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British Paratrooper “Red Devils” - Arnhem, 1944

 

Busto 120mm di serie

Giugno 2024

 

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Il busto

 

 Prodotto di serie in resina in un unico pezzo, in scala 1/16 (100mm circa reali), ottima riproduzione di un paracadutista inglese nel 1944 durante l’Operazione “Market Garden”.

 Nonostante sia, a mio avviso, sottodimensionato rispetto alla scala dichiarata, il prodotto è di grande qualità e permette di apporre piccole modifiche al volto; così sarà possibile caratterizzarlo per la propria collezione e quindi ambire a un pezzo quasi unico.

 Qualora si fosse i fortunati possessori di accessori e armi in 120mm, per esempio prodotti in passato da Verlinden, sarà possibile arricchire ancora di più il risultato finale.

 Il busto ha una parte inferiore sufficientemente larga per poter inserire uno stelo in metallo del diametro di 5mm.

 Per la pittura, seguendo le informazioni presenti sia nel kit sia in rete o in libri illustrativi, saranno sufficienti pochi colori e di facile reperibilità; con un po' di creatività si possono realizzare in proprio tonalità pertinenti e senza troppa difficoltà.

 

 

 

 

L’uniforme, il Denison Smock

 Il capo di abbigliamento messo in evidenza, dalla scultura, è il Denison Smock in tessuto Twill; ufficialmente identificato come “Airborne Smock Denison Camouflage".

 Comunemente questo giaccone da truppe aviotrasportate, per l’Esercito britannico, fu classificato e definito come “camice”.

 Il Denison smock era un indumento in dotazione anche agli agenti dello Special Operations Executive (SOE), al Parachute Regiment, al Glider Pilot Regiment, agli Air Landing Regiments, agli squadroni di postazioni di osservazione aerea, alle unità Commando e ad altre unità aviotrasportate del Commonwealth, da indossare sopra la loro uniforme da battaglia durante la seconda guerra.

 A parte le prime versioni prive di qualsiasi effetto mimetico, fu di fatto l’unico capo da combattimento che le forze inglesi avevano in dotazione e che fungesse da mimetizzazione.

 Ampio e lungo fino a metà coscia, con diverse tasche e relative patte (con bottoni e automatici sia in plastica sia in metallo brunito), fu realizzato in diversi materiali e con la capacità di essere idrorepellente e di poter proteggere dal vento. Che sia di mia conoscenza, non ne furono realizzate delle versioni con imbottiture sfoderabili e versioni risvoltabili con mimetica e parte bianca per operazioni in spazi innevati o comunque invernali. Vi fu una versione per gli ufficiali, che potevano privatamente acquistare, con all’interno una foderatura di lana non rimovibile.

 La prima realizzazione risale al 1940, in tessuto trattato e di colore kaki. Molto simile alla giacca del paracadutista tedesco (Fallschirmjäger), fu semplificato a partire dal 1942 lasciando solo la parte dalla vita fino al collo ed eliminando la chiusura ad altezza delle cosce. Era richiudibile davanti tramite una cerniera lampo e fu lavorato con un disegno mimetico principalmente a base di una tonalità di marrone e una di verde oliva. Queste due tonalità, anche per ragioni produttive, potevano variare tra i diversi lotti.

 Il modello “Airborne Smock Denison Camouflage" aveva un motivo mimetico ideato e disegnato, si sostiene più per riporto storico che da effettiva comprovata evidenza, da un maggiore che di cognome faceva Denison, un membro di un'unità mimetica sotto il comando dell'eminente scenografo Oliver Messel [Fonte Wikipedia].

 Gli storici e specialisti di uniformologia hanno recentemente cercato prove a sostegno dell'esistenza del leggendario maggiore, ispiratore sia del modello sia del nome, senza però riuscirvi.

 

  

A sinistra, il modello primo e non mimetizzato (https://jenikirbyhistory.getarchive.net/) mentre a destra la versione utilizzata durante il secondo semestre del 1944 (https://edencamp.co.uk/).

