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NISE, Federico Cavann@ in
Genova "work-shop" 2014 La storia della CISITALIA 202 SMM Equipaggio: Tazio NUVOLARI
– Francesco CARENA Mille Miglia 1947, secondo assoluto e primo
di classe Elaborazione modello STARLINE, scala
1/43 – Prima parte Ottobre 2014, Aggiornamento giugno
2024 |
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Telai tubolari leggeri All’inizio dell’avventura Cisitalia, la
fortuna venne incontro a DUSIO che, nei magazzini dell'AERITALIA, trovo un
grosso quantitativo di tubi al cromo molibdeno che consentirono di costruire
telai leggerissimi e resistenti. La MM del 1947 Per la stagione agonistica 1947, Giovanni Savonuzzi, che aveva progettato la maggior parte del 202,
abbozzò un corpo coupé per auto competizione Cisitalia. Il progetto fu
realizzato ed eseguito dagli Stabilimenti Farina su entrambi i telai n.101 e
n.102. Dopo la costruzione di due coupé, ne fu realizzata una versione
spider, denominata SMM cioè Spider Mille Miglia. Alla Mille Miglia 1947, “il ragno”
Cisitalia si dimostrò competitiva guidata, gran parte della gara, dalle
fatate mani di Tazio Nuvolari. Pur trovandosi in concorrenza con motori tre
volte più grandi come cilindrata e potenza, Nuvolari trattenuto concorso fino
guai ne seguì on poté spingere oltre sotto la pioggia battente di quei
giorni. Alla fine, la Cisitalia 202 SMM colse il secondo posto assoluto e il
primo di classe. Per commemorare questo sforzo epico e la conseguente
vittoria, i successivi esemplari della vettura furono ribattezzati 202 SMM
Nuvolari. Dal momento che la 202 SMM divenne famosa
grazie all’edizione del 47 della Mille Miglia, gli Stabilimenti Farina poterono
continuare la produzione del progetto iniziale nato per scopi agonistici. Un
totale di circa venti auto, replicando quella di Nuvolari, furono
prodotte e vendute. La causa del secondo posto Pare che Carena abbia raccontato, anni dopo,
che vi fosse stato un problema elettrico nel superare un ponte provvisorio
posto sul fiume Ticino. L’alternatore prese acqua per cui, lui e Nuvolari,
persero diverso tempo per riavviare la vettura. Tale racconto, però, non è
dato per certo. Altri
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La Cisitalia 202 S MM #172 di Eugenio Minetti e Piero Facetti, e la Cisitalia 202 MM "Cassone" #175
di Inicio Bernabei e Tullio Pacini all partenza della Mille Miglia (Fonte Wikipedia) Le foto sotto, della S MM#172, sono state scattate alla
rievocazione storica della Mille Miglia del 2024. Per quella edizione, per la
prima volta in assoluto, le auto della MM hanno fatto tappa a Genova. |
Breve e affascinante
storia quella di CISITALIA L’azienda CISITALIA nacque da un'idea di
Piero DUSIO. L'idea era quella, molto discussa anche in Inghilterra (dove, poco dopo, nacque la formula 3),
dì allestire vetture da corsa semplici ed economiche con le quali riprendere,
nell’immediato dopo guerra, l'attività agonistica. La
CISITALIA (Compagnia industriale
Sportiva Italia), fondata da Piero DUSIO alcuni anni prima per la
gestione d’impianti sportivi, aveva allargato nel 1944 la sua attività con la
costituzione di una sezione meccanica per la costruzione di attrezzature da
officina e, verso la fine della guerra, eseguiva le lavorazioni più diverse,
tra cui quella della costruzione di telai per biciclette. Da sinistra, ecco i
fondatori della CISITALIA: Taruffi, Dusio e Savonuzzi
furono uniti dalla passione per le auto e le corse. Da qui
la manodopera specializzata nella piegatura e saldatura dei tubi e che in
futuro si sarebbe dimostrata fondamentale nella costruzione di telai per le
berlinette. Oltre alla collaborazione di TARUFFI, DUSIO si assicurò quella di
Giovanni SAVONUZZI per realizzare, in piccola serie, una monoposto dì
concezione assai originale, benché disponesse solo di un motore ricavato
dalla Fiat 1100. Concettualmente
non dissimile dal "108S" (fu
progettato nel 1933 per la "Balilla Sport", altra vettura mito
della FIAT), questo motore fu radicalmente trasformato mediante
lavorazioni della testata, applicazione di un magnete MARELLÌ MVE4 e di un
sistema di lubrificazione con doppia pompa e radiatore per l'olio. Già nelle
prime versioni furono ottenuti 60 CV a 5500 giri/min. L'anno
di nascita della "D46", la prima CISITALIA monoposto, è il 1946 (D sta per DUSIO, 46 per l'anno del debutto);
il contrasto tra la raffinatezza della vettura, dotata di cambio a 3 rapporti
con preselettore e di un ottimo telaio a traliccio di tubi, con la povertà
dei mezzi al tempo disponibili è un a caratteristica peculiare della D46. Non vi
era solo la caratteristica estetica a rendere il primo modello CISITALIA
particolare: la vettura non superava i 370 kg a secco, cioè poco oltre 400 kg
in ordine di marcia, e ciò le consentiva di ottenere buone accelerazioni e
velocità superiori ai 170 km/h nonostante i pochi cavalli erogati dal motore
FIAT. L'esordio delle nuove vetture avvenne alla
COPPA BREZZI sul circuito torinese del VALENTÌNO, il 3 settembre 1946. Furono
allineati sette esemplari pilotati da DUSIO, NUVOLARÌ, CHIRON, SOMMER,
TARUFFI CORTESE E BIONDETTI. DUSIO si aggiudicò la vittoria, altre
"D46" si piazzarono rispettivamente al secondo, terzo e quinto
posto. In
seguito i circuiti cittadini sì rivelarono come il miglior terreno di gara
per le CISITALIA monoposto, che conseguirono però la vera consacrazione
sportiva solo nel 1947. Nel
marzo del 47, DUSIO stupì il mondo delle corse inviando ventisei
"D46" in EGITTO per una singolare sfida ai piedi delle Piramidi cui
parteciparono i migliori campioni dell'epoca: CORTESE (primo classificato), ASCARI, TARUFFI TADINI, PAGANI, LURANI,
TENNI, BASADONNA, DE SAUGE, BRIVIO, GHERSI, SERAFINÌ, BANTI, MARINOTTI e lo
stesso DUSIO. L'iniziativa del "Circo DUSIO” ebbe più successo tra i
piloti che tra gli organizzatori e questi spettacoli furono ben presto
abbandonati. La
storia breve ma intensa, della marca torinese, deve molto ai successi e alla
fama della spider "202 SMM" (Sport
Mille Miglia), chiamata in un secondo tempo ufficialmente "Spider
Nuvolari". L'idea
iniziale trovò spunto nel proposito di adeguare il telaio, quello delle
veloci monoposto D46, a una vettura biposto sport adatta alle competizioni su
strada. Fu
così che la CISITALIA presentò, nel 1947, un singolare coupé dalle
pronunciate pinne posteriori, frutto delle ricerche aerodinamiche compiute
dall'ingegner Giovanni SAVONUZZI, responsabile tecnico della giovanissima
fabbrica torinese. Quasi contemporaneamente fu elaborata la versione aperta
della stessa vettura, caratterizzala però da pinne di dimensioni più
contenute, e quella fu la spider "202 SMM". Al pari della D46, la
versione derivata presentava soluzioni tecnico-costruttive rivoluzionarie,
prima fra tutte il telaio a traliccio di tubi, che costituì la prima
applicazione al mondo su una vettura di serie e che caratterizzò, in seguito,
I'intera produzione qualificata della CISITALIA. Quella
geniale intuizione fu partorita dal primo tecnico che era stato incaricato
del progetto, l'ingegner Dante GIACOSA, una delle menti più fervide nel mondo
dell'auto e che ha legato il suo nome alle più espressive vetture realizzate
da FIAT dagli anni 50 fino alla fine degli anni 80. L'idea
del telaio a traliccio dì tubi fu in realtà la risposta alla ricerca della
massima leggerezza e rigidità in una struttura, nella quale, fosse possibile
montare agevolmente gli organi meccanici in posizione molto bassa; tale
soluzione consentiva pure di evitare la costosa costruzione di stampi,
impiegando invece le poche attrezzature esistenti. Va
anche ricordato che l'ingegner GIACOSA aveva prestato la propria opera presso
l'ufficio tecnico dei motori aeronautici di FIAT e, come ricorda lo stesso
GIACOSA, l'aver avuto a che fare con le fusoliere a struttura tubolare degli
aerei aveva probabilmente lasciato in lui qualche traccia. GIACOSA dopo pochi mesi ritornò in FIAT e
così, Giovanni SAVONUZZI concentrò le risorse della CISITALIA per il
perfezionamento della D46; un lavoro di dettaglio che avrebbe dovuto in
parallelo riguardare la produzione della loro prima vettura a due posti. La
berlinetta, denominata "Coupé Mille Miglia", era un'auto unica, non
aveva nulla in comune con le analoghe vetture presenti sul mercato e nemmeno
in quelli esteri. Era nuova per la forma e per la motorizzazione, innovativa
in scelte stilistiche, allora, di certo non contemplate dagli standard di
produzione correnti. Dotata del già celebre motore di 1089 cc, la "Coupé
Mille Miglia", durante alcuni collaudi, raggiunse la velocità di 201
km/h e dimostrò una reale affidabilità nonostante fosse sottoposto a regimi
elevati. La
prima spider della CISITALIA condensava molta tecnica di casa FIAT (comprese molte parti meccaniche); il
leggero telaio a ruote anteriori indipendenti ospitava una meccanica derivata
in buona parte dalla Fiat 1100, il motore invece aveva subito radicali
