NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013 FIAT
ABARTH 124 SPIDER RALLY |
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I
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Il secondo posto del SANREMO 1973 Il
modello, qui presentato, fu venduto nelle edicole italiane nel 2003. A
distanza di oltre dieci anni dal suo esordio, eccolo tornare per dire ancora
la sua. Allora venne accolto, dal mercato italiano,
come una succulenta novità acquistabile per la modica cifra di pochissimi
euro. Nonostante gli anni trascorsi, il modello si
è conservato egregiamente con pochi segni e rughe sulle sue forme e sulla sua
verniciatura. Tutte le sponsorizzazioni, le bande bianche
e gli identificativi di gara, erano in decal mentre la carrozzeria, i cofani
e il tettuccio erano dipinti. Vi
sono alcuni errori nella colorazione dei due cofani. La colorazione nera si
estendeva anche sulle curvature dei fanali ed
arrivava fin sotto il parabrezza; in quello posteriore arrivava fin sotto
quello posteriore. Non ho apportato tali correzioni dato
che ho trovato difficile, dopo qualche tentativo infruttuoso,
riprodurre lo stesso effetto traslucido proprio del nero del modello. Il
pianale é semplice, peccato che la trasmissione era posteriore e non
anteriore. Pace, si vede che in CINA avevano letto
gli schemi al contrario. La marmitta va sostituita con il solito tubicino di
rame ridipinto. I
cerchi di serie, con gl’anni hanno perso la
cromatura (a dire il vero è rimasta in
parte e appiccicosa come miele), quindi la pronta sostituzione con quello
che vi era disponibile nel mio magazzino. Sorpresa per molti il quattro razze anteriore, eppure era a catalogo per le
FIAT! Lo so che non era del tutto così, quindi prendetela come una licenza
artistica. Vista degli interni che sono stati
elaborati. Ai sedili vanno aggiunti i poggia a testa
(mezza luna), poi le cinture di
sicurezza. Estintore mobile dal sedile passeggero e nel
dietro del pianale quello fisso. Pedana per il
navigatore (ricavata da un foglio a
mille fori fotoinciso, chiamato drilled plate, prodotto da ABER). La pedaliera di
guida non occorre mettercela perché poi a fine montaggio non si vedrebbe. Occorre montare lo specchietto retrovisore
interno (io me li costruisco con del
PLASTICARD e spilli, poi dipingo il tutto), completare la strumentazione
a cruscotto (perché non ve n’è) e
alla fine dare una bella lavata e lucidata ai cristalli che non guasta mai e
li rende più trasparenti. Dettaglio dell’anteriore. Notate che manca
la freccia laterale; ho tolto le parabole dei fanali e dei fendi
nebbia per sostituirli con dei fari a lente, da 3,5 mm prodotti da TRON,
mentre le corone sono quelle originali. L’iniziale del nome di TORRIANI è una
F mentre è una A ad essere presente prima del
cognome del navigatore. Cose che capitano anche nel paese della dinastia più
famosa dell’Oriente. L’interno dei passaruota l’ho dipinto di
nero per completarli, dato che in sede di verniciatura non erano stati
rifiniti a dovere. Dettaglio importante, la banda bianca che finisce
dai fanali anteriori va ritoccata, giusto perché termini in giunzione con la
corona dei due fanali. Modello finito. Vi sono i due ganci di
serraggio cofano (non mi risultavano di montati del tipo in gomma, mentre sul
modello sono lievemente stampati agli angoli superiori), le frecce
laterali autocostruite e i tergicristalli fotoincisi. La
calandra l’ho fatta risaltare strofinandovi sopra una mina di grafite molto
tenera e lucidandola tutta con un cottonfioc. |
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