NISE, "work-shop" 2009 – 2020

FIAT ABARTH OT 1300

Piloti Enzo BUZZETTI – Giuseppe VIRGIGLIO

50a TARGA FLORIO 1966, ritirati al 3° giro

Modello di produzione, scala 1/43

Luglio 2020

Edizione del ‘66

La vittoria assoluta andò a Willy Mairesse e Herbert Müllersu Porsche 906 (Carrera 6), secondi Jean Guichet e Giancarlo Baghetti su Ferrari Dino 206 S e terzi Antonio Pucci e Vincenzo Arena Porsche 906 (Carrera 6).

 

 

 

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Resina for ever!

 La vettura di questo articolo è la bellissima OT 1300 del 1965 e di cui ho avuto modo di parlare, ampiamente, in un precedente articolo dedicato alla replica del modello pilotato da Clemente AVVENTURIERI, primo di classe e nono assoluto, alla TRIESTE - OPICINA, 1966.

 Quella pilota da Enzo BUZZETTI – Giuseppe VIRGIGLIO, qui presentata, non ebbe altrettanta fortuna agonistica e, al terzo giro del circuito siciliano, uscì di pista rovinosamente concludendo così, con un ritiro, la corsa.

 

La vettura dopo l’uscita di strada, le due frecce indicano l’assenza di elementi verticali nell’ovale di aereazione del radiatore (Copyright targaflorio.info).

 

Il modello

 Il modello in scala 1/43 è prodotto da SPARK. Si basa su una scocca in resina con diverse parti in fotoincisione.  Ad oggi non ho mai presentato un modello di produzione a meno che non ne abbia fatto una elaborazione o rielaborazione.

 In questo articolo mostrerò che anche le grandi aziende del settore, alle volte, possono commettere errori storici e realizzativi. Serva ciò da conforto a tutti coloro che nel realizzare, le loro personali elaborazioni, vivono l’ansia del dettaglio errato o della decal che immancabilmente manca per completare il proprio lavoro.

 Nulla di personale verso l’azienda in questione sia chiaro, nome quanto mai di pregio nel mercato infinito dei die-cast; solo una piccola rivincita per tutte le volte che i modelli elaborati in proprio sono stati messi in comparazione con i modelli delle aziende, uscendo i primi massacrati da giudizi altrui un po' troppo severi.

 

Il modellino così come era venduto con la sua base in plastica.

 

 Iniziamo con il primo dettaglio che salta subito all’occhio: sulla base di appoggio è indicata la data del modello base di ABARTH, 1965; domanda forse idiota ma perché, visto il prezzo a cui il modello è venduto, sulla base non era riportata almeno la dicitura “Targa Florio 1966”? Vabbè, solo una personale osservazione.

 La verniciatura è ottima anche se il pantone, sempre a mio sindacabile giudizio, mi è parso troppo chiaro.

 La presa d’aria ovale, anteriore, riporta due elementi verticali che, nella vettura originale, non vi erano (vedere foto sopra e relative frecce che indicano l’assenza dei due elementi).

 I numeri di gara sono diversi come grafica rispetto a quelli presenti sulla vettura e in particolare il numero nove mi pare poco fedele come replica.

 

 

 Sul posteriore della vettura manca l’adesivo della scuderia (vedere foto sotto).

 Gli interni sono ben curati anche se i sedili di buona fattura non sono corrispondenti a quelli reali, idem per gli interni portiere dove quelli del modello prodotto da HACHETTE risultano più fedeli come replica.

 Splendida la vetratura, pulita e uniforme da fare invidia a qualsiasi stampata in acetato o polistirene. Bellissimi i finestrini a scorrimento, peccato che manchi la presa d’aria sul finestrino del guidatore.

 Bello il tergicristallo a pantografo, montato molto bene e senza segni di colle varie di fissaggio.

 

La vettura in gara, la freccia stavolta indica la presenza dello stemma presente anche sule fiancate (Copyright targaflorio.info)

 

 Rispetto alla scocca di HACHETTE, la fanaleria anteriore è di gran lunga superiore; i fari sono tondi, le palpebre sottili e ben lucidate ed è presente la piccola luce di posizione. Stesso discorso vale per la fanaleria posteriore.

 Peccato per le due frecce laterali che sono verniciate e non in foto incisione. Lo stampo della scocca con il pulsante di apertura delle portiere è roba fina e merita un riconoscimento speciale.

 

 

 Se si osserva la parte motore, la marmitta, sempre in resina, non è rifinita e presenta una vistosa escrescenza di stampata.

 

 

 Il cruscotto, non è smontabile in quanto incollato direttamente alla scocca. Apprezzabile la verniciatura interna nera e la presenza dello specchietto retrovisore interno.

 

 Ecco, fine della recensione cattivissima, ma nemmeno troppo.  Come avrete notato, facile fare le pulci a un modello.

 Allora, quando si commenta il lavoro altrui, magari essere meno severi sarebbe un gesto di signorile galanteria? Credo di sì.

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