Chinetti, l'uomo delle Americhe
Nato nel 1901 in
provincia di Milano, trovò fortuna principalmente negli Stati Uniti
dove si era trasferito poco prima dell'inizio della Seconda Guerra
Mondiale. Rientrato in Italia dopo la guerra, ma solo per ragioni di
affari e di corse, nel 48 strinse accordi con Enzo Ferrari per poter
gareggiare con le auto del cavallino modenese. Nonostante la non
giovane età, seppe imporsi vincente sia a LE MANS, a SPA e al GIRO
DI SICILIA (Targa Florio).
A 50
vince ancora
Nel 1951, a bordo di una
Ferrari 212 Inter vinse la massacrante Carrera Panamericana. Questo
convinse Enzo Ferrari a conferirgli il mandato di concessionario
esclusivo per il Nord America del marchio Ferrari.
N.A.R.T.
Nel 1958, fu uno dei
quattro fondatori della mitica scuderia North American Racing Team.
Fu lo stesso Ferrari a suggerire e concedere l'uso del logo con il
cavallo rampante nero. Il debutto della scuderia avvenne alla 12 Ore
di Sebring dello stesso anno. Parteciparono con una 250 GT
classificandosi con un quarto posto assoluto.
La
serie 166
Fu lo stesso
Ferrari ad annunciare, nel 1947, la nascita di questa serie di
vetture, da cui ne furono derivati diversi modelli. Il motore base
era un 12 cilindri di 2.000 cc. per una potenza media di 140 cv per
un peso di 650 kg(160 cv nell'ultima evoluzione prodotta nel 53) e
la cui progettazione é ascritta a Gioacchino Colombo. Della MM ne
furono prodotti 47 esemplari. Le quotazioni odierne si aggirano
nell'ordine dei milioni di euro.
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Ferrari 166 MM Touring
Barchetta, in primo piano, alle sue spalle la versione coupé che
partecipò alla Mille Miglia del 1951.
Ferrari 166 MM Touring
Barchetta, telaio n. 0008M, vincitrice delle 24 ore di Le Mans 1949 con
l'equipaggio Chinetti-Mitchell, esposta al Mondial de l'automobile de
Paris nel 2006 (WIKIMEDIA COMMONS).
Con la fine
della Seconda Guerra Mondiale, furono molte le aziende che subito
ripartirono con le produzioni di vetture ad uso sportivo e quindi
agonistico.
La maggior parte delle vetture prodotte venivano acquisite da gentleman
driver, come nel caso di Luigi CHINETTI che, rientrato dagli USA, aveva
mostrato a FERRARI il suo inesaurirsi interesse per le auto e le corse
europee. Aveva inoltre acquistato una 166 MM (telaio n.0010M) con la
quale avrebbe disputato sia LE MANS sia SPA.
L'auto venne invece data ad un altro equipaggio per la gara di LE MANS
mentre, a SPA, poté guidarla in coppia con Jean LUCAS e vincendo
nonostante diversi imprevisti avvenuti durante la gara.
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Il dopoguerra in pista
Il modellino é di buona fattura e mi é piaciuto sin
dal primo approccio.
Ovviamente, essendo un prodotto di grande distribuzione, ha diversi
dettagli che possono essere migliorati. La foto sotto mostra
l'originale.
Come ogni progetto che si rispetti, grande come piccolo, occorre
procurarsi la documentazione necessaria, pianificare cosa sostituire
- modificare - tenere e le fasi in cui ciò deve essere attuato. Io
ho e uso un quaderno su cui mi segno degli appunti e che mi
serviranno per non dover improvvisare all'ultimo minuto.
Il modello ha un'ottima
verniciatura e quindi occorre aggiungere dei cerchi a raggi di tipo
fotoinciso. Quelli di serie non erano male ma il fotoinciso in
questo caso non fa partita. Quelli che ho installato sono della BBR.
Il diametro con la gommatura é lievemente maggiore di un paio di
millimetri ma l'effetto é molto piacevole. Non sempre nella
modellistica occorre rispettare le proporzioni per rendere bello e
attraente il risultato finale.
I fari anteriori sono fotoincisi, quelli supplementari no ma li ho
carteggiati e poi coperti con del "clear" lucido. La calandra l'ho
rifinita con una matita a grafite morbida per eliminare l'effetto
plastica cromata.
Per i faretti posteriori, li ho ricostruiti con dei tondini in lamina e
del "clear" a cui ho aggiunto una colorazione rossa con colori per
vetri. In questo modo ho potuto creare anche la corona cromata che
manca in quelli di serie.
Se osservate bene la foto del
modello di serie, e quella sopra dell'elaborazione, si notano le
cinghie di chiusura del cofano. Io le ho costruite in proprio ma
esistono già prodotte in fotoincisione.
I parabrezza li ho puliti con molta delicatezza, lucidati con panno
di daino. Lo specchietto retrovisore é solo rifinito e la parte di
vetro intensificata con del colore "silver" dopo che si é aumentata
la bombatura con della colla vinilica.
Il volante é della EQUIPE TRON in fotoincisione; leva cambio e pedaliera
di serie solo rifinite e dipinte.
I due sedili li ho carteggiati e ridipinti in un colore "pelle" meno vivo,
quelli di serie puntavano tra il cremisi e il rosa antico.
La foto sotto mostra la ruota
anteriore sinistra che ha in evidenza il freno a tamburo. Questi li
ho realizzati con un tondino in evergreen dipinto in steel molto
scuro (aumenta poi la profondità dei raggi fotoincisi) a cui ho
aggiunto due rondelle in acciaio che ho poi dipinto con del clear
opaco.
Gli scarichi delle due marmitte
sono stati sostituiti con il solito tondino in rame, l'intera
marmitta e gli scarichi li ho dipinti con nero semilucido a cui ho
aggiunto una base di steel (sconsiglio l'uso di silver).
Per completare il modello, ho
aggiunto i due tiranti che sostenevano la placca con il numero di
gara. Ho forato nello spazio tra cofano e carrozzeria con una punta
da 0,8 mm da ambo i lati. Altro foro poi nella placca con il numero.
Utilizzando un filo elettrico ho simulato il cavetto che era stato
installato dalla scuderia di CHINETTI.
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