NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2015

LANCIA STRATOS ex LANCIA HF CORSE (24 valvole)

Equipaggio: Gianfranco CUNICO – Andrea MEGGIOLAN

Rally dell’ELBA, ritirato (1980)

Elaborazione kit prodotto da RACING 43, scala 1/43

Dicembre 2014

 

Una vita per i rally

 Gianfranco Cunico, per tutti ormai solo Franco, nasce nel 1957 a Vicenza e già dal 1977 mostra il suo talento e la sua grande passione per i rally.

 Il suo esordio con la Stratos avviene proprio nella stagione del 1980.

Se all’Isola d’Elba fu costretto al ritiro, al Rally della Costa Smeralda arriverà terzo assoluto.

I buoni piazzamenti gli varranno, per il 1981, l’ingaggio da parte della Ford.

 

Auto ex ufficiale Lancia

 La Stratos di Cunico era una ex ALITALIA che fu revisionata e preparata per poter correre con la livrea Concessionari Lancia Italia. Per ragioni non conosciute, la vettura fu nuovamente targata a Genova.

 

Rallye Isola d’Elba

 La tredicesima edizione era valida per il campionato europeo (coeff. 3) e per il campionato nazionale (coeff. 5), comprendeva una prova del Campionato A112 Abarth.

 Alla partenza si presentarono 140 equipaggi di cui solo 35 giunsero al termine.

Primo classificato l’equipaggio Vudafieri – De Antoni su Fiat Abarth 131, secondo classificato l’equipaggiio Tognana – Cresto anche loro su Fiat Abarth 131, terzo classificato l’equipaggio Presotto – Sghedoni con una Fors RS 2.0.

 

 

 

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Stratos close-up

 

 

 

 

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Documentazione race-car

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto tratta dal libro di Pierro Casucci “LANCIA STRATOS” Editore Editoriale DOMUS – LIBRERIA DELL’AUTOMOBILE (1988)

 

Foto tratta dal libro di Andrea CURAMI

“LANCIA STRATOS 30 ANNI DOPO” Giorgio NADA Editore (2003)

 

 

 

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La dama bianca

 Il kit della LANCIA STRATOS 77 - 80, prodotto da RACING 43, è presente a catalogo da oltre vent’anni. Nonostante sia passato tutto questo tempo, il modello è sempre bello e attuale, anche se, per alcuni dettagli, occorrono delle correzioni per rendere la riproduzione più fedele alla vettura reale.

 La scatola di montaggio l’ho acquistata nei primi anni 90, conteneva la versione RALLYE di MONTE CARLO del 1979 con lo sponsor PUBLIMMO (equipaggio BACCHELLI – SCABINI). Preso dalla smania di realizzarlo, iniziai subito la pulizia e la verniciatura della scocca. Non essendo però un esperto di kit, incontrai fin dall’inizio diverse difficoltà per me molto critiche, inoltre il pianale e il cruscotto non riuscivo a farli coincidere bene con la scocca, per non parlare poi della vetratura...

 Quell’esperienza fu un vero disastro. Conservai comunque quel kit (o quello che ne restava), cercando di salvare il salvabile e augurandomi in futuro di poterlo riutilizzare almeno in parte.

 Per intanto ho acquistato le decal per la versione qui descritta e guidata da CUNICO, reperibili tramite EMMEBIMODELS di Maurizio BRUNA.

 Partendo dalla base del kit più le decal EMMEBIMODELS, e con un po’ più d’esperienza modellistica, ho potuto realizzare una versione di STRATOS sufficientemente dettagliata e con una verniciatura quanto mai decorosa.

 

 Smontato il modello e sverniciata la scocca, ho praticato i fori necessari per lo specchietto retrovisore, i fanali supplementari e i fori per poi far aderire, al meglio, maniglie e dettagli vari. La scocca l’ho carteggiata per cercare di eliminare varie imperfezioni, ridipinta poi con una bomboletta spray di bianco.

 Mi permetto di farvi notare un dettaglio errato che io non ho corretto ma che si dovrebbe prima della verniciatura. La scocca ha i parafanghi posteriori errati nella parte inferiore e precisamente in corrispondenza delle portiere, questi sarebbero da limare per ridurne la parte terminale; se fate un confronto, tra il modello reale e il mio, noterete tale dettaglio.

 

 Il pianale l’ho realizzato con le parti incollate a bicomponente già anni fa, non ho potuto più di tanto metterci rimedio. I sedili li ho lasciati troppo grandi e quindi i poggiatesta restano troppo alti. Non avendoli limati anche lateralmente prima del montaggio, per ridurne l’ingombro, non mi hanno permesso di mettere tra loro l’estintore mobile.

 La leva del cambio è il solito spillo a testa tonda, il volante e l’estintore sono quelli della RACING 43. Al piantone del volante ho aggiunto una leva per le frecce e quella del freno a mano.

 La pedaliera completa, in fotoincisione, è fornita nel kit ma non l’ho montata poiché non si vede una volta chiuso il sarcofago, unico pedale appena visibile (e che ho incollato) è quello dell’acceleratore che deve essere dipinto in colore silver.

