NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2012

FERRARI F.212 "UOVO" SCUDERIA MARZOTTO
Equipaggio Guido MANCINI e Adriano ERCOLANI, MILLE MIGLIA 1952
Elaborazione kit, scala 1/43 (1993).

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

 

 

Le origini dell’UOVO

L'idea e la realizzazione
fu promossa dai fratelli MARZOTTO, la carrozzeria fu realizzata dalla FONTANA, carrozzeria di PADOVA. Il progetto fu del designer Franco REGGIANI.

 

Franco REGGIANI non solo fu il designer di questo modello ma di tutte le FERRARI create su richiesta dei MARZOTTO, quindi dal famoso “Carrettino” fino alla “Uovo”. Dopo aver lavorato per la Carrozzeria FONTANA, REGGIANI aprì una propria attività per la progettazione di carrozzerie per auto da competizione. Tra i vari marchi ricordiamo CISITALIA, MASERATI, STANGUELLINI e TALBOT.

Anche FIAT aerodinamica
Nella foto a fianco, si può vedere la FIAT 1100S che aveva una carrozzeria a sua volta aerodinamica che anticipava le linee dell'Uovo di Marzotto.

 

I dati essenziali
Motore anteriore, longitudinale, 12 cilindri V (60°).
Cilindrata totale 2562,51 cc. Numero valvole 2 per cilindro.
Alimentazione 3 carburatori Weber 32 DCF. Raffreddamento a liquido
Potenza massima 150 CV a 6500 giri/minuto, portata poi a oltre 186 CV con tre carburatori. Trazione posteriore. Frizione monodisco a secco. Cambio in blocco col motore a 5 rapporti + RM. Telaio longheroni e traverse.
Sospensione anteriore: ruote indipendenti, quadrilateri indeformabili, balestra trasversale, ammortizzatori idraulici
Sospensione posteriore: ponte rigido, balestre longitudinali, ammortizzatori idraulici.
Freni a tamburo. Pneumatici anteriori 5,90-15 – posteriori 5,90-15.
 

Il nome MARZOTTO per un'auto di alta sartoria
 La vettura 617, diciamolo subito, si ritirò.
 Non ebbe fortuna e si dovette ritirare come era avvenuto nell'edizione del 51.
 Allora a guidarla, nella livrea blu e argento, c'era lo stesso MARZOTTO con il numero 410.
 Nonostante ciò, questa strana auto é entrata nel mito delle corse.

Per saperne di più sulla storia di Giannino Marzotto del suo Uovo
Per continuare...

Il modello era prodotto dall'EQUIPE TRON. fornito di fotoincisioni e del solo set per la realizzazione della versione 617.
 Non tutte le parti erano fotoincise, come i fanali e le maniglie delle portiere, ma a distanza di anni i fanali in resina e corona in metallo hanno ancora più fascino e le maniglie un po' fuori scala datano con eleganza il modello.
 In particolare, resta sempre ammirevole la griglia bombata del radiatore da cui appunto ne derivò il soprannome di "uovo".

 Alcuni dettagli, a distanza di 18 anni, non ricordo se erano in fotoincisione o in metallo bianco.
 La scocca e il pianale portante erano in metallo bianco, così sedili e interni.
 Regalo di Natale da parte di un caro amico, iniziai la pulitura della scocca a fine 93 ma poi dovetti interrompere per ragioni di lavoro.
 La ripresi l'anno successivo completando il tutto.

 Il kit era di buona qualità e non presentava problemi di fusione, la scocca era simmetrica e la superficie uniforme tale da non richiedere carteggiatura e stuccatura in modo massiccio.
 La colorazione la feci tramite bomboletta a base di smalto alla nitro (un vero aerosol tossico per polmoni e cuore), il resto con colori acrilici (pianale portante, sedili, ecc.). Del kit utilizzai quasi tutto.
 Solo qualche piccola modifica agli interni e alla fanaleria posteriore.
 I problemi maggiori li ebbi nel mettere in equilibrio le ruote, per evitare che il modello zoppicasse, e nel lunotto posteriore che non coincideva alla perfezione con l'asola presente nel posteriore.
 Purtroppo, allora, non disponevo di sufficiente documentazione come invece oggi é possibile ottenere con opportune ricerche in internet; vi sono quindi alcuni errori non voluti, come la lunghezza degli attacchi dei fanalini posteriori o come le dimensioni delle maniglie delle portiere.

 Il modello si é conservato bene: la vernice non si é crepata (tipico difetto della nitro) e tutto sommato è ancora lucida.
 I cerchi non si sono deformati e le gomme, ungendole con olio di vaselina ogni due anni, non si sono fessurate e seccate.
 Il parabrezza e il lunotto posteriore si sono opacizzati, purtroppo un grave limite dell'acetato ma si può rimediare pulendoli a secco con un pennello, un bastoncino con avvolto del cotone e qualche goccia di pulente per lenti e infine lucidata continua tramite panni per la pulizia di ottiche.

 

 

Si ringrazia Daniele REGGIANI per una sua personale testimonianza in merito alle origini del progetto della vettura, concepita da suo padre Franco REGGIANI.

Galleria race-car pista

Galleria race-car rally

Galleria race-car competizioni varie

Documentazione race-car 

 

Questo sito

Mappa del sito

E-mail e contatti

Aiuti per navigare

Diritti d'autore e copyright

Per collaborare a NISE

A-F G-O P-Z

Creative Commons License