NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2012

CITROEN XSARA T4 WRC
Equipaggio Philippe BUGALSKI - Jean Paul CHIARONI
WRC R.A.C., 2001
Elaborazione modello prodotto da SOLIDO, scala 1/43 (2012).

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Da kit car a WRC
La vettura era una quattro ruote motrici di 2.000cc turbo con una potenza di 300cv. Pesava circa 1.250 kg ed era lunga  4,18 m per una larghezza di 2,56 m.

 

 

I Il modello di SOLIDO della XSARA T4 WRC risulta in generale ben riuscito. La scocca, lo stampaggio degli interni e la verniciatura, sono all'altezza del rapporto qualità prezzo che molti modellisti oggi si aspettano.
 Ho acquistato il pezzo nel 2003, credo, e poi, come mia consuetudine per la maggior parte degli acquisti modellistici, é rimasta quasi dieci anni a dormire nel buio del laboratorio.
 La notizia della scomparsa di BUGALSKI, in un incidente domestico, mi ha spinto a ricercare l'acquisto e a farne un'elaborazione di buon livello. Un simbolico omaggio al pilota francese.

 Ho smontato la scocca con facilità, é bloccata da una sola vite anteriore e dal classico fermo in plastica tipico di SOLIDO (nelle STRATOS era davanti, per la precisione era la griglia del radiatore).
 I vetri sono fissati con due rivetti posti sul tetto. Non vi consiglio di tentare il distacco con la forzatura manuale, si spaccano di sicuro dato che per ragioni normative questi sono realmente fissati. Un metodo per poterli rimuovere senza danni di sorta, consiste nell'utilizzare una punta da trapano (per ferro, n.t.a.) di un diametro maggiore del rivetto che tiene bloccato il vetro. A mano, non su trapano, faccio girare la punta per consumare il rivetto. Non é un'operazione che si compie in cinque minuti e occorre avere molta cautela nel non rigare i laterali facendo scappare involontariamente la punta.
 Sul parabrezza sono stampati i tergicristalli. Li ho rimossi con carta abrasiva da 500, poi da 800, rifinito il vetro con carta da 1000 e 1200. Infine la trasparenza e lucidità l'ho rigenerata con pasta abrasiva.

 

L'interno della vettura si smonta con facilità e senza amputazioni di sorta. Il rollbar potrebbe rivelarsi un po' restio a staccarsi. Per invogliarlo a fare ciò, con una lima piatta ho carteggiato i punti in cui è attaccato al pianale (sei n tutto). Stesso metodo per i sedili che sono fissati con i soliti pattini.
 La leva del freno a mano é rimasta quella originale a cui ho aggiunto la maniglia, la leva del cambio non é quella di serie ma una proveniente da uno spillo.

 L'estintore mobile dal pilota é di serie, ottenuto in fase di stampo del pianale. Manca quello fisso che si trovava dietro il sedile sempre del pilota. Questo secondo estintore é autocostruito con tondino di plastica e filo di metallo.

 Alla ruota di scorta va tolto il "pernetto" in plastica che la fissa al pianale, vanno aggiunti i tre attacchi per le cinture di tenuta della ruota.

 Il kit di primo soccorso e la centralina, dalla parte del navigatore, vanno bene così e basterà solo dipingerli.

 Il cruscotto non l'ho sottoposto a particolari modifiche, unica é la posizione del volante in sterzata a sinistra.

 I sedili sono stati la parte più lunga e laboriosa. Onestamente non credo che mi impegnerò nel riciclare quelli di serie, asportare le cinture é una fatica inutile quando dei sedili di TRON risolvono il problema.
 Ad ogni conto, riciclati come nuovi, vanno caratterizzati con le relative feritoie per il passaggio delle sei cinture.
 Inoltre bisogna predisporre 4 attacchi sul pianale per le cinture laterali. Le fibbie sono ricavate da fogli di alluminio o simil piombo, incidendoli con fustelle realizzate ad hoc. Le scritte sulle cinture sono ottenute tramite computer, e stampate su normalissima carta (semplici ed economiche).

 Questo modello é stata la ragione per sperimentare tecniche e materiali che non impiegavo da anni e altre/altri completamente nuove e nuovi.
 Se avete visionato i lavori precedenti, quasi mai nei modelli di auto applico tecniche ed effetti di "weathering" (che non possiamo tradurre con un solo termine italiano quale: invecchiamento, fisicizzazione, ambientazione, caratterizzazione, e via di questo passo vocabolario alla mano).
 Stavolta, visto che volevo sperimentare il più possibile, ho deciso di provare a fisicizzare il modello (il termine che preferisco tra i tanti sopra indicati).
 Nella scala 1/43 questa operazione non é assolutamente facile e si rischia di rovinare, altrettanto facilmente, un buon modello. Quasi mai viene applicato, il "weathering", dai grandi modellisti e dalle stesse case di produzione di die-cast. Per i modellisti é una roulette russa, che rischia di vanificare il lavoro di ore e giorni, per le case di produzione un plus molto costoso in termini produttivi.

 Come realizzarlo non é facile a spiegarsi. Intanto nella fisicizzazione (sporcamento + invecchiamento) nulla si inventa ma tutto si deve copiare. Per cui occorre procurarsi foto e video della vettura, magari in quella gara che in questo caso era il RAC inglese.
 La foto sotto mostra i punti chiave che dovranno essere trattati,  di o di meno, con la tecnica (o le tecniche) di weathering.
 In genere conviene utilizzare un aerografo di precisione con i getti regolabili, dei colori acrilici e a olio, pennelli a spatola sia duri sia morbidi, dei medium di fissaggio sia lucidi sia opachi, nastro adesivo da carrozziere o da mascherature.

 Ognuno di noi può definire e poi applicare il weathering nella misura che riterrà migliore. Alcune parti, come il parabrezza, potranno avere un'intensità diversa e non per questo si commetteranno errori di sorta, importante che le geometrie delle parti mobili, in questo caso i tergicristalli, siano rispettate a pieno.
 Da notare che questi sono di tipo fotoinciso. Nel modello originale sono invece stampati. Ho pulito il vetro con carta smeriglia ma soprattutto con tanta pazienza da non saper più dove prenderne. Ma il risultato finale, tergicristalli fotoincisi e weathering, ripaga di ogni fatica.
 Non si possono usare smalti o oli quindi niente solventi di sorta, per lo sporco occorre usare degli acrilici che poi si devono fissare con del medium opaco; quest'ultima operazione non si può compiere con l'aerografo ma solo a pennello se no il parabrezza resta opaco.
 Per concludere la fase di weathering, occorre lucidare la scocca in tutte quelle parti che per contatto, con l'aria o con corpi solidi, restano lucide.


 

 Mi hanno chiesto come mai le ruote non le ho leggermente sporcate. La risposta sta nei video e nelle foto della vettura: il RAC si corre in INGHILTERRA e nel periodo autunnale, il terreno é umido e non é polveroso, le auto si spostano su strade asfaltate e praticamente sempre bagnate dalla pioggia. Quindi le gomme sono molto pulite e in genere hanno quella tipica lucentezza da bagnato. A lavoro finito, consiglio di passare le sole gomme con della crema per mobili giusto per dare lucentezza al pneumatico.

  

Ultimo dettaglio, le antenne vanno allineate perfettamente, evitando che siano inclinate da una parte o dall'altra ma che siano in linea come appare nella foto.

Citroen mon amour, sin dal 2001
 Il 10 agosto 2012, all'età di 49 anni, é mancato Philippe BUGASLKI. Campionissimo francese nel rallysmo transalpino, é stato tra i primi piloti a contribuire allo sviluppo delle CITROEN XSARA che da versione kit car sarà poi omologata per il campionato mondiale rally WRC.
Grazie a questa vettura il nove volte campione del mondo Sebastien LOEB, si é portato a casa il titolo tre volte.

 

 Ecco la scocca prodotta dalla francese SOLIDO. Anche se dalla foto la verniciatura appare lucida e uniforme, vi erano alcune imperfezioni e una certa rugosità in alcuni punti. La parte del tetto, verniciata in bianco, era opaca e troppo porosa al punto che polvere e impurità vi si appiccicavano facilmente.

  Il pianale interno. In questa foto, il sarcofago qui manca del rollbar, dei sedili e del cruscotto. Lo smontaggio é stato abbastanza facile.

 I sedili originali prima e dopo la raschiatura delle parti in rilievo (cinture di sicurezza) e la foratura dei passaggi per le cinture.

 Prima e dopo: il sedile del pilota con le cinture a sei punti di attacco. Davanti un estintore portatile e di lato la plancia dei comandi elettronici della vettura.

 Vista dell'abitacolo in fase di lavorazione. Dal sedile del navigatore si può identificare la centralina elettronica (gialla) e il kit di primo soccorso(rosso).

 Il rollbar é quello prodotto da SOLIDO. l?ho ripulito di ogni imperfezione utilizzando un cutter molto affilato e poi diversi passaggi con carta smeriglia da 500. Prima della verniciatura l'ho ricoperto con TAMIYA PUTTY.

 La colorazione di quello vero era in un alluminio chiaro e molto opaco. Per ottenere questa tonalità ho realizzato una miscela di alluminio opaco, blue neon e bianco metallico lucido.

 Le fibbie per le cinture di sicurezza le ho realizzate con dell'alluminio in fogli.   Per avere un'idea delle dimensioni reali di queste, ecco a fianco una monetina da 1 centesimo di euro.

 Il cruscotto non é da meno quanto a micro dimensioni. Il volante l'ho posto a 45° dato che le ruote nel modello saranno sterzate a sinistra.

Le antenne erano due e in materiale plastico nero, possono essere riprodotte con del normale filo da pesca.

Galleria race-car pista

Galleria race-car rally

Galleria race-car competizioni varie

Documentazione race-car 

 

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