NISE, "work-shop" 2009 - 2018

Ufficiale di Faneteria, Tenente (1936 – 1941)

Armata Rossa

Operazione “Barbarossa”, 21 giugno 1941

Elaborazione figurino ICM scala 50mm

Dicembre 2017

 

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Non è precisa la data della foto, forse 1941 o 1942, ma interessante in quanto mostra truppa dell’Armata Rossa con indosso diverse combinazione dei distintivi e dei gradi. Sulla destra un ufficiale tiene una bandiera nemica ha colletto risvoltato con i le mostrine di riconoscimento mentre il fante inginocchiato indossa una casacca con colletto alla coreana e spalline (copyright sconosciuto).

 

 

 

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La calda notte del ‘41

 Il 21 giugno del 1941 ebbe inizio l’imponente attacco all’UNIONE SOVIETICA da parte del TERZO REICH tedesco.

 Un attacco formalmente a sorpresa ma che, per tante indicazioni, appariva ineludibile per le mire di Adolf HITLER.

 L’invasione fu immediata, ed efficace, non solo perché la GERMANIA contava su armate possenti e ben equipaggiate ma perché comandate da ufficiali di carriera molto preparati a livello strategico e tattico.

 E l’Armata Rossa? Non era messa molto bene. Vediamo il perché.

 Alla fine degli anni ’30, la fanteria russa si spostava ancora tramite mezzi ippotrainati e molto, ma molto, con i treni merci e a piedi. Di “guerra lampo” non se ne parlava nemmeno come ipotesi.

 Nel 1941, le divisioni di fanteria russe erano disposte in modo non tattico per reggere o comunque rallentare l’onda d’urto nazista. Frazionate in gruppi locali, che tra loro non avevano altro modo di comunicare che il telegrafo, le divisioni di fanteria non avevano ricevuto disposizioni su come approntare un tentativo di invasione nemica.

 Molti armamenti erano scarsi, ad esempio l’Aviazione contava su pochi caccia e praticamente un numero esiguo di bombardieri a medio e lungo raggio. I carri armati erano dotati di calibri leggeri, con parti meccaniche complesse e di difficile reperibilità in caso di conflitto. In quanto a uniformi ed equipaggiamenti, in alcune divisioni si era provveduto a recuperare materiale persino della Prima Guerra Mondiale o avanzato dai diversi conflitti intercorsi tra il 1918 e il ’41.

 Le diverse purghe di STALIN, tra cui quella del 1936, decimarono il corpo ufficiali di carriera, furono posti al comando ufficiali con pochissima esperienza e capacità. Forse quest’ultima condizionale fu quella che incise maggiormente sulla disfatta del giugno di quell’anno.

 

Il figurino

 Per realizzare questo soggetto ho impiegato tutte parti ICM, tolta la sola testa e l’elmetto.

 Pur se di buona qualità, le singole parti provengono da scatole di montaggio diverse. Per omogeneizzarle è stato necessario fare alcune modifiche e migliorie varie.

 

 

 Il tenente riprodotto ha un mix uniformologico interessante. L’uniforme riprodotta ha una giubba con un colletto coreano e su cui non sono più riportati i gradi distintivi. In sostituzione sono presenti delle spalline. In teoria, fino al 1943, non erano previste spalline e colletti alla coreana, questo perché evocavano le uniformi del periodo zarista. Alcune foto d’epoca mostrano che questa regolamentazione non sempre era rispettata, specie nelle divisioni e reggimenti con un grande passato militare o che si erano schierate a favore della Rivoluzione di Ottobre del ’17.

 

 

 Ho immaginato e ricreato Il tessuto della casacca e dei pantaloni con un cotone tinto in verde scuro che allora era ottenuto con una mescola di fibre di cotone e lana, molto curato il taglio e la casacca arricchita da bottoni in ottone al posto di quelli in legno o stagno indurito.

 La presenza degli spallacci in cuoio, tipici della Prima Guerra Mondiale e dei conflitti successivi, indica che quest’ufficiale appartiene una divisione o reggimento con un passato in guerra considerevole.

 A sottolineare che forse si tratti di un tenente di carriera, ecco la fondina per revolver, il porta-binocolo attaccato al cinturone e le filettature rosse lungo i gambali dei pantaloni. Questo insieme fa supporre che abbia anche partecipato al conflitto contro la FINLANDIA.

 Ci riporta al 1941 l’impiego dell’elmetto SSh-36 (un modello ibrido tra passato e futuro) che aveva sostituito il modello ADRIAN e che sarà, a sua volta, sostituito dal SSh-40.

 Infine un dettaglio che ho voluto aggiungere per sottolineare che, questo tenente, di certo appartiene a una certa élite militare. Si tratta di un orologio, da polso, che era presente su una mano sinistra di produzione VERLINDEN.

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