NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

FERRARI 166 MM BARCHETTA
Equipaggio Luigi CHINETTI e Jean LUCAS.
VENTIQUATTRO ORE DI SPA-FRANCOCHAMPS (1949), 1° assoluto.
Elaborazione modello prodotto per le edicole, scala 1/43
Marzo 2013.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

 

Chinetti, l'uomo delle Americhe
Nato nel 1901 in provincia di Milano, trovò fortuna principalmente negli Stati Uniti dove si era trasferito poco prima dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Rientrato in Italia dopo la guerra, ma solo per ragioni di affari e di corse, nel 48 strinse accordi con Enzo Ferrari per poter gareggiare con le auto del cavallino modenese. Nonostante la non giovane età, seppe imporsi vincente sia a LE MANS, a SPA e al GIRO DI SICILIA (Targa Florio).

A 50 vince ancora
Nel 1951, a bordo di una Ferrari 212 Inter vinse la massacrante Carrera Panamericana. Questo convinse Enzo Ferrari a conferirgli il mandato di concessionario esclusivo per il Nord America del marchio Ferrari.

N.A.R.T.
Nel 1958, fu uno dei quattro fondatori della mitica scuderia North American Racing Team. Fu lo stesso Ferrari a suggerire e concedere l'uso del logo con il cavallo rampante nero. Il debutto della scuderia avvenne alla 12 Ore di Sebring dello stesso anno. Parteciparono con una 250 GT classificandosi con un quarto posto assoluto.

La serie 166
Fu lo stesso Ferrari ad annunciare, nel 1947, la nascita di questa serie di vetture, da cui ne furono derivati diversi modelli. Il motore base era un 12 cilindri di 2.000 cc. per una potenza media di 140 cv per un peso di 650 kg(160 cv nell'ultima evoluzione prodotta nel 53) e la cui progettazione é ascritta a Gioacchino Colombo. Della MM ne furono prodotti 47 esemplari. Le quotazioni odierne si aggirano nell'ordine dei milioni di euro.

 

 

 

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Ferrari 166 MM Touring Barchetta, in primo piano, alle sue spalle la versione coupé che partecipò alla Mille Miglia del 1951.

 


Ferrari 166 MM Touring Barchetta, telaio n. 0008M, vincitrice delle 24 ore di Le Mans 1949 con l'equipaggio Chinetti-Mitchell, esposta al Mondial de l'automobile de Paris nel 2006 (WIKIMEDIA COMMONS).

 Con la fine della Seconda Guerra Mondiale,  furono molte le aziende che subito ripartirono con le produzioni di vetture ad uso sportivo e quindi agonistico.
 La maggior parte delle vetture prodotte venivano acquisite da gentleman driver, come nel caso di Luigi CHINETTI che, rientrato dagli USA, aveva mostrato a FERRARI il suo inesaurirsi interesse per le auto e le corse europee. Aveva inoltre acquistato una 166 MM (telaio n.0010M) con la quale avrebbe disputato sia LE MANS sia SPA.
 L'auto venne invece data ad un altro equipaggio per la gara di LE MANS mentre, a SPA, poté guidarla in coppia con Jean LUCAS e vincendo nonostante diversi imprevisti avvenuti durante la gara.

Il dopoguerra in pista
 Il modellino é di buona fattura e mi é piaciuto sin dal primo approccio.
 Ovviamente, essendo un prodotto di grande distribuzione, ha diversi dettagli che possono essere migliorati. La foto sotto mostra l'originale.
 Come ogni progetto che si rispetti, grande come piccolo, occorre procurarsi la documentazione necessaria, pianificare cosa sostituire - modificare - tenere e le fasi in cui ciò deve essere attuato. Io ho e uso un quaderno su cui mi segno degli appunti e che mi serviranno per non dover improvvisare all'ultimo minuto.

 Il modello ha un'ottima verniciatura e quindi occorre aggiungere dei cerchi a raggi di tipo fotoinciso. Quelli di serie non erano male ma il fotoinciso in questo caso non fa partita. Quelli che ho installato sono della BBR. Il diametro con la gommatura é lievemente maggiore di un paio di millimetri ma l'effetto é molto piacevole. Non sempre nella modellistica occorre rispettare le proporzioni per rendere bello e attraente il risultato finale.
 I fari anteriori sono fotoincisi, quelli supplementari no ma li ho carteggiati e poi coperti con del "clear" lucido. La calandra l'ho rifinita con una matita a grafite morbida per eliminare l'effetto plastica cromata.
 Per i faretti posteriori, li ho ricostruiti con dei tondini in lamina e del "clear" a cui ho aggiunto una colorazione rossa con colori per vetri. In questo modo ho potuto creare anche la corona cromata che manca in quelli di serie.

 Se osservate bene la foto del modello di serie, e quella sopra dell'elaborazione, si notano le cinghie di chiusura del cofano. Io le ho costruite in proprio ma esistono già prodotte in fotoincisione.
I parabrezza li ho puliti con molta delicatezza, lucidati con panno di daino. Lo specchietto retrovisore é solo rifinito e la parte di vetro intensificata con del colore "silver" dopo che si é aumentata la bombatura con della colla vinilica.
 Il volante é della EQUIPE TRON in fotoincisione; leva cambio e pedaliera di serie solo rifinite e dipinte.
 I due sedili li ho carteggiati e ridipinti in un colore "pelle" meno vivo, quelli di serie puntavano tra il cremisi e il rosa antico.

 

 La foto sotto mostra la ruota anteriore sinistra che ha in evidenza il freno a tamburo. Questi li ho realizzati con un tondino in evergreen dipinto in steel molto scuro (aumenta poi la profondità dei raggi fotoincisi) a cui ho aggiunto due rondelle in acciaio che ho poi dipinto con del clear opaco.

 Gli scarichi delle due marmitte sono stati sostituiti con il solito tondino in rame, l'intera marmitta e gli scarichi li ho dipinti con nero semilucido a cui ho aggiunto una base di steel (sconsiglio l'uso di silver).

 Per completare il modello, ho aggiunto i due tiranti che sostenevano la placca con il numero di gara. Ho forato nello spazio tra cofano e carrozzeria con una punta da 0,8 mm da ambo i lati. Altro foro poi nella placca con il numero. Utilizzando un filo elettrico ho simulato il cavetto che era stato installato dalla scuderia di CHINETTI.

 
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