NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2011

LANCIA STRATOS - LANCIA CORSE, ALITALIA
Equipaggio Sandro MUNARI - Silvio MAIGA
RALLYE DI MONTE CARLO CARLO 1977, 1a ASSOLUTA
Trasformazione modello IXO MODELS, scala 1/43.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

E arrivò il quarto successo...
Con l'edizione del 77, Munari vinse i suo 4° MONTE CARLO. E se avesse potuto partecipare, l'anno successivo, con una STRATOS vincente come questa?

Munari scaramantico
Per quell'edizione, alla vettura venne assegnato il numero "1", il pilota era convinto che non avrebbe portato bene e invece,,,

Al buio e con solo due fari
Pur se quell'edizione non presentava rivali particolarmente forti e le condizioni climatiche portarono poca neve, la sorpresa dell'ultimo minuto fu la rottura dell'alternatore che obbligò a passare il TURINI con solo i due fari supplementari centrali.

Questione di dare gas subito
Munari ha sempre affermato che il "MONTE é una gara a sé". I cambi repentini delle condizioni climatiche non lasciano il tempo per decisioni ponderate o partenze prudenti per tastare la situazione. Questione di talento, quindi, giusto per farla breve.

Sempre davanti alle 131
Munari e Maiga arrivarono prima battendo abbondantemente la FIAT ABARTH 131 che giunse seconda. Ma lo stesso Munari nel 78 partecipò ad alcune prove di campionato mondiale con la 131, macchina che a quanto pare non gli andava proprio a genio.

Edizione 78, tutta da scordare
Era terminato il programma ufficiale delle STRATOS come auto del gruppo FIAT. Ora, la casa torinese, voleva che fossero le FIAT ABARTH 131 a vincere. A Munari venne assegnata una STRATOS con la livrea PIRELLI e BACCHELLI come navigatore. Gl'ordini di scuderia imponevano al DRAGO di non passare in testa se una 131 lo fosse stata. Per Lui questo fu un duro colpo. Le cose finirono comunque male per una serie di rotture e la coppia dovette ritirarsi.
Fu il suo ultimo MONTE CARLO.

La numero "1" é viva e vegeta
Per maggiori dettagli in merito allo stato attuale della STRATOS del 77, potete visionare un close-up a lei completamente dedicato.

STRATOS HF, tanti piccoli enigmi su come riprodurla
Della produzione IXO Models, la prima STRATOS l'acquistai agli inizi delle 2000. In quel periodo ero, artisticamente parlando, molto concentrato sullo studio e la realizzazione di trombettieri napoleonici del Primo Impero.
Davo poca attenzione alle novità die-cast che invece iniziavano ad essere sempre di più e con una qualità decisamente superiore a pochi anni prima.
Non mi fu difficile notarne una sullo scaffale di un negozio di Milano. L'acquistai e in breve tempo mi misi alla ricerca di tutti i componenti che mi sarebbero serviti per eseguire una elaborazione del modello da scatola.
Realizzai così la versione che corse nel 1976 e che si basava su quella del 77 prodotta da IXO. Ma di questa elaborazione potrete trovare la scheda all'interno del sito.
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Tornando invece a quella effettiva del 77, ne ho acquistato una seconda a metà del 2006. Ho cercato di realizzare l'allestimento interno basandomi su tutte le foto che ho potuto reperire sia su pubblicazioni sia in internet.
Acquistata la base IXO, l'ho smontata completamente cercando di fare uso dell'esperienza acquisita con l'elaborazione del modello precedente.

Interni
Sono stati la parte più complessa e lunga.
In prima battuta ho cercato tutte le foto possibili, Confrontandole, tra queste vi erano anche quelle di altri modelli realizzati da altri modellisti di mezzo mondo, ho notato che i sedili della versione che corse al MONTE CARLO di quell'anno erano particolari.
Intanto il colore: un grigio molto chiaro con cinture di colore rosso e lo sponsor BRITAX, poi l'imbottitura era a quadrati e non la classica con tessuto a coste orizzontali.
Ho deciso di utilizzare dei sedili di un modellino differente e di aggiungervi i poggiatesta.
Per l'estintore mobile ho deciso per l'autocostruzione ma non avevo foto di dettaglio, per cui l'ho realizzato con una punta in più d'inventiva.

