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British Infantry Troops Lance Corporal, 4th Royal West Kents

Battle of Kohima or “The Battle of the tennis court”

April 1944

 

Figurino 50mm di serie

Giugno 2024

 

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La Battaglia del “campo da tennis”, un po’di Storia giusto per capire cosa c’entra un campo da tennis

 L'8 aprile, del 1944, i giapponesi lanciarono una serie di attacchi nella regione nord-orientale dell’India presso la città di Kohima

 La città era, ed è, nella zona più a est del territorio indiano, nello stato federato del Nagaland di cui è oggi la capitale. Allora era parte dell’Impero coloniale inglese delle Indie.

La battaglia fu combattuta in tre fasi, sin dal 4 aprile fino al 22 giugno del 1944, attorno alla città. È spesso definita, in particolare dagli storici britannici, la "Stalingrado dell'Est".

 La cresta di Kohima era composta da località come Garrison Hill, Jail Hill, Field Supply Depot (FSD) Hill e Detail Issue (DIS) Hill.

 Queste aree, insieme al Deputy Commissioner (DC) Charles Pawsey 's Bungalow, furono utilizzate come principali linee di difesa che erano tenute dal 4th Royal West Kents e dalle truppe di supporto degli Assam Rifles e dell'Assam Regiment.

 Ricordatevi questi acronimi perché vi saranno utili per approfondire i fatti man mano che leggerete questo articolo.

 

 Il 9 aprile le forze inglesi e indiane dovettero indietreggiare in una zona della città dove vi era un campo da tennis e una serie di bungalow utilizzati dagli inglesi come alloggi.

 Poiché erano tagliati fuori, vennero riforniti per via aerea dalla Royal Air Force. Da qui l’appellativo della Battaglia del campo da tennis.

 

 

 

 

 

 

 

Il figurino

 Nell’analizzare le uniformi che si vedevano nelle poche foto di quell’evento, e dai rarissimi spezzoni di filmati post battaglia, ho cercato di identificarle e classificarle a seconda del contesto di impiego. La cosa non è stata facile, ve ne erano di ogni genere proveniente sia da forniture per truppe di prima linea sia da altre che erano state assegnate a riserve militari e a diversi reparti di logistica.

 In generale, quasi tutti i militari inglesi e indiani avevano camicie di cotone a manica corta. Pantaloni in cotone leggero sia lunghi sia corti. La presenza di numerosi Batlle Dress in cotone Denim come quelli forniti alle truppe presenti in Nord e centro Africa. Le immancabili ghette e poi un campionario quanto mai vario di pantaloni da fatica della Marina, golf, impermeabili di indefinibile provenienza (molto probabile che si trattassero di indumenti civili).

 Vi è da tenere conto che le temperature e la situazione atmosferica, lungo quel periodo compreso tra aprile e giugno, furono molto variabili e la scarsa disponibilità di cibo e acqua rendeva i soldati deboli e soggetti a stress fisici considerevoli. Per tali ragioni non vi era modo di avere uno stato fisico ideale (ipotermia, febbri, malattie gastriche colpirono spietatamente) e non vi era modo di poter lavare il vestiario ragione per cui qualsiasi capo di abbigliamento, pulito, andava bene per combattere nelle fangose trincee scavate sul crinale della città.

 Per dovere di cronaca, anche le truppe giapponesi furono costrette a combattere in condizioni precarie e pietose. Anche il nemico fu spesso decimato da fame, sete, fatica e malattie.

 

 Per la realizzazione del soggetto, ho utilizzato un figurino Tamiya del set storico relativo alla fanteria inglese. La testa invece è una produzione Hornet.

 Il resto è già disponibile nel set della casa giapponese ad esclusione del coltello che è di provenienza di altra marca.

 Bene precisare che, per quanto il prodotto Tamiya sia valido, richiede cura non solo nella pulizia da imperfezioni di stampo; è necessario modificare alcune pieghe del vestiario che non sono molto naturali, in particolare nei pantaloni e nelle maniche del Battle Dress.

 Per quanto riguarda la colorazione, consiglio di utilizzare dei colori kaki con una tonalità che può essere tendente al verde oliva chiaro oppure al giallo; importante che il risultato finale tenda ad avere una tonalità chiara segno degli effetti dati dal sole e dai lavaggi continui.