trasformazioni e di quello originario FIAT conservava il monoblocco di serie;
la potenza massima erogata era intorno ai 60 cavalli. La carrozzeria del
primo esemplare fu eseguita in alluminio dall'artigiano GARELLA. Altre
tre spider sport furono costruite nei primi mesi del 47. I telai 001, 002,
003 erano allestiti nella forma nota, mentre lo 004 era una versione
alleggerita e accorciata, soprannominata "Razzo". L'esordio della spider "202 SMM"
avvenne alla SASSI-SUPERGA del 15 maggio di quell’anno, guidata dallo stesso
Piero DUSIO, che si classificò al terzo posto. Fu poi
la volta della MILLE MIGLIA (22 giugno), che vide lo schieramento di ben
cinque auto: la berlinetta aerodinamica affidata a TARUFFI-BUZZI n.150, la
Spider corta "Razzo" tipo MM di DUSIO-MACCHIERALDO n.164, la Spider
pilotata da MINETTI-FACETTI n.172, la berlinetta “Cassone” pilotata da
BERNABEI-PACINI n.175, la spider pilotata da NUVOLARI-CARENA n.179. La
classifica finale vide vittorioso BIONDETTI su ALFA ROMEO 8C 2900 e NUVOLARI,
secondo assoluto con la straordinaria CISITALIA di soli 1100 cc, a ragion
veduta il vincitore, morale, della corsa. ll successo della CISITALIA fu completato dal terzo e
quarto posto conquistati dai due equipaggi BERNABEI-PACINI e MINETTI-FACEITI. Alla
fine dello stesso anno fu decisa la produzione di una piccola serie di spider
sport e la CISITALIA chiese a NUVOLARI, e ottenne, l'autorizzazione a
denominarla ufficialmente "Spider NUVOLARI". Si
trattò di poco più di venti vetture in tutto, che furono allestite presso gli
Stabilimenti Farina fino al 1948. ll prezzo di
listino era di 3.700.000 lire con consegna a un mese dall'ordine. La vita
sportiva dello "Spider NUVOLARI" proseguì per alcuni anni ancora,
cogliendo numerose affermazioni in tutta Europa, negli STATI UNITI e in
ARGENTINA. Nel 1949 la CÌSITALIA richiese quindi
l'amministrazione controllata; Piero DUSIO riuscì a scorporare dall'impresa
modelli e attrezzature, relative alle 12 cilindri “Grand Prix”, e si trasferì
in ARGENTINA dove costituì, a BUENOS AÌRES, la società AUTOAR. CISITALIA finì
così per essere controllata principalmente dai creditori, e diretta da Carlo
DUSIO che si trovò a far fronte a una pesante eredità. L'attività proseguì per tutto il 1952 e il
1953 con la produzione della Gran Turismo derivata dalla Fiat
"1100" nelle serie "202 B" e "202 C",
modificate però con I'impiego di un normale telaio
FIAT a longheroni, che obbligo a carrozzerie più alte e meno attraenti. Nel
1953, con l’uscita di scena di Carlo DUSIO, fu costituito un nuovo gruppo con
la ragione sociale CISITALIA AUTOCOSTRUZIONI. L'attività pero fu modesta e limitata alla
trasformazione di vetture di serie provenienti da altre marche. L’azienda cessò nel 1963 quando il mercato sportivo
delle medie cilindrate era dominato dall’ALFA ROMEO e i suoi modelli di
classe media, che fecero cadere nell’oblio le "202". In tutto si fece in tempo a produrre un
centinaio di coupé e una sessantina di cabriolet. Da quel momento quelle auto
e i suoi piloti entrarono nella leggenda. Le
idee geniali, le amicizie nel mondo delle corse con i più illustri piloti di
allora, un’attenta clientela appagabile solo con auto di grandi qualità
tecniche e stilistiche, non furono elementi sufficienti a far crescere e a
dare vita all’azienda torinese. Il
mondo dell’automobile era cambiato dopo la fine della Seconda Guerra
Mondiale; la finanza e la politica giocavano, negli anni 50, un ruolo che
determinava successi o fallimenti per qualsiasi marchio, compreso quello di
CISITALIA. L’ITALIA stava cambiando e, per i romantici
e i puri delle quattro ruote, non vi era più la possibilità di creare nicchie
di mercato in cui fare imprenditoria e costruire vetture di rara bellezza
come la 202 SMM. Seconda parte, per
continuare… Rifermenti e
documentazione fotografica: Nino
Balestra - RUOTECLASSICHE 7.1988. Appendice fotografica
giugno 2024 Le foto della vettura che corse con il
numero 172, di Eugenio Minetti e Piero Facetti,
sono state scattate a Genova nel 2024. Pur riconoscendo l’autenticità della vettura
che ha partecipato alla rievocazione, vi è da notare che in fase di restauro
il numero di gara, riportato sul frontale della vettura, è stato collocato
nella posizione errata. La foto di allora e quella di oggi ne sono l’evidenza
oggettiva. Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai
rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e solo ai
loro legittimi proprietari. |
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