NISE, "work-shop" 2009 – 2020

FIAT ABARTH 2000 SE 021

Pilota Arturo MERZARIO

III GRAN PREMIO DELLA REPUBBLICA 1971,

3° classificato Classe Sport Prototipi da 1300cc a 2000cc

Modello di produzione per le edicole, scala 1/43

Dicembre 2020

La fine nel ‘71

Il 30 ottobre di quell’anno Karl Abarth cedette la scuderia e attività al marchio FIAT.

 

Tino disse NO!

Tino Brambilla doveva portare in pista la terza Abarth 2000 se 021. Brambilla però aveva chiesto di correre con pneumatici Firestone. La scuderia disponeva di un solo treno di queste gomme e di destinarlo alla vettura di Merzario.

A Brambilla fu assegnato un treno di Dunlop ma il pilota, dopo alcuni giri di prova, decise di non correre e di offrire la guida della vettura a Siffert il quale, a sua volta, rifiutò la proposta dato il suo ruolo di rappresentante delle vetture Chevron in Europa e acerrime rivali delle Abarth.

Questo gesto eclatante determinò la rottura dei rapporti tra Brambilla e Abarth.

 

 

 

Altri soggetti correlati

 

 

 

 

 

 

 

 

Nise al cinema…

 

 

 

 

 

 

 

 

Segui anche…

 

 

 

 

 

Galleria race-car pista

 

Galleria race-car rally

 

Galleria race-car competizioni varie

 

Documentazione race-car

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

Due immagini tratte da un video girato prima e dopo la gara di Ortner (Copyright Roy Pagliacci)

 

 

 

 

 

 

Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e solo ai loro legittimi proprietari.
Sono qui pubblicati a solo titolo di informazione non costituendo profitto di sorta in tale contesto.

Sport prototipo non da poco…

 La vettura SE 021 fu presentata a TORINO nel febbraio del 1971.

 Semplice nella sua linea (ricordava molto certe PORSCHE 908/3 dell’anno precedente) si basava su un telaio tubolare con posizione di guida avanzata e carrozzeria in vetroresina. Semplice nell’insieme e con un prezzo contenuto rispetto alle medesime della concorrenza.

 Vi erano due musi frontali differenti, di cui più lungo e adatto a piste con velocità di punta elevate.

 Il motore 2000 era un 4 cilindri 16 valvole ed erogava 260 cavalli.

 Le prime prove si svolsero in FRANCIA, in febbraio, presso il circuito Paul RICARD di LE CASTELLET e tra i piloti che la testarono vi erano Arturo MERZARIO e Johannes ORTNER che si ritrovarono a gareggiare, presso il rinnovato circuito di VALLELUNGA, il 2 giugno 1971.

 Nella gara in salita PIEVE DI SANTO STEFANO – PASSO DELLO SPINO, la vettura dominò guidata dall’austriaco ORTNER che vinse abbassando il record della corsa di ben 10 secondi!

 

Foto di gruppo durante le prove a Le Castellet, da sinistra a destra: Nanni Galli, Annalisa Abarth moglie di Karl Abarth, Abarth alle sue spalle, Arturo Merzario, Giovanni Salvati e Johannes Ortner (Copyright sconosciuto).

 

 Alla gara di VALLELUNGA, il 2 giugno del ’71, nella classe Sport prototipi da 13000cc fino a 2000cc, furono iscritte due modelli pressoché identici le cui carrozzerie erano dotate di due prese d’aria aggiuntive in prossimità del motore e due pinne posteriori.

 All’avvio di gara, dieci le vetture sulla griglia di partenza, prendeva la testa MERZARIO precedendo il compagno di squadra ORTNER e la CHEVRON B19 di Carlo FACETTI.

 MERZARIO è una vera forza della natura e dopo nove giri ha staccato sensibilmente FACETTI e ORTNER di oltre 20 secondi; i due lottano accanitamente per il secondo posto. Si susseguono i cambi di posizione per la seconda e la terza piazza mentre “il Fantino” sembra ormai destinato a una vittoria senza rivali e con tempi sul giro da favola.

 

Carlo Facetti a fine gara (Copyright Autosprint)

 

 Al 21° giro però, quando la gara pareva giunta a conclusione scontata, ecco MