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NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop"
2015 FERRARI 308 GTB, Preparazione MICHELOTTO
per JOLLY CLUB Equipaggio: Antonio “Tonino” TOGNANA,
Massimo De ANTONI Primo assoluto alla 66a ediz. TARGA FLORIO, RALLYE DI
SICILIA 11 – 13 marzo 1982 Elaborazione modello per edicole,
scala 1/43 Luglio - agosto 2015 |
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Dopo la “Dino” La Ferrari 308 GTB fu presentata al Salone
di Parigi nel 1975. Riprendeva le linee della 246 Dino. Fu
prodotta in 13000 esemplari. Il debutto nel 1978 La versione rally Gruppo 4
fu presentata all’ippodromo delle Padovanelle a Ponte di Brenta. Nello stesso anno debutta in gara al rallye
della Targa Florio. Il parere del Drago La vettura fu sottoposta a test preliminari
per valutare se potesse essere adatta alle corse rallystiche.
A questi test, svolti nell’Isola d’Elba vi partecipò Sandro Munari. Il suo
giudizio fu positivo. Trionfo siciliano L’edizione del 1982 fu vinta da Tognana – de Antoni. Secondo l’equipaggio
francese Andruet – “Biche”, sempre su Ferrari 308
GTB. Altri
soggetti correlati |
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Il
Cavallino corre in Sicilia, e vince Il
modello elaborato è una base interessante ma soffre degli evitabili, a volte,
errori di produzione che nell’1/43, per le edicole,
possono ridurre il pregio di un modello. Qui l’errore evidente è l’assenza
dei fanali laterali anteriori. Altra amara sorpresa è l’uso di decal al posto
della tampografia per la realizzazione delle sponsorizzazioni e dei numeri di
gara. Ci sono altri piccoli errori e omissioni varie ma sono di entità minore
e possono essere corretti pur se non si è dei modellisti super master. Vi
mostrerò che tutti possiamo migliorare questa GTB. Iniziamo… L’abitacolo è al minimo indispensabile
dell’allestimento, persino l’estintore mobile è in rilievo sul piano del
passeggero e non stampato in un pezzo intero. Pedaliera e piastra protezione
piedi del navigatore sono anch’esse stampate. Non ha senso rifarle perché, a
modello chiuso, non si vedono. I
sedili sono di buona fattura, li ho sverniciati con alcool e ridipinti di un
celeste molto scuro. La leva del freno a mano va bene mentre quella del
cambio mi è parsa meglio riprodurla da zero. Grossi problemi li ho trovati con la
rollcage. Notate la foto e la freccia rossa che indica dove il sedile tocca
la parte superiore della gabbia di protezione. Era necessario alzare, di
almeno 3 o 4 millimetri la gabbia rispetto al piano
della vettura. Le foto sotto possono aiutare a scoprire il mio semplice
trucco. Due
viste dell’abitacolo elaborato. Sedili ridipinti, cinture e
fibbie autocostruite; lo stesso per la leva del cambio. Dietro al
sedile del navigatore vi ho posto un estintore fisso (auto costruito). La
gabbia l’ho rialzata posteriormente aggiungendo, dietro ai sedili, uno
spessore di plastica di tre millimetri; in questo modo ho eliminato il
problema che questa continuasse a toccare con la parte superiore dei sedili.
Se fate caso, alla foto sopra, noterete il trucco usato. La
carrozzeria l’ho spogliata di tutto quello che era mia intenzione sostituire.
Come si nota, mancano i fanali laterali anteriori che nel rally siciliano
erano tenuti “up” durante tutta la gara. Cruscotto e volante sono già di loro ben
curati, quindi inutile smontarli. La
fiancata ha una tracciatura precisa lungo la portiera e la cellula centrale.
Meno sul muso, sbagliata in pieno lungo la coda. Questa tracciatura
posteriore l’ho rimossa con acetone e acqua. L’ho poi realizzata con del
colore nero semi lucido, diluito con fiele di bue. Il
muso della nostra 308 completato con i fari
laterali, il gancio di recupero, le frecce laterali. Quelli supplementari
sono quelli originali. I
fari laterali li ho ricavato da due blocchi di
resina (scarto di un vecchio figurino
VERLINDEN) limati con infinita pazienza. Una volta sagomata la resina, li
ho dipinti di bianco e aggiunte le parabole prodotte da EQUIPE TRON (diametro 4,5 mm). Le
frecce, nel modello originale, erano solo dipinte; le ho realizzate da zero
con due tondini di alluminio (ottenuti
tramite un punzone) e su cui ho dipinto la vetratura arancione. La
parte posteriore non richiede particolari elaborazioni. Il Cavallino a destra
è nella posizione sbagliata e andrebbe messo sotto la lettera “c” della
sponsorizzazione. Ho
aggiunto il gancio di recupero e gli scarichi. Questi erano in plastica
piena, tagliata via e sostituita con due tubicini di alluminio. Il
lato della vettura ha le sponsorizzazioni, i numeri e la placca della
manifestazione in decal e non sono tampografate. Per tracciare in modo
uniforme, le profilature delle portiere, occorre asportare la parte di decal
in eccesso altrimenti il tratto sarà discontinuo e molto grossolano. Credo
che la foto mostri bene la differenza tra dove ho asportato la decal (in basso) e dove ciò non l’ho fatto (in alto). Scattando
delle foto, poi, ho notato quanto l’eccesso di decal può creare qualche
inestetismo (freccia blu). Un
modello, ho sempre pensato, è come una partita: fino a che l’arbitro non
fischia la fine, devi fare tutto quello che puoi per portare a casa il
miglior risultato. All’antenna, auto costruita, ho aggiunto la vite a
farfalla che serviva per ripiegarla lungo il tetto. Non
ho trovato foto del sotto pancia della signora di
Modena, non avevo la minima idea delle protezioni che MICHELOTTO vi aveva
applicato. Ho
giocato con la fantasia e le mie modeste nozioni di come erano,
allora, preparate le auto per i rally. Fine.
Difficile? No, direi di no… |
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