 

 

 Il giaccone o camice fu realizzato in due modelli che di fatto non avevano grosse differenze tra loro; di base era una giacca in tessuto di Twill che era resa impermeabile con un trattamento di gommatura e la mimetizzazione realizzata con due colori base che erano stesi, direttamente su tessuto, tramite pennelli.

 Con questa modalità di realizzo, nell’usura e nei lavaggi, la mimetizzazione tendeva a essere meno marcata e più sfumata nelle cuciture o nei punti di maggior logorio. L’imbottitura interna fu quasi sempre solo in lana, i polsini variarono da un primo modello a manicotto elasticizzato in lana a un secondo, nel 1944, sempre elasticizzato ma incorporato all’interno della manica il cui polsino si chiudeva tramite un bottone automatico.

 Come taglio, questo giaccone era molto ampio e questo permetteva di indossarlo sopra l’uniforme ordinaria anche con gli spallacci e le giberne frontali 1937 (“Pattern web equipment “).

 Ritornando sul tema mimetico, visto che era realizzato a mano libera con dei pennelli, in fase di colorazione del busto non occorre seguire uno schema preciso ma ci si può lasciare a libere interpretazioni. Magari facendo riferimento a foto dell’epoca, giusto per non eccedere di fantasia.

 

 Il “Grembiule di Denison” fu utilizzato per la prima volta operativamente dalla 1a Brigata Paracadutisti in Tunisia, a partire dal novembre 1942.

 Questo indumento si dimostrò immediatamente popolare presso l'intera brigata. Una delle poche lamentele, ahimè, era che la sabbia del deserto tendeva a intasare la cerniera e a causarne la rottura; il sito “Colour Sergeant Tombstone's History Pages” riporta che molti “Denison” sopravvissuti mostrano prove di aver sostituito la cerniera a un certo punto del loro impiego. Secondo alcune fonti, i primi modelli avevano cerniere in acciaio; le cerniere in ottone successive si dimostrarono decisamente più resistenti.

 Una delle caratteristiche più distintive dell'indumento, ma non certo una di quelle che lo rendeva un capo funzionale, era un risvolto attaccato all'orlo posteriore e agganciato tra le gambe alla parte anteriore del camice (indicata letteralmente come “forcella”); l'estremità del risvolto aveva un paio di bottoni automatici maschili e c'erano tre paia di bottoni automatici femminili nella parte anteriore per consentire una certa regolazione. Lo scopo di questo elemento era quello di tenere il camice in posizione durante il salto quindi di impedire che si riempisse d'aria e venisse tirato su sopra la testa di chi lo indossava. Mentre questo pezzo era più propriamente noto come risvolto per le stampelle, le truppe lo chiamavano con termini quali "coda di scimmia", "coda d'asino" e "coda di castoro".

 Così il Maggiore generale John Frost descrisse le peculiarità di questa parte del giaccone e dei curiosi risvolti ad esso legati:

 

 «Eravamo gli unici soldati là fuori che indossavano camici mimetici.Questi camici avevano un pezzo di forcella che doveva essere fissato sul davanti con due bottoni automatici. Questi bottoni avevano un modo di danneggiarsi o strapparsi e poi i pezzi di forcella pendevano dietro in un modo molto poco militare come una coda. Questo divertiva molto gli arabi e, nonostante tutte le nostre altre caratteristiche distintive, si riferivano sempre a noi come "gli uomini con la coda"».

 

 

 

Settembre 1944: Sergenti Smith, Walker e Lewis dell'Army Film and Photographic Unit, che erano stati assegnati alla 1st Airborne Division durante l'Operazione Market Garden. Foto dell'Imperial War Museum (BU 1169).

 

Per maggiori riferimenti:

https://www.paradata.org.uk/

https://en.wikipedia.org/wiki/Denison_smock

https://sergeanttombstoneshistory.wordpress.com/

 

 

 

 

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