Vi ho aggiunto tutto il restante, che potete vedere nelle foto, impiegandolo da un kit danneggiato che avevo da tempo chiuso in laboratorio.
Si noti la piastra posteriore ai sedili che é di provenienza MERI KIT, così come la pedaliera e la piastra poggia piedi del navigatore.
Le cinture di sicurezza le ho realizzate con della carta già colorata di rosso a cui ho aggiunto le fibbie e le sponsorizzazioni.
Allora non avevo ancora elaborato una tecnica per gli attacchi cinture, specie per quelli dietro i sedili ad altezza dei poggiatesta. Banalmente quindi ho incollato le strisce di carta rossa direttamente sulla paratia dell'abitacolo.

Esterni
Per questa tranche di elaborazione disponevo invece di molto materiale fotografico, quindi il risultato é maggiormente fedele.
La fanaleria originale, tolta quella posteriore (confesso che mi piaceva così) é stata sostituita con quella di tipo fotoincisa e i quattro fanali superiori sono stati montati su un supporto RACING 43.
I due fendinebbia bassi sono su base sempre RACING 43  a cui ho aggiunto un attacco al musetto e 2 fotoincisioni per la fanaleria.
L'antenna é stata costruita in proprio, così come i sei ganci di sicurezza per la chiusura (in superficie) del cofano anteriore e posteriore.
I due ganci di gomma che sostituivano quelli di metallo, per chiudere il portellone posteriore lateralmente, non li ho messi. La causa di questo "errore voluto" mi è stata imposta dal problema di dover limare via quelli stampati sulla scocca. Onestamente non me la sono sentita, avrei rischiato di rigare la verniciatura originale, sia quella verde sia quella bianca.
Ho aggiunto però due maniglie fotoincise, decisamente più belle rispetto a quelle semplicemente dipinte in sede di colorazione.

Sul tettuccio della vettura non vi é stato bisogno di aggiungere la presa d'aria per l'abitacolo, nonostante fosse già stata impiegata nella stagione 76.
Lo specchietto laterale non risulta, dalla documentazione in mio possesso, che avesse la staffa di supporto supplementare (quella che ne impediva il muoversi dopo ogni salto).

Sui tappi benzina, ho aggiunto i due coperchi supplementari che nella versione 76 non erano presenti.
La targa anteriore e posteriore le ho ricostruite. Quella anteriore stampandola su un foglio di carta, poi ritagliata e incollata con colla vinilica. LA posteriore l'ho sempre stampata e ritagliata ma l'ho incollata su un supporto metallico di modo che rimanesse un bordo esterno, giusto per dare la sensazione di spessore e realismo.
Il simbolo di BERTONE sui lati delle portiere sono quelli blu scuro come appaiono nelle foto d'epoca e non bianchi come lo erano nella versione del 1976.
Altro minuto dettaglio apportato é stato quello di cancellare, con del verde, il trattino bianco che era dipinto sui due montanti del tettuccio, sempre nella versione del 76 e non in quella del 77.Per le ruote, delle decal riproducenti il marchio PIRELLI che veniva stampato sulle gomme.
Sotto il blocco motore, una piastra di protezione con quattro bulloncini di tenuta.
E per concludere la rielaborazione (in questo caso si tratta appunto di rielaborare e non di elaborare) degli scarichi impiegando un tubicino di alluminio.
Unica dimenticanza che prima o poi colmerò: le catenelle di tenuta dei paraspruzzi fissati dietro le ruote posteriori.

Bibliografia
- P. Casucci "Lancia Stratos", Ed. DOMUS (1988).
- A. Manganaro e P. Vinai "Lancia Corse", Ed AUTOMOBILIA (1988).
- A. Curami "Lancia Stratos trent'anni dopo", Giorgio NADA Editore (2003).
- S. Munari "Una vita di traverso" Giorgio NADA Editore (2007).

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