 

 

 La paratia posteriore, dietro i sedili, è incollata erroneamente in posizione verticale. Quella vera era inclinata di circa 60° con una successiva piega che la riportava verticale in corrispondenza del tettuccio. Per rimediare a ciò l’ho piegata, fin dove ho potuto, in direzione del motore. Il piccolo disegno sopra spiega tutto ciò.

 

 Ho realizzato le cinture di sicurezza e quanto loro necessario come già avvenuto per altri modelli di STRATOS; ho aggiunto la piastra parapiedi dalla parte del navigatore, è possibile lasciarla del colore proprio della fotoincisione però deve essere prima smerigliata e poi coperta con del flatting opaco. Al cruscotto ho aggiunto la decal relativa (presente nel foglio di decal EMMEBIMODELS) e infine l’estintore.

 

 All’interno, in corrispondenza della bocchetta dell’aria presente sul tettuccio, ho aggiunto il convogliatore e lo specchietto interno (tutte parti autocostruite con materiali quali resina, plastica, e alluminio).

 L’antenna l’ho realizzata con filo elettrico e del filo di nylon.

 Ho aggiunto due dettagli sulla carrozzeria realizzandoli con delle piccolissime borchie di alluminio. Il primo è lo spruzzino dell’acqua in prossimità del tergicristallo mentre, il secondo, è posto dal portello del piccolo vano di carico per raffigurare il nottolino della serratura.

 

L’ala deportante, che convogliava l’aria al motore cioè lo spoiler presente sul tetto, è quella fotoincisa e non quella stampata in metallo bianco. Ho scelto il fotoinciso perché è più sottile specie nelle due ali laterali; a ogni conto il montaggio dei supporti e la successiva verniciatura sono passaggi che richiedono attenzione e molta pazienza: la fotoincisione l’ho carteggiata per rimuovere l’ossidazione presente e che impedirebbe a colla e colore di poter aderire, l’ho piegata con le angolazioni necessarie (se no si rischia di ritrovarsi, la STRATOS, con le orecchie a sventola), ho incollato i due supporti (io ho utilizzato cianoacrilico gel che garantisce il tempo di essiccazione necessario per dare loro la necessaria inclinazione), individuato i due punti del tetto in cui fare i fori necessari per i due supporti, stuccato il tutto con primer TAMIYA e poi dipinto con il colore in bomboletta di bianco. L’ala l’ho definitivamente fissata con cianoacrilico gel prima di chiudere il sarcofago.

 

 

 I cerchi, forniti da RACING 43, mi parevano troppo piccoli, così li ho sostituiti con dei CAMPAGNOLO, sempre a cinque razze, ma prodotti da EQUIPE TRON. Le gomme anteriori le ho ribassate fino a che ho potuto perché, a mio parere, sono sovradimensionate.

 I cerchioni in genere li dipingo in acrilico lucido e con un pennello a fiamma, il procedimento è lento e snervante ma il risultato è migliore di quello ottenuto con verniciatura a spruzzo.

 Purtroppo i mozzi anteriori erano incollati di qualche millimetro troppo indietro, e ciò ha provocato una drastica riduzione dello spazio tra ruota e passaruota; in conseguenza di ciò non ho potuto montare i paraspruzzi che la STRATOS di CUNICO aveva.

 

 I paraspruzzi posteriori, realizzati in Plasticard bianco, li ho tagliati a misura e poi incollati direttamente alla scocca. Come tocco finale, ho aggiunto i rivetti di fissaggio ricavandoli da un foglio di alluminio per alimenti.

 I terminali, degli scarichi motore, li ho costruiti con tubetto di alluminio, quelli originali, nonostante siano pieni, sono troppo morbidi e in breve tempo si rischia di romperli.

 

 

 Ultimi elementi montati, e che ho realizzato con del Plasticard, sono i due fari supplementari. Quelli del kit hanno necessità di un grado di finitura per me un po’ faticoso da attuarsi viste le mie non troppo prensili dita. Occorre apportare una correzione molto importante a questi e che consiste nel decentrare l’attacco, di ogni faro alla scocca, spostandolo dal centro verso la cornice. Questa modifica occorre per evitare che i fari tocchino la copertura della batteria dei quattro centrali.

 

 Il pianale esterno l’ho arricchito dei ganci di soccorso e di due placche di protezione. Alcune foto del tempo, di varie STRATOS che si erano ribaltate durante le gare, mostrano le varie protezioni che allora i preparatori di quest’auto realizzavano (erano in acciaio, a differenza di oggi che sono in materiali ultraleggeri) per soddisfare il massimo grado di protezione mantenendo contenuto il peso di tali protezioni. Quella originale l’avevo già montata su una STRATOS die-cast.

 

 Un piccolo dettaglio spesso mancante nei kit, come nei die-cast, è l’interruttore di stacco batteria e che si trovava dalla parte del pilota in prossimità dell’ala deportante. Non è difficile da realizzare semmai trovare la decal dell’adesivo che lo segnalava.

 

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