NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

LANCIA STRATOS RALLY
Equipaggio Berrnard DARNICHE - Alain MAHE'.
TOUR DE CORSE 1975, 1A ASSOLUTA.
Elaborazione modello HPI RACING, scala 1/43
Marzo 2013.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

 

La rivista AUTOSPRINT dedicò, alla Stratos vincitrice del Tour de Corse, la copertina del n. 46 nel novembre del 1975.

 

Un'altra significativa vittoria della Stratos di Chardonnet fu al Tour de France sempre del 75.

 

 

 

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LANCIA STRATOS
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Documentazione race-car 

 



Foto del lato sinistro del modello elaborato. Si notano in primo piano il gancio cofano anteriore, il tappo benzina e lo specchietto retrovisore originale del modello che però ho rifinito con carta smeriglia e poi ridipinto con nero opaco.


Due visuali differenti del modello da me elaborato. Di seguito foto che mostrano il confronto tra il pezzo elaborato rispetto a quello strettamente di serie.

    
Due visuali differenti del modello strettamente di serie su cui HPI Racing non ha montato alcuna fotoincisione e la cui unica parte in metallo é la carrozzeria nel corpo superiore; il resto é in plastica compresi il musetto inferiore e la coda nella parte sottostante il cofano  (foto HPI LTD ©).


Il modello elaborato e poi quello di serie nelle rispettive visuali dall'alto. Mancherebbe una sponsorizzazione sotto la placca del rally nel cofano posteriore (foto HPI LTD ©).


Ecco il modello elaborato a cui purtroppo non sono riuscito a variare l'altezza. Spicca, anzi svetta, l'antenna autocostruita con della lenza da pesca.

Vista di fianco della "vettura di serie", da notare l'assetto ribassato e l'interspazio risicato degli pneumatici rispetto ai parafanghi in ambedue le versioni (foto HPI LTD ©).

La storia di una vittoria "di serie"
 L'auto venne acquistata dalla Scuderia francese CHARDONNET presso la LANCIA HF di TORINO per poter partecipare al TOUR DE CORSE con un mezzo estremamente competitivo. Il budget era però risicato e su quella vittoria si sarebbe poi basato il futuro rapporto tra la scuderia transalpina e quella torinese che in realtà forniva le auto da competizione e non come concessionaria per modelli di serie.
 La STRATOS in causa aveva un motore DINO da 12 valvole con 6 cilindri. Essendo stata fornita all'ultimo e strettamente di serie, ne venne consegnata una del colore rosso che era quello che LANCIA forniva alle scuderie e ai clienti corsaioli. Solo in seguito CHARDONNET fece dipingere tutte le sue STRATOS nel classico blu (ne furono però realizzate due tonalità: fino al 1978 era scura, in seguito divenne talmente chiara da rasentare un celeste vivo).
 Dietro a questa vittoria, però, si celava forse l'ombra degli uomini LANCIA che per l'occasione diedero supporto logistico e strategico alla vettura. La prova di ciò potrebbe trovarsi in questo fotogramma ricavato da un cinegiornale che dava notizia della vittoria dell'equipaggio  DARNICHE e MAHE': come si può vedere, all'arrivo della vettura (proprio a fine gara) ecco avvicinarsi due uomini i quali indossano giacche di colore verde con grandi quadrati bianchi con all'interno scritte in verde e rosso. Forse giacche con sponsorizzazione ALITALIA? Vale la pena ricordare che nel 75 lo sponsor della LANCIA HF era proprio la compagnia aerea italiana che imponeva a tutto il team, compresi i pilota e navigatore, di indossare indumenti con evidente la sponsorizzazione tricolore.
 La successiva foto mi permette di verificare che tutte le sponsorizzazioni siano presenti sul modello. Purtroppo scopro che manca appunto quella sul cofano posteriore e altre due, una sotto ogni presa d'aria sempre del cofano posteriore.


 Il fotogramma dall'alto ci mostra le esatte sponsorizzazioni e dove erano collocate sula vettura.

Quest'ultimo fotogramma fa riferimento al Tour de France del 75 e mostra il cofano anteriore differente con un particolare spoiler. Due dettagli curiosi: l'aggiunta dello specchietto retrovisore dal passeggero  la mancanza dell'antenna radio (AUTOSPRINT ©).

 

 

Pochi mezzi ma tanta volontà e voglia di vincere
 Il team francese CHARDONNET seppe imporsi, in quell'edizione del Rally di CORSICA anno 75. non solo perché gareggiarono con una STRATOS quanto che il team seppe essere combattivo e, nonostante gli scarsi mezzi a loro disposizione, si rivelarono combattivi e affiatati quanto le scuderie ufficiali.
 La vettura ufficialmente era di serie, ma in realtà forse venne da LANCIA HF ceduta al fine di garantire comunque punti nella classifica del campionato marche che allora non era considerato come valido per un titolo mondiale.

 Il modello della HPI Racing si smonta facilmente e le parti sono fissate con modeste quantità di resina termica, le parti in plastica invece tramite rivettatura a caldo. Il sarcofago é chiuso con due viti di cui quella anteriore nascosta sotto la piastra paracolpi. Pianale esterno e quello interno sono separabili. Il pianale interno l'ho smontato di ogni parte. Inoltre ho smontato il cruscotto e gli interni portiere.

Ho realizzato la finestratura posteriore direttamente limando la piastra di separazione motore-abitacolo, asportato l'estintore fisso che é direttamente stampato sul pianale davanti al copilota, via la leva del cambio che é troppo tozza e con un pomolo stampato grossolanamente e l'estintore fra i due sedili, via i sedili stessi che sarebbero belli ma hanno le cinture di sicurezza stampate in rilievo e fuori scala (troppo strette). In merito alla paratia, nel modello di serie é dipinta (completamente) in color arancio.
 Di serie le STRATOS avevano una rifinitura in stoffa rossa. La foto che segue mostra gli interni e la finitura dietro i sedili; é tratta dal film "NAPOLI SPARA" per la regia di Mario CAIANO (1977) dove la STRATOS é protagonista di un fuggi fuggi per le vie di NAPOLI inseguita dalla Polizia di Stato e guidata da un bambino!

 Dalle poche foto dell'epoca parrebbe che vi fosse realmente il telo protettivo che LANCIA HF usava nel 75 per le proprie vetture e che era di quel colore. Ma in sede di montaggio tale dettaglio viene a scomparire per cui non si commette nessun errore se si lascia la paratia nuda. Non credo che fosse dipinta la paratia stessa ma che, al limite, fosse stata lasciata l'imbottitura di serie. Se si vuole ricreare il telo arancione lo si può fare con della carta velina colorata e incollata.

 La foto qui sopra mostra i sedili realizzati in proprio (su base IXO MODELS), dipinti e incollati (vedere quelli per le altre STRATOS). Ho realizzato e fissato sulla paratia del motore gli attacchi delle cinture di sicurezza; la leva del cambio l'ho realizzata con uno spillo e la guaina di un filo elettrico di diametro molto (ma molto!) piccolo del tipo usato in elettronica. Poi ho costruito l'estintore fisso che nel 75 veniva montato sotto il cruscotto.

 Utilizzando un foglio di stagno e del filo elettrico, ho costruito anche i pedali e il poggiapiede sinistro mentre la piastra di protezione dei piedi del copilota é quella originale stampata sul pianale.

 Ed ecco l'abitacolo prima dell'aggiunta del cruscotto e degli interni portiere, peccato che questi ultimi non sono fedeli riproduzioni come quelli prodotti da KYOSHO per la STRATOS TURBO SILHOUETTE.
 Anche se non sembra, un abitacolo per una STRATOS da rally può essere costituito da decine di piccole parti come le fibbie per le cinture di sicurezza.

 L'abitacolo completo costituisce il "cuore" del modello. Quindi cerco sempre di dettagliarlo al massimo, senza però esagerare.
 Altri dettagli possono aggiungersi successivamente come la leva delle frecce e come quella per l'attivazione degli abbaglianti e del tergicristallo, il tutto realizzato con filo di rame e colla vinilica poi montato sullo sterzo.

Il cruscotto va completato in ogni parte dato che quello di serie é solo in rilievo ma privo di decal e colorazioni di pulsanti e strumenti vari. Per evitare monocromaticità, il cruscotto é un grigio scuro opaco mentre il volante é un grigio più chiaro e semilucido.

 Tra i due sedili vi era un estintore mobile caricato ad Halon. Nella foto vi é a sinistra quello di serie e a destra quello realizzato in proprio con un semplice tondino di plastica tipo EVERGREEN.

 La foto vi mostra due dettagli importanti. Il primo riguarda le ruote dove i bulloni devono essere riprodotti. Io ho utilizzato uno stuzzicadenti intinto nel colore acrilico nero appena appoggiato in ogni raggio. In caso di errore, l'acrilico si gratta via facilmente e si può ritentare fino a che non si raggiunge il risultato voluto. Il secondo é stato il dettagliare le luci di posizione dato che il colore argento era sbavato qua e la. Con molta pazienza, nel prossimo modello, tenterò di smontare le griglie anteriori per poi montare una luce in fotoincisione. Per questa volta, onestamente, va bene così.

 Elenco ulteriori dettagli che ho aggiunto analizzando varie foto di archivio e presenti spesso in Internet.
 I due ganci blocco cofano posteriore e presenti sulla griglia del motore (non quattro come nelle STRATOS HF in gara dal 76 in poi).
 I due tappi dei serbatoi della benzina, quelli presenti nel modello erano realizzati tramite incisione a tampone. Il tergicristallo L'ho sostituito con uno fotoinciso. L'antenna é di mia realizzazione con del filo da pesca in nylon.

 Un ulteriore dettaglio può essere la piastra di protezione aggiuntiva sotto il blocco motore. L'ho realizzata in PLASTICARD e poi vi ho aggiunto quattro bulloni. Sulla piastra posteriore, all'altezza dello scarico sinistro, ho montato un gancio traino dipinto in colore giallo. Un gancio simile l'ho montato sulla piastra anteriore a destra guardando i frontale dell'auto.

 Ed eccomi arrivato al termine della elaborazione. Alcune parti, quali fari e specchietto retrovisore, li ho rifiniti con del trasparente acrilico per poterne aumentare la brillantezza.
 Infine la lucidatura del modello tramite una crema per carrozzeria e che ho distribuito tramite un pennello a fiamma molto morbido; i movimenti devono essere attenti per non "lucidare" le parti opache e rovinare quelle incollate solo superficialmente.

 
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