanto, se il figurino che dipingo lo immagino impegnato in NORMANDIA, il Battledress avrà tonalità marroni accese e con dei lievi passaggi di verde oliva bruciato; se invece il medesimo fante combatterà nella assolata ITALIA, cercherò di dare più luce possibile sfruttando del colore nocciola e del bianco.

 

Le prime formazioni della Brigata Ebraica operarono in Nord Africa già dal 1940 (Foto n. E29794, Copyright IWM)

 

 Le ghette erano in cotone ritorto il cui colore poteva essere un verde oliva spento che tendeva al grigio. Cinturone e fondina per la pistola li ho dipinti con una tonalità molto simile a quella delle ghette ma con un accento più sostenuto di verde oliva chiaro.

 L’elmetto MARK II è di produzione DRAGON, senza la reticella per il mimetismo, l’ho dipinto con un verde oliva scuro prodotto da LIFECOLOR.

 Il Panzerfaust da 60 metri poteva essere montato su un tubo di lancio pari a quello da 100 metri, cosa ben poco usuale alla produzione del periodo. Per la colorazione di quest’arma anticarro occorre un classico giallo ocra con una parte di colore VALLEJO n. 921; questa miscela in genere la schiarisco con del semplice bianco. Volendo, si può aggiungere, a colorazione terminata, l’anello con la sicura di lancio.

 

Campagna d’Italia, i primi prigionieri tedeschi catturati dai soldati della brigata (Copyright sconosciuto)

 Le uniformi inglesi non erano ricche di fregi, stemmi, mostrine e decorazioni varie quanto lo erano quelle tedesche. Il Battledress era corredato delle sole spalline, sia per la truppa come per i sottufficiali e gli ufficiali. Il mio tenente porta delle spalline con la sola indicazione del grado e del livello (Primo tenente). I gradi sulle maniche erano destinati ai soli sottufficiali.

 Su ambo le maniche erano cuciti due distintivi: il primo a semi cerchio sulla parte superiore della spalla era di colore rosso o kaki e riportava in color giallo l’identificazione della brigata; il secondo, di forma quadrata, era la rappresentazione della bandiera dello Stato di ISRAELE, bianco e celeste con al centro la stella di David tessuta in filo giallo o color oro.

 

Aggregati alla Quinta Armata, in Italia nel marzo del 1945, questi due fanti della Brigata Ebraica rendono omaggio ai propri compagni caduti in battaglia (II-SC 203126, Credit NARA).

 

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