 

Qualche cenno storico in più

 Il 13 aprile le truppe inglesi e indiane che difendevano la cresta di Kohima, vicino al bungalow del DC e al campo da tennis, furono sottoposte dai giapponesi a un fuoco di artiglieria e mortaio sempre più pesante e dovettero respingere frequenti assalti della fanteria avversaria.

 Questa zona fu teatro di alcuni dei combattimenti più duri, ravvicinati e mortali, alle volte compiuti con granate lanciate attraverso il campo da tennis direttamente nelle trincee dei difensori. Verso il 14 aprile ci si aspettava che i giapponesi si ponessero in attacco con un assalto diretto, ma non avvenne. Il 15 le truppe britanniche, sulla cresta di Kohima, vennero a sapere che la 2a Divisione britannica stava attaccando lungo la strada Dimapur -Kohima e aveva sfondato i blocchi stradali giapponesi. Il 17 aprile i giapponesi tentarono un'ultima volta di prendere la cresta. Catturarono con successo le posizioni FSD nei pressi di Garrison Hill. La situazione parve precipitare ma la mattina del 18 aprile l'artiglieria britannica iniziò a cannoneggiare da ovest contro le posizioni giapponesi, il che fermò gli attacchi nemici. Elementi della 2a Divisione britannica, della 161a Brigata carri armati del XXXIII Corpo, si spinsero nell'area a nord-ovest di Garrison Hill e costrinsero i giapponesi ad abbandonare le loro posizioni. La strada tra Dimapur e Kohima era stata aperta e l'assedio cessò.

 I giapponesi che avevano combattuto per catturare Kohima non si ritirarono subito, molti di loro rimasero nelle posizioni che avevano catturato e combatterono tenacemente per diverse altre settimane. Entro la mattina del 13 maggio, la maggior parte delle posizioni nella regione di Kohima era stata ripresa dalle forze britanniche e indiane; alcune, tra cui il bungalow del DC, stavano ancora resistendo ai Dorset e ai loro carri armati di supporto.

 Intorno al 15 maggio la 31a Divisione giapponese iniziò a ritirarsi e nuove truppe britanniche del XXXIII Corpo iniziarono a rinforzare e dare il cambio ai membri della 2a Divisione e della 33a e 161a Brigata indiana. La battaglia del Tennis Court poté considerarsi conclusa e le truppe della Quattordicesima Armata britannica iniziarono un'avanzata che si sarebbe poi conclusa con la riconquista della Birmania.

 I combattimenti nell'area della 6a Brigata furono documentati dal Maggiore Boshell, che comandava la Compagnia "B", 1° Royal Berkshires, nella 6a Brigata di Fanteria:

Per cominciare, ho preso il controllo di un'area che dominava il campo da tennis... La conformazione del terreno rendeva impossibile muoversi di giorno a causa dei cecchini giapponesi. Siamo stati a Kohima per tre settimane. Siamo stati attaccati ogni singola notte... Arrivavano a ondate, era come una battuta di caccia ai piccioni. La maggior parte delle notti hanno invaso parte della posizione del battaglione, quindi abbiamo dovuto organizzare dei contrattacchi... L'acqua era scarsa e limitata a circa una pinta a uomo al giorno. Quindi abbiamo smesso di raderci. La fornitura dall’aria con aerei era la chiave, ma il terreno scosceso e le creste strette significavano che alcuni dei lanci andavano ai giapponesi. La mia compagnia è entrata a Kohima con oltre 100 uomini e ne è uscita con circa 60”.

 

Note bibliografiche

Parte delle informazioni qui riportate, e la citazione diLouis Mountbatten, fanno riferimento alla presente pagina web:

https://military-history.fandom.com/wiki/Battle_of_the_Tennis_Court

 

Per ulteriori informazioni:

https://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_the_Tennis_Court

 

 

 

 

Sodati inglesi nelle trincee scavate sulla collina di Kohima nell’aprile del 1944.

(The Picture Art Collection / Alamy Stock Photo).

 

A destra una foto scattata durante la battaglia e, dalla medesima posizione, ricostruzione del campo da tennis e di un memoriale dedicato ai caduti inglesi e indiani.

Foto copyright/autore sconosciuto

 

Foto Commonwealth war graves commission

 

 

 

 

«Probabilmente una delle più grandi battaglie della storia... in effetti la Battaglia di Birmania... eroismo senza pari... le Termopili britanniche/indiane».

Il conte Louis Mountbatten, comandante supremo alleato inglese - indiano presso Kohima

 

 

 

 

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