NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

SEAT 124, 2000cc
Pilota Salvador "Nen" CAÑELLAS
Campionato Turismo Gruppo 2 (1979), 1° assoluto
Elaborazione modello prodotto per le edicole, scala 1/43
Dicembre 2013.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Campione a 2 e 4 ruote
Quanto mai interessante la carriera del pilota spagnolo “Nen” Canellas, classe 1944. Egli ha corso sia con le moto sia con le auto. In Spagna è considerato un vero idolo dagli appassionati delle gare.

Ancora in circolazione?
Sulla base di alcune foto, parrebbe essere ancora in circolazione questa Seat ma non è chiaro se si tratti di una replica della vettura del 1979...

 

 

 

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Salvador “Nen” CAÑELLAS (foto http://mundo-rallyes.blogspot.it/)

 

Nota 1: in alcuni forum spagnoli, alcuni iscritti affermano che i colori riprodotti non sono esatti. Il colore della carrozzeria può variare notevolmente con piccoli sbalzi di luce. Stabilire se il modello è stato colorato, con pantoni corretti, non mi è stato possibile. In alcune foto, il giallo pare più scuro mentre in altre appare chiaro e corrispondente al VALLEJO n. 953. Lo stesso discorso vale per il blu.

Nota 2: sembrerebbe che il modello sia ancora esistente.

 


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Olè! Dalla Spagna con furore

 Eccolo il modello che desideravo per prendermi una felice pausa dopo un anno di tante elaborazioni in scala 1/43. Si tratta della 124 di 2000cc che corse nel 1979, come Gruppo 2, nel Campionato Turismo spagnolo. Il pilota era il polivalente Salvador "Nen" CAÑELLAS (2).

 Il modello è di produzione ALTAYA, per la distribuzione nelle edicole spagnole. In ITALIA ne sono arrivati alcuni esemplari per ovvie ragioni di giro del mercato europeo.

 Prima di acquistarlo, ad una mostra scambio, via Internet ho verificato la qualità della riproduzione; una veloce letta con lo smartphone mi ha dato qualche indicazione su questa vettura in scala. I commenti nei forum spagnoli non erano dei più entusiasti (1) ma mi avevano anticipato pregi e difetti che avrei portato a casa. Alla fine è scattato il colpo di fulmine e l’ho comprato, anche perché complice di ciò è stato il basso prezzo.

 Ero deciso a farne una elaborazione personalizzata dato che il modello ha una serie di inesattezze storiche e alcuni difetti di lavorazione che, inevitabilmente, non avrei potuto eliminare.

 Intanto occorre precisare che il modellino deriva dalla versione stradale in scala 1/43 e non è stato realizzato specificamente per le versioni da gara. Prima inesattezza sono i passaruota che sono proprio sbagliati e che non si possono modificare se non sverniciando il modello e creando apposta questa parte di carrozzeria magari usando del PLASTICARD.

 

 I cerchi in teoria sarebbero giusti ma sono troppo piccoli e molto stretti, adatti a una versione rally ma non certo per la pista. Li ho sostituiti con altri sempre ALTAYA (della FIAT ABARTH 131, che poi erano anche presenti nei modelli delle FIAT ABARTH 124 coupè) che però ho sverniciato usando alcool, ridipinto e rifinito con colori acrilici. Occorre alzare l’assetto, visti i cerchi di diametro maggiore, e questo lo realizzo sempre con una rondella incollata al pianale nel foro che collega il pianale alla scocca.

 L’interno è quasi tutto da rifare. Via i sedili di ALTAYA e sostituiti con altri due di cui uno da gara e uno di produzione di serie (così imponeva il regolamento del Campionato Turismo). A quello del pilota ho aggiunto le cinture di sicurezza.

 Il rollbar è in plastica sottile e in alcuni punti dei segmenti erano deformati. Li ho tagliati via e sostituiti con del tondino di rame. Ho stuccato la gabbia con del TAMIYA PUTTY (sciolto con acetone) e riverniciato. La copertura di stucco evita che il colore scivoli via dal rame e che quest’ultimo ossidi facendo poi staccare il pigmento.

 Per completare gli interni, ho aggiunto un estintore e della strumentazione sul cruscotto. La leva del cambio l’ho sostituita con uno spillo a cui ho reso tondeggiante la testa.

 Volante, freno a mano e specchietto retrovisore interno sono quelli originali. I retrovisori laterali li ho rifiniti e dipinti in nero semilucido.

 

 Il pianale esterno va modificato. La piastra paracolpi presente nel modellino non c’entra nulla e comunque è fuori scala. Ho tappato i fori tramite cui era fissata con quattro perni. La marmitta va tolta dalla parte finale. Per evitare di dover fresare la presenza di questa, ho ricreato una traccia simile dall’altra parte del telaio dando così l’effetto di due rilievi. Lo scarico laterale l’ho rifinito con l’immancabile tubetto di alluminio.

 

 I vetri non li ho smontati perché che erano fissati con sei (!) rivetti. Li ho puliti a secco con dei cotton fioc e poi lucidati con panno per lenti e del dentifricio (pochissimo!). Dalla parte del pilota ho aggiunto il finestrino mancante, usando dell’acetato per fotocopie.

 I tergicristalli sono fotoincisi e prodotti dall’EQUIPE TRON. I ganci cofano li ho realizzati con del filo elettrico mentre lo stacco batteria l’ho realizzato con del polistirene scaldato e snervato per tiratura.

 I fanali anteriori li ho sostituiti con una realizzazione molto artigianale ma non del tutto da bocciare: sono in foglia di alluminio che ho tagliato e poi incollato alla calandra; per dare loro la forma giusta mi è stato sufficiente premere con un dito e il sottile foglio ha preso la forma esatta. Una volta incollati, ho creato lo spessore del vetro con del trasparente per unghie (mi è stato prestato…).

 I ganci di traino li ho dipinti di rosso per mio puro piacere, consapevole di commettere un’inesattezza bella e buona ma gialli sarebbero stati praticamente invisibili.

 Lucidatura finale, olè! Il modello è terminato richiedendo un tempo complessivo di tre serate nel freddo inverno di questo 2013.

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