NISE,
"work-shop" 2009 - 2018 Aspirante
sergente, reparto di artiglieria mobile Armata Rossa Battaglia Kursk, luglio -
agosto 1943 Figurino di produzione, scala 50mm Novembre 2018 |
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KURSK e dintorni, nel 1943 Questo soggetto rappresenta un aspirante
sergente il cui collocamento era quello di comando di una batteria mobile di
artiglieria. Durante la battaglia di KURSK non solo i
carri armati furono fondamentali; il continuo muoversi del fronte imponeva di
avere un’artiglieria imponente ma, nel contempo, dinamica e capace di
spostamenti repentini persino nell’arco di una giornata. L’Esercito sovietico si rese
conto, dopo la battaglia di KURSK, che l’avanzare per la riconquista del
territorio sovietico si sarebbe dovuta basare su un sistema di trasporti e
mobilità efficiente e continuo. Se già era stata incentivata
la produzione di mezzi corazzati, ancor di più lo fu quella di camion e
rimorchi i quali furono tra i veri protagonisti della riconquista dell’UNIONE
SOVIETICA e, dal 1944, dell’avanzata verso il Terzo Reich e BERLINO. Tornando al 1943, HITLER
raggruppò oltre 3 milioni di effettivi sul fronte sovietico. Pur se consapevole di non poter
pianificare e attuare una generale offensiva, decise di attuare un tentativo
di sfondamento concentrando le forze in un territorio molto vasto e con una
estensione pari a mezza INGHILTERRA. Il territorio in questione era
caratterizzato da una conformazione pianeggiante e con colline non impervie
ma privo di vegetazione, quindi un campo aperto nel quale carri armati e
uomini sarebbero stati facili bersagli dell’aviazione russa e dell’artiglieria
campale. L’operazione prese il nome in
codice di “ZITADELLE” e nella primavera del 1943 fu pianificata in ogni
dettaglio. Di fronte a tale piano, il famoso maresciallo Erich von MANSTEIN,
fu fin dall’inizio dubbioso sul successo e ritenne il tutto solo utile a
bloccare le forze si STALIN al fine di creare una condizione di stallo del
fronte e spingere il dittatore sovietico a un armistizio. A differenza di quanto è noto
a molti, l’Intelligence sovietico giocò un ruolo fondamentale nel riuscire a
scoprire i vari dettagli del pino tedesco. Non di meno, come storicamente
più noto, i Russi decisero di far avanzare in profondità il nemico e di
erodere le sue forze facendolo passare attraverso cinque linee difensive costituite
campi minati, bunker, fossati anticarro e poi da un massiccio fuoco difensivo
costituito da 3600 carri armati, 20000 pezzi di artiglieria, 2400 aerei e
1.300.000 soldati. Come già descritto nell’articolo
dedicato a un figurino del tipico soldato sovietico di
fanteria durante la battaglia di KURSK, l’operazione “ZITADELLE” si
svolse nel periodo estivo con un caldo talmente forte da rendere durissima la
quotidianità persino al personale che guidava camion o comunque mezzi in movimento. Il 12 luglio il maresciallo
ZUKOV lanciò l’offensiva contro le forze tedesca che e i mezzi corazzati del
maresciallo tedesco Walter MODEL. Per comprendere l’impatto che
ebbero i reparti di artiglieria mobile russi, riprendiamo la testimonianza di
un ufficiale tedesco e riportata da Max HASTINGS nel suo biblico volume “Inferno,
il mondo in guerra dal 1939 al 1945”: “Ci
avevano avvertito di aspettarci una certa resistenza dai PAK e da alcuni
carri in posizioni statiche […]. Invece ci trovammo ad affrontare una massa
di corazzati nemici che sembravano inesauribili; non ho mai avuto una
immagine altrettanto devastante della potenza e della massa dei Russi come
quel giorno. Le nuvole di polvere rendevano difficile ottenere l’appoggio della
LUFTWAFFE e presto molti T-34 riuscirono a sfondare il nostro sbarramento e
si misero a correre come ratti per tutto il campo di battaglia”. Il
figurino La
base è un pezzo in resina realizzato nei primi del nuovo millennio da PEGASO
MODELS. La scultura era, ed è ancora, molto originale come postura e le
dimensioni ridotte permettono l’impiego in modelli di carri o blindati in
scala 1/35. L’autore è Yiannis SAGIADINOS, ha lavorato
con innovazione sulle pieghe della casacca di cotone ma meno originale sui
pantaloni. Purtroppo, un difetto immediato, a livello estetico, è la mano
destra che presenta delle dita sproporzionate. Il
difetto maggiore del figurino è il tipo di resina impiegata; il colore
biancastro tende al trasparente e quando si deve ripulire e diventa molto (ma molto!) difficile trovare i difetti.
Essendo la colata con spessori minimi, trovare tali difetti diventa una
questione non da poco; altro problema è che si rischia di asportare anche i
dettagli in fase di pulizia generale. Si notino, dalle foto, diverse
imperfezioni che appaiono solo ingrandendo gli scatti fotografici. Rispetto al soggetto originale ho sostituito
la mano destra e la testa. Cambiata la testa utilizzando una di DRAGON
con un elmetto di MINIART. Sulla testa originale, preciso che la
sostituzione è stata necessaria per ragioni uniformologiche, dato che quella
di serie era con il casco da carrista, ma sarebbe stata perfetta per un
comandante di carro armato perché di ottima qualità. Ho
aggiunto un binocolo di produzione e una decorazione fotoincisa, le due
spalline realizzate con del Plasticard. I pantaloni li ho arricchiti di una
filettatura che si è rivelata utile in fase di colorazione. |
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