NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2010

ABARTH 205/A telaio 205-102
Piloti Carlo SCAGLIARINI e Luigi GARRONE
MILLE MIGLIA 1950
Trasformazione modello METRO, scala 1/43.

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Carlo ABARTH

Di origini viennesi, fu  il Fondatore dell'omonima ABARTH, nata a Torino nel 1949  dalle ceneri della CISITALIA.
Il suo marchio, uno scorpione, corrisponde al segno zodiacale del costruttore austriaco naturalizzatosi nell'immediato dopoguerra (il cui nome diviene Carlo al posto dell'austriaco Karl) nel nostro paese.
Nel 1971 l'ABARTH entrò nel pacchetto delle acquisizioni del Gruppo FIAT.

Carlo ABARTH si é spento a Vienna nel 1979.

Nota:
 la foto di Karl ABARTH é sta riprodotta da WIKIMEDIA (fonte NEGRI.IT).


Foto 1


Foto 2


Foto 3


Foto 4-5.


Foto 6-7.

Questo articolo vuole solo illustrare come si può, con poca spesa e pochissima capacità artistica, rifinire un modello strettamente di serie.

La casa editrice HACHETTE ha prodotto una raccolta di modelli che tracciano l'intera storia di un marchio ABARTH e del suo fondatore Carlo "Karl" ABARTH.
Tra i diversi modelli facenti parte della raccolta ho acquistato, a titolo di test personale della qualità (per poi inserire altri modelli dello stesso lotto) quello relativo alla 205/A.
Purtroppo la globale qualità del modello (il cui costo é stato di 9,90€) viene a sminuirsi a causa di una poco attenta pulizia meccanica della scocca e di una verniciatura molto approssimativa. Buone le decal dei numeri di gara e della targa. Vi sono molti dettagli, sia della carrozzeria sia degli interni, che possono essere sostituiti o migliorati con lo scopo di ottenere un discreto pezzo senza avventurarsi in  rielaborazioni molto più complesse del dovuto.
Procederò per fasi, di modo che passo-passo potrò illustrarvi su cosa e come operare, i materiali da impiegare e le manualità da compiere.

Fase 1
Inizio con lo smontaggio completo del modello, stacco dal pianale interno i sedili, la leva del cambio, il volante, la ruota di scorta. Tutti questi pezzi sono stati uniti al pianale e al cruscotto tramite fusione termica (e non tramite colle) dei perni di fissaggio; la rimozione quindi va compiuta con un cutter affilato con un piccolo cacciavite a stella (foto 1).

Fase 2
Carteggio (grana 500) i sedili e la leva del cambio dato che sono ricchi delle profilature da stampaggio. Vernicio con del nero acrilico i sedili (il colore originale che avevano quelli della 205/A e non il marrone di serie proposto dal produttore del modello). Questo dettaglio cromatico l'ho potuto ricavare da foto contemporanee del modello originale che é di proprietà della KLAUS EDEL COLLECTION. L'autore delle foto é Wouter MELLISSEN, che ringrazio per la qualità e la nitidezza di ogni scatto e che mi hanno consentito una facile ricerca di vari dettagli dell'auto reale. Dalle stesse foto ho rilevato che gl'interni erano e sono tutt'ora in metallo senza fodere di sorta. La leva del cambio é tutta in metallo. Il cerchio della gomma di scorta va dipinto con una miscela di argento (70%) + nero (35%) + celeste scuro.(foto 2).

Fase 3
Assemblo il pianale, i sedili e la ruota di scorta, aggiungo infine la leva del cambio e monto un nuovo volante a tre razze sostituendo quello di serie errato perché a quattro razze. Incollo gl'assi delle ruote di modo che blocco la relativa corsa. Questa operazione, indispensabile se non si vuole il modello dotato di vita propria in corse folli nelle bacheche, consiste nel bloccare gli assi incollandovi parallelamente la plastica isolante di un filo elettrico (foto 3).

Fase 4
Smonto tutta la fanaleria anteriore, conservando solo le cornici cromate dei due fanali. Al posto di questi ne incollo due fotoincisi del diametro di 4 mm, due fendinebbia da 3 mm e due luci di posizione ricavate tramite la testa di spilli.
Dipingo lo specchio retrovisore interno con una miscela di argento (70%) e nero (30%).
Con un foglio di acetato, tagliato a misura sulla finestratura laterale, ho realizzato il vetro mancante e che risulta (seguendo fedelmente le  foto del modello in scala 1:1) di forma trapezoidale. Questo si alzava e si abbassava tramite un semplice sistema a scivolo come quello in seguito applicato alla LANCIA STRATOS RALLY progettata da Nuccio BERTONE (vedi la versione successiva al prototipo zero).
I tergicristalli meglio sostituirli con una coppia di tipo fotoinciso incollandoli con VINAVIL poi con una patina di trasparente acrilico (foto 5).
Come finitura finale, le incisioni delle portiere e del cofano anteriore le ho profilate tramite del colore acrilico in una miscela di nero (90%) e argento (10%). La profondità del doppio scarico l'ho allargata con un semplice spillo e successivamente l'ho colorata con del nero opaco.

Il risultato finale di questa rielaborazione non elimina, questo é  certo, alcuni limiti del modello di partenza ma consente di rendergli degna collocazione nella propria raccolta della serie ABARTH. Il tutto non richiede una spesa eccessiva e sicuramente accresce il valore, artistico e tecnico, da cui sono partito.

Curiosità: il modello reale non aveva la carrozzeria dipinta ma solo in alluminio grezzo. E in tali condizioni di allestimento venne iscritta alla corsa dai fratelli Scagliarini.

Il modello restaurato, ad oggi, é dipinto in un colore metallizzato che riproduce (o tenta?) il colore dell'alluminio grezzo.

Galleria race-car pista

Galleria race-car rally

Galleria race-car competizioni varie

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