NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

FIAT ABARTH 124 SPIDER RALLY
Equipaggio Maurizio VERINI – Angelo TORRIANI.
RALLY DI SANREMO 1973, Secondo assoluto.
Modello di produzione per le edicole, scala 1/43
Luglio 2013.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

I primi classificati
A vincere l’edizione numero 15 della gara ligure furono l’equipaggio Jean-Luc Thérier - Jacques Jaubert, a bordo di una Alpine A 110 di 1800 cc. La squadra transalpina vinse il Mondiale costruttori di quell’anno.

Le prime rughe
Il modello presenta degli inestetismi dovuti ad errori di fabbrica e altri dovuti al tempo. Il cofano posteriore ha delle lievi screpolature dato che la vernice lucida di fondo ha reagito in combinata con quella nero opaco.
Le decal in alcuni punti si erano staccate, le ho riattaccate con del trasparente lucido acrilico.

 

 

 

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Il secondo posto del SANREMO 1973

 Il modello, qui presentato, fu venduto nelle edicole italiane nel 2003. A distanza di oltre dieci anni dal suo esordio, eccolo tornare per dire ancora la sua. Allora venne accolto, dal mercato italiano, come una succulenta novità acquistabile per la modica cifra di pochissimi euro.
 Era tra i primi die-cast venduti in edicola, prodotto in CINA e quindi soggetto alle inesperienze di tale produzione. Eppure aveva anche dei pregi e il fascino del primo acquisto rivissuto da dei provati modellisti che, a parte il negozio, il massimo dell’ardore ci spingeva ad acquisti per corrispondenza ed ora si apriva alle edicole.

 Nonostante gli anni trascorsi, il modello si è conservato egregiamente con pochi segni e rughe sulle sue forme e sulla sua verniciatura.

Tutte le sponsorizzazioni, le bande bianche e gli identificativi di gara, erano in decal mentre la carrozzeria, i cofani e il tettuccio erano dipinti.

 Vi sono alcuni errori nella colorazione dei due cofani. La colorazione nera si estendeva anche sulle curvature dei fanali ed arrivava fin sotto il parabrezza; in quello posteriore arrivava fin sotto quello posteriore. Non ho apportato tali correzioni dato che ho trovato difficile, dopo qualche tentativo infruttuoso, riprodurre lo stesso effetto traslucido proprio del nero del modello.

 

 Il pianale é semplice, peccato che la trasmissione era posteriore e non anteriore. Pace, si vede che in CINA avevano letto gli schemi al contrario. La marmitta va sostituita con il solito tubicino di rame ridipinto.

 I cerchi di serie, con gl’anni hanno perso la cromatura (a dire il vero è rimasta in parte e appiccicosa come miele), quindi la pronta sostituzione con quello che vi era disponibile nel mio magazzino. Sorpresa per molti il quattro razze anteriore, eppure era a catalogo per le FIAT! Lo so che non era del tutto così, quindi prendetela come una licenza artistica.

 

 Vista degli interni che sono stati elaborati. Ai sedili vanno aggiunti i poggia a testa (mezza luna), poi le cinture di sicurezza. Estintore mobile dal sedile passeggero e nel dietro del pianale quello fisso. Pedana per il navigatore (ricavata da un foglio a mille fori fotoinciso, chiamato drilled plate, prodotto da ABER). La pedaliera di guida non occorre mettercela perché poi a fine montaggio non si vedrebbe.

 

 Occorre montare lo specchietto retrovisore interno (io me li costruisco con del PLASTICARD e spilli, poi dipingo il tutto), completare la strumentazione a cruscotto (perché non ve n’è) e alla fine dare una bella lavata e lucidata ai cristalli che non guasta mai e li rende più trasparenti.

 

 Dettaglio dell’anteriore. Notate che manca la freccia laterale; ho tolto le parabole dei fanali e dei fendi nebbia per sostituirli con dei fari a lente, da 3,5 mm prodotti da TRON, mentre le corone sono quelle originali. L’iniziale del nome di TORRIANI è una F mentre è una A ad essere presente prima del cognome del navigatore. Cose che capitano anche nel paese della dinastia più famosa dell’Oriente.

 L’interno dei passaruota l’ho dipinto di nero per completarli, dato che in sede di verniciatura non erano stati rifiniti a dovere.

 Dettaglio importante, la banda bianca che finisce dai fanali anteriori va ritoccata, giusto perché termini in giunzione con la corona dei due fanali.

 

 Modello finito. Vi sono i due ganci di serraggio cofano (non mi risultavano di montati del tipo in gomma, mentre sul modello sono lievemente stampati agli angoli superiori), le frecce laterali autocostruite e i tergicristalli fotoincisi.

 La calandra l’ho fatta risaltare strofinandovi sopra una mina di grafite molto tenera e lucidandola tutta con un cottonfioc.

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