Carlo ABARTH
Di origini viennesi, fu il Fondatore
dell'omonima ABARTH, nata a Torino nel 1949 dalle ceneri della
CISITALIA.
Il suo marchio, uno scorpione, corrisponde al segno zodiacale del
costruttore austriaco naturalizzatosi nell'immediato dopoguerra (il cui
nome diviene Carlo al posto dell'austriaco Karl) nel nostro paese.
Nel 1971 l'ABARTH entrò nel pacchetto delle acquisizioni del Gruppo
FIAT.
Carlo ABARTH si é spento a Vienna nel 1979.
Nota:
la foto di Karl ABARTH é sta riprodotta da WIKIMEDIA (fonte NEGRI.IT).
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Questo articolo vuole solo illustrare
come si può, con poca spesa e pochissima capacità artistica, rifinire un
modello strettamente di serie.
La casa editrice HACHETTE ha
prodotto una raccolta di modelli che tracciano l'intera storia di un marchio
ABARTH e
del suo fondatore Carlo "Karl" ABARTH.
Tra i diversi modelli facenti parte della raccolta ho acquistato, a titolo di
test personale della qualità (per poi inserire altri modelli dello stesso lotto) quello relativo alla 205/A.
Purtroppo la globale qualità del modello (il cui costo é stato di 9,90€) viene a
sminuirsi a causa di una poco attenta pulizia meccanica della scocca e di una
verniciatura molto approssimativa. Buone le decal dei numeri di gara e della targa. Vi
sono molti dettagli, sia della carrozzeria sia degli interni, che possono essere
sostituiti o migliorati con lo scopo di ottenere un discreto pezzo senza avventurarsi in rielaborazioni molto più complesse
del dovuto.
Procederò per fasi, di modo che passo-passo potrò illustrarvi su cosa e come operare, i
materiali da impiegare e le manualità da compiere.
Fase 1
Inizio con lo smontaggio completo del modello, stacco dal
pianale interno i sedili, la leva del cambio, il volante, la ruota di scorta.
Tutti questi pezzi sono stati uniti al pianale e al cruscotto tramite fusione
termica (e non tramite colle) dei perni di fissaggio; la rimozione quindi va compiuta con un cutter affilato
con un piccolo cacciavite a stella (foto 1).
Fase 2
Carteggio (grana 500) i sedili e la leva del cambio dato che sono ricchi delle profilature da
stampaggio. Vernicio con del nero acrilico i sedili (il colore originale che avevano
quelli della 205/A e non il marrone di serie proposto dal produttore del modello). Questo
dettaglio cromatico l'ho potuto ricavare da foto contemporanee del modello originale che é
di proprietà della KLAUS EDEL COLLECTION. L'autore delle foto é Wouter MELLISSEN,
che ringrazio per la qualità e la nitidezza di ogni scatto e che mi hanno consentito una facile
ricerca di vari dettagli dell'auto reale.
Dalle stesse foto ho rilevato che gl'interni erano e sono tutt'ora in metallo
senza fodere di sorta. La leva del cambio é tutta in metallo. Il cerchio della
gomma di scorta va dipinto con una miscela di argento (70%) + nero (35%) +
celeste scuro.(foto 2).
Fase 3
Assemblo il pianale, i sedili e la ruota di scorta, aggiungo infine la leva del
cambio e monto un nuovo volante a tre razze sostituendo quello di serie errato perché a quattro
razze. Incollo gl'assi delle ruote di modo che blocco la
relativa corsa. Questa operazione, indispensabile se non si vuole il modello
dotato di vita propria in corse folli nelle bacheche, consiste nel bloccare gli assi
incollandovi parallelamente la plastica isolante di un filo elettrico (foto 3).
Fase 4
Smonto tutta la fanaleria anteriore, conservando solo le cornici cromate dei due
fanali. Al posto di questi ne incollo due fotoincisi del diametro di 4 mm, due
fendinebbia da 3 mm e due luci di posizione ricavate tramite la testa di spilli.
Dipingo lo specchio retrovisore interno con una miscela di argento (70%) e nero
(30%).
Con un foglio di acetato, tagliato a misura sulla finestratura laterale, ho
realizzato il vetro mancante e che risulta (seguendo fedelmente le foto
del modello in scala 1:1) di forma trapezoidale. Questo si alzava e si abbassava
tramite un semplice sistema a scivolo come quello in seguito applicato alla
LANCIA STRATOS RALLY progettata da Nuccio BERTONE (vedi la versione successiva
al prototipo zero).
I tergicristalli meglio sostituirli con una coppia di tipo fotoinciso
incollandoli con VINAVIL poi con una patina di trasparente acrilico (foto 5).
Come finitura finale, le incisioni delle portiere e del cofano anteriore le ho
profilate tramite del colore acrilico in una miscela di nero (90%) e argento
(10%). La profondità del doppio scarico l'ho allargata con un semplice spillo e
successivamente l'ho colorata con del nero opaco.
Il risultato finale di questa rielaborazione non elimina,
questo é certo, alcuni limiti
del modello di partenza ma consente di rendergli degna collocazione nella
propria raccolta della serie ABARTH. Il tutto non richiede una spesa eccessiva e
sicuramente accresce il valore, artistico e tecnico, da cui sono partito.
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