NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

ALFA ROMEO GIULIA SPRINT GTA 1.3
Pilota Enrico PINTO.
GRAN PREMIO DEL MUGELLO, 1968. Primo classificato cat. 1.3, 5
° assoluto.
Modello di produzione per le edicole, scala 1/43
Maggio 2013.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Il circuito del gran premio del Mugello
Fino al 1970 il circuito del Mugello era sviluppato lungo strade extraurbane. Per ragioni di sicurezza, dal 1971 in poi non fu più possibile far svolgere la competizione.

SCAR Autostrada
Era il nome di una nota concessionaria Alfa Romeo sita a Firenze. SCAR Autostrada creò una scuderia propria, grazie ad essa le più prestigiose Alfa Romeo degli anni 60 e 70 vennero portate in corsa con piloti di altrettanto prestigio.

 

 

 

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Documentazione race-car 


Riferimenti
- Per la stesura dell'articolo, WIKIPEDIA.IT.
- Maurizio TABUCCHI "ALFA ROMEO GTA, leggera e vincente" Giorgio NADA EDITORE (2009).
- AUTOMOBILISMO D'EPOCA n. 5 maggio 2013, intervista a Andrea de ADAMICH.

 

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Migliorare l'elaborazione
 In un precedente close-up ho parlato della serie GTA prodotta da PROGETTO K nei primi anni 90.
 Ecco un secondo modello di successiva generazione e che é stato prodotto per la grande distribuzione delle edicole.
 Il modello l'ho elaborato impiegando tre serate per un totale di circa 10 ore di fitto lavoro. E qualche momento di panico, poi più avanti capirete.

 Rispetto al modello che replica la GTA del 66 con cui corsero a MONZA de ADAMICH/ZECCOLI, le modifiche hanno riguardato più la scelta di altri materiali e la risoluzione di alcuni inestetismi e imprevisti presenti sul modello.
 Parliamo del brutto così lo sdoganiamo e non ne facciamo un dramma in scala. I vetri del modello sono di mediocre qualità e di certo ha ragione Umberto CATTANI quando suggerisce di sostituirli, almeno lateralmente, con altri realizzati in acetato. Io non li ho sostituiti e per quanto ho potuto li ho lucidati con carta smeriglia da 1400 (già usurata e bagnata con acqua) e poi rifiniti con pasta abrasiva. In alcuni punti la qualità era talmente bassa che ho dovuto coprire gli inestetismi con delle decal di sponsorizzazioni coeve.
 Altro dettaglio che va rivisto é lo scarico che occorre rifare almeno nella parte che si vede; un tubicino in alluminio o rame va più che bene e potrà essere sia lasciato in colore metallizzato che in bianco opaco.
 Amara sorpresa, e qualche spasmo all'addome, con il cruscotto che una volta smontato non é stato facile ricollocare perfettamente al suo posto e comunque era presente uno spazio non trascurabile tra questo e il parabrezza; per fortuna tale difetto veniva poi coperto dai tergi cristalli. Va bene qualche emozione, ma queste dopo cena non sono certo il massimo.

 Parliamo ora del bello di questo pezzo. Giusto per non ripetermi strutturalmente nelle spiegazioni, stavolta parto da cofano-parabrezza che é anche la parte con cui tutti impattiamo nel visionare il modello: l'elaborazione comprende in dettaglio ganci in gomma di chiusura cofano, lo specchietto retrovisore dipinto di nero e i tergicristalli a bracci conserti. Il tutto su una superficie ben verniciata e senza difetti estetici come bolle o grumi di colore.
 La vernice non era stata data in modo uniforme, in alcuni punti vi erano degli aloni opachi che solo con l'uso di un prodotto, simile al POLISH, sono riuscito a mitigare dando loro un minimo di lucentezza.
 Tornando agli interni, il rollbar originale è brutto e poi non appoggia sul pianale ma é attaccato al tetto della vettura. Io l'ho smontato e ne ho realizzato una copia che però è attaccata al pianale.
 Niente cinture di sicurezza dato che non ne ho la certezza che fosse installata quella del pilota.

 Secondo gruppo di dettaglio elaborato. Il confronto fra fanali e frecce fotoincisi: a sinistra la vettura del 68 con fanali fotoincisi di nuova generazione distribuiti da TRON mentre a destra i classici prodotti da RACING 43.
 Altro dettaglio significativo le frecce anteriori: sempre a sinistra il modello con frecce TAMEO (un prodotto molto vecchio, di cui non so se vi è ancora la produzione) mentre a destra la freccia di serie.
 Per concludere il lavoro, ho ridipinto con del colore ad olio l'interno dei cerchioni e risaltato, con dell'acrilico, i quattro bulloni di serraggio.

Il circuito del MUGELLO, una struggente storia di piloti e motori
"Per le vetture di serie, non importa se da Turismo o Gran Turismo, praticamente in questi ultimi anni sono rimaste solo le corse in salita; prove veramente poco impegnative perché ognuna di essere si esaurisce in pochi minuti e seppure si collaudano cambi di velocità differenziali, sospensioni e tenuta di strada alle sollecitazioni più assurde, non si porta sulla bilancia il peso della resistenza agli sforzi prolungati come si verifica nella Targa Florio e come siamo certi nel nostro ritrovato Mugello". Pasquale BORRACCI

 Nel 1964 due persone importanti nella TOSCANA dei motori, Pasquale BORRACCI e Amos PAMPALONI rispettivamente Presidente e Direttore dell'Automobile Club FIRENZE, riproposero la competizione nota come “il CIRCUITO del MUGELLO” che si svolgeva appunto sulle strade statali del MUGELLO, per una lunghezza complessiva di 67,5 km.
 Convinsero prefetto e le Forze dell'ordine a chiudere per due giorni le statali che consentivano l'attraversamento dell'Appennino.
 Il 21 giugno del 1964 si corse l'undicesima edizione de “CIRCUITO DEL MUGELLO”
 In quell’occasione le case automobilistiche, non interessate in quanto gara non ufficiale, non presentarono vetture e piloti ufficiali eppure il pubblico non mancò; secondo WIKIPEDIA si calcolò che lungo le strade ci fossero almeno 150.000 spettatori e la premessa di tale successo si vide già durante le verifiche tecniche tenutesi in piazza BECCARIA il giorno precedente.

La prima apparizione assoluta delle GTA 1.3, a tale manifestazione, fu nel 1966.
 La gara del 1968, identificata come “GRAN PREMIO del MUGELLO”, fu un’edizione memorabile, avvincente e combattuta.
 In particolare lo squadrone ALFA ROMEO, diretto da Carlo CHITI, trionfò su tutte le avversarie. Vi era L'ALFA ROMEO Tipo 33 di Nino VACCARELLA e di Lucien BIANCHI che, dopo un lungo duello, precedette la PORSCHE 910 di Joseph SIFFERT e Rico STEINEMANN.
 Non da meno furono le GTA di Enrico PINTO e di Riccardo BENELLI (noto con lo pseudonimo di “Riccardone") che seppero offrire uno spettacolo degno di nota e con i motori delle loro vetture al limite del fuori giri, terminando la gara rispettivamente al sesto e settimo posto assoluti.
 In quell’occasione il pubblico lungo le strade venne calcolato in oltre 200.000 unità.

 L’edizione del 71’ venne, dalle autorità locali, condizionata dall’obbligo di recinzione di tutti i 67 km del percorso. Ciò non era possibile in alcun modo vista la vastità dell’area e i relativi costi per garantire la sicurezza durante la gara nonostante, come per le edizioni precedenti in cui non si erano verificati incidenti, fosse programmata la presenza di Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, Commissari di pista e volontari, oltre 1000 persone tutte magistralmente dirette da Amos PAMPALONI.
 La gara venne annullata, con sommo rammarico di migliaia di appassionati che ormai consideravano il MUGELLO come il NÜRBURGRING italiano.
 Così un pezzo di storia dei motori giunse al termine.

 Oggi la gara viene riproposta come rievocazione storica correndo ancora sul vecchio tracciato.

 
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