NISE, "work-shop" 2009 - 2019 LANCIA
RALLY 037 EVO 1 Walter RÖHRL e Christian GEISTDÖRFER, primi assoluti 51. Rallye Automobile de
MONTE CARLO, 1983 Elaborazione modello di produzione, scala
1/43 Ottobre 2019 |
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Classifica all’arrivo Primi Röhrl – Geistdörfer
(Lancia), secondi Alén - Kivimäki (Lancia); terzi Blomqvist – Cederberg (Audi). La meno sofferta Al giornalista Sandro Rinieri,
della Gazzetta dello Sport, Röhrl dichiarò che delle allora tre vittorie al ‘Monte
quella dell’83 era stata la meno faticosa in assoluto. Giusto per
sottolineare lo strapotere della Lancia su Audi. Poca neve Röhrl ha sempre sostenuto che
se vi fosse stata più neve, lungo il tracciato, le Audi avrebbero potuto insidiargli
la prima posizione. L’incubo della squalifica A fine gara, in parco chiuso, i
commissari ebbero il sospetto che le 037 montassero una pompa per la
lubrificazione del motore extra potenziata e quindi le vetture risultassero fuori
dalla fiche di omologazione. Ma fatte le dovute verifiche la cosa non risultò
tale. Così commentò allora Cesare Fiorio “Un’altra giornata così e cambio
mestiere”. Altri
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L’arrivo
al traguardo di Christian Geistdörfer Walter Röhrl e (Copyright sconosciuto).
Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono:
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riferimento e solo ai loro legittimi proprietari. |
Le
ultime due ruote motrici Lancia Nel
1981, in casa LANCIA prese vita, sotto la responsabilità di Sergio LIMONE, il
progetto SE037 e fu Cesare FIORIO, allora direttore sportivo FIAT, ad
annunciare nel 1981 la nascita di un nuovo modello per il rally in
sostituzione della FIAT ABARTH 131 e basato sui cambiamenti del regolamento
del Mondiale rally. Nasceva infatti il Gruppo B in sostituzione del Gruppo 4. Il
progetto fu sostenuto da una collaborazione tra LANCIA, PININFARINA, DALLARA
e ABARTH, riprendendo l'evoluzione della Fiat 030 realizzata dalla Abarth nel
1974. LANCIA e ABARTH, sulla base del telaio della
LANCIA BETA MONTECARLO TURBO da pista prodotto da DALLARA e carrozzato in
Pininfarina, realizzò una vettura con trazione posteriore, un motore di 1995
cm³ capace di erogare 310 cavalli nella versione preparata per la stagione
1983. La
carrozzeria era in Kevlar mentre il telaio era costituito dalla cellula
centrale della BETA MONTECARLO a cui erano aggregate le parti anteriori e
posteriori in tubolari di acciaio. Le
sospensioni e la meccanica erano a ruote indipendenti con due triangoli
sovrapposti, molle elicoidali coassiali, ammortizzatori a gas e barra
antirollio. Le ruote potevano avere cerchi di diametri e passo differente in
base al terreno su cui la vettura correva (il top erano gli SPEEDLINE monoblocco da 8"x15"
all'anteriore e componibili da 10"x16" al posteriore). La
produzione del modello base fu di 200 esemplari, come richiesto dal
regolamento per il Gruppo B, di fatto LANCIA MARTINI RACING ne preparò 20
modelli ufficiali che furono utilizzate tra il 1982 e il 1985. Pur
se tecnologicamente non al passo con la rivale AUDI 4 A1, la vettura vinse il
Campionato costruttori Mondiale rally 1983 e il duo Walter RÖHRL e Christian
GEISTDÖRFER si classificarono secondi, preceduti dall’equipaggio Hannu
Mikkola HANNU e Arne HERTZ a bordo dell’AUDI 4 A1.
La vettura durante il Rallye di Monte Carlo
(Copyright sconosciuto). La LANCIA MARTINI 037 che partecipò al ‘MONTE del 1983 aveva il numero di serie 305, immatricolata con la targa TO Y63865. Tra il 22 e il 29 gennaio 1983 la Lancia 037, di Walter RÖHRL e Christian GEISTDÖRFER, sfidò le AUDI4 percorrendo in modo impeccabile 29 prove speciali che coprivano un totale di 709 km di cui 12 vinte da RÖHRL - GEISTDÖRFER. Dopo che questa 037 fu ritirata dalle corse, fu ceduta insieme ad altre 037 ufficiali a Giuseppe VOLTA della VOLTA RACING. Alla fine degli anni '80 la vettura è stata restaurata dalla stessa VOLTA RACING, venduta poi a un collezionista europeo privato e conservato in un'unica collezione privata fino al suo attuale proprietario nel 2016. Negli ultimi anni la vettura è stata certificata come il modello che corse il ‘MONTE del 1983 e l sua quotazione si aggira intorno agli 800.000€. Il modello Messa in cantina la versione prodotta da VITESSE e in voga per tutti gli anni ‘90, a partire dai primi anni del 2000 IXO Models ha prodotto una scocca e un pianale utilizzato per raccolte da edicola e da altre marche come WHITEBOX. Ho utilizzato proprio la versione di WHITEBOX per una elaborazione economica ma di pregio della 037 vincitrice del ‘MONTE del 1983. In generale il modello ha una buona vernice di base, vetri puliti e non rigati, pianale base e interni stampati con attenzione e senza eccessi di colle/attacchi per fusione, i cerchi e le gomme sono perfetti. Unico neo, forse però presente nel mio modello, è la livrea sulla parte anteriore che è stata fatta aderire lasciando pieghe purtroppo non correggibili se non in minima parte. Un errore non da poco è la mancanza della griglia sul cofano anteriore assente nel modello di serie ma realizzata appositamente per la versione corsa.
Il pianale interno ha i due estintori purtroppo stampati sul pianale stesso. Quello vicino al sedile del copilota sono riuscito a rimuoverlo e a realizzarlo, il secondo è praticamente irraggiungibile con qualsiasi utensile abrasivo. Si rischia, nel tentativo di rimuoverlo, di rovinare il tunnel.
La parte del motore sono riuscito a dettagliarla semplicemente con la pittura. La rollcage originale l’ho dovuta rifinire e in alcuni punti ricostruire. Idem per la pedaliera, quella originale è di fatto proprio brutta e povera di dettaglio. I sedili li ho rifiniti con un lavoro lungo e minuzioso, poi dipinti di nero e giallo ocra. Un dettaglio importante: nella 037 EVO 1 erano con imbottitura nera mentre nella EVO 2 la stoffa fu cambiata con quella di colore azzurro intenso.
Le due foto sotto mostrano l’abitacolo da me elaborato. Nota importante, che cito prima che nei vari forum si scriva che NISE elabora con un mare di errori le 1:43: nel modello reale gli interni delle portiere erano in Kevlar grezzo e quindi di colore nero opaco. Io li ho realizzati in giallo ocra come erano quelli nella versione EVO 2. Li ho dipinti volutamente errati per permettere di far risaltare l’elaborazione degli interni. La foto in fondo all’articolo mostra che erano appunto di colore nero. La foto ci mostra anche un dettaglio non da poco: la targa originale anteriore era attaccata all’interno della portiera del copilota. All’esterno, tramite dei banali numeri e caratteri adesivi, era stata replicata la targa. Un dettaglio che dalle 037 in poi sarà messo in atto da centinaia di team di rally, poco propensi a vedere il navigatore scendere dopo ogni salto a raccogliere la targa staccatasi dal paraurti.
Purtroppo, ci sono due dettagli che non sono riuscito a cogliere con una foto: gli attacchi delle cinture di sicurezza e la piastra protettiva dietro i sedili. Per la piastra paraschiena, mi è stato sufficiente con dell’argento opaco dipingere quella in rilievo. Gli attacchi li ho realizzati con filo elettrico. Ah! Attenzione! Occorre aggiungere lo specchietto retrovisore interno che WHITEBOX si è dimenticata di mettere.
Dettaglio degli interni della 037 originale del
‘Monte 83 (Copyright www.thespeedjournal.com)
L’antenna l’ho ricostruita da zero mentre specchietti laterali e tergi cristalli sono quelli del modello semplicemente rifiniti e ridipinti rispettivamente in nero semilucidi e in nero opaco. Sull’anteriore e sul posteriore ho aggiunto i ganci di fermo cofani e ridipinto di nero opaco i sotto portiera. I fari anteriori anabbaglianti sono quelli in resina di EQUIPE TRON da 3 mm; aggiunte le frecce laterali anteriori che purtroppo sono in posizione non corretta (dovevo coprire quelle originali). Per verifica controllate la foto in fondo all’articolo. Le frecce Vi saranno utili per notare subito i dettagli in questione. Ho aggiunto poi i tappi dei due serbatoi e i paraspruzzi al paraurti posteriore; i paraspruzzi non erano presenti per le ruote anteriori. Ultimo consiglio: proteggo sempre le decal più piccole con vernice sintetica lucida e trasparente, impedisce il distacco e l’ingiallimento. Funziona, credetemi.
La vettura premiata da Reali monegaschi presso Monaco
Ville (Copyright sconosciuto). Riferimenti documentali |
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