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NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop"
2017 ALFA ROMEO GIULIETTA SUPER SPRINT Piloti:
“Black & White” – Salvatore BARRACO Categoria Gran turismo, classe da 1301 a
1600 cc 41mi assoluti, 19mi categoria gran turismo, 5i di classe Targa Florio edizione
n.52, 1968 Elaborazione modello per edicole,
scala 1/43 Marzo 2017 |
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Vittoria tedesca L’edizione numero 52, del 1968, fu vinta dai
piloti Vic Elford e Umberto
Maglioli a bordo di una Porsche 907. Al secondo posto i piloti Nanni Galli e Ignazio
Giunti su Alfa Romeo T33/2. Terzi classificati i piloti Lucien Bianchi e Mario
Casoni sempre su Alfa Romeo T33/2. Tra le prime dieci classificate, sei erano
Porsche e quattro Alfa Romeo. Altri soggetti correlati |
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Una
stella mancata Il
modello è stato messo in distribuzione, tra il 2005 e il 2010, tramite le
edicole ed appartiene alla seconda generazione di questa nuova forma di
commercializzazione. Rispetto alla prima generazione, la serie monografica
dedicata alle ALFA ROMEO aveva degli ottimi modelli ma di non altrettanta
ottima qualità. Brutti no, ben fatti è un altro discorso. Vi è
da dire che le aziende cinesi, in quegli anni, stavano iniziando a prendere
dimestichezza con un tipo di produzione allora non molto praticata. Oggi,
bene sottolinearlo, la produzione è migliorata sia per la progettazione sia
per la parte industrializzazione e produzione. Lo
smontaggio non è stato affatto semplice perché alcune parti sono state unite
a caldo, ma talmente a caldo, al punto di essersi saldate con altre parti o
la scocca in metallo. La
carrozzeria l’ho lavata e lucidata per togliere righe e segni; purtroppo in
alcuni punti, e le foto evidenziano ciò, la vernice presenta bolle e rilievi
che non si possono eliminare con paste abrasive varie. L’interno l’ho rielaborato interpretandolo
dato che non avevo materiale fotografico e perché la replica non è proprio
aderente al modello reale. Ho
aggiunto un volante NARDI, la leva del cambio e aggiunta la pedaliera. Il
fondo della vettura, da ambo i posti, l’ho rifinito con del lamierino
zigrinato. I sedili li ho ridipinti dopo aver eliminato le evidenti sbavature
da colata della plastica. Lo
specchietto retrovisore interno l’ho rifinito abbondantemente perché era in
pratica un blocco di plastica ed era veramente un peccato lasciarlo tale (visto che si vede molto bene a vettura
finita…). Prendendo a riferimento le foto pubblicate
nel sito di TARGAPEDIA, scopro che vi sono
diversi errori e omissioni nella replica dei numeri di gara e di alcuni
adesivi che erano presenti sulle fiancate. Le due foto sopra mettono in
evidenza ciò. I
tergicristalli li ho sostituiti con altri fotoincisi, ho aggiunto il piccolo
parabrezza che era stato collocato tra i tergicristalli (era di serie). Sul
cofano anteriore ho aggiunto la finitura cromata (ma perché non l’hanno dipinta? Mistero). I
fanali anteriori e posteriori sono quelli originali, le targhe idem. Un
terribile dettaglio: dietro quella anteriore hanno realizzato una
protuberanza che si fa fatica a capirne il perché. Mistero orientale. I
cerchi sono dipinti bene e non vi è il colore che si stacca, per fortuna
perché, nelle repliche di altri modelli (vedi
le STRATOS di varie collane per
edicola) il colore formava una pellicola gommosa che al contatto si
rovinava e veniva via. La
marmitta l’ho rifinita e dipinta nuovamente, con silver opaco, e ho aggiunto
una piastra protettiva sull’albero di trasmissione; ho aggiunto un terminale
in allumino sul silenziatore. Sulle
ruote anteriori ho montato due rondelle per simulare i freni a disco. Purtroppo lo specchietto retrovisore
laterale è montato nel punto sbagliato. Era sul parafango e non sulla
portiera. Ho
provato varie soluzioni ma nessuna poteva nascondere il foro nella portiera.
Pazienza, ho rimontato quello sbagliato nel punto sbagliato. Peccato, poteva essere un ottimo modello;
purtroppo si è rivelato una stella mancata nell’universo dell’1/43. Provateci
ancora ragazzi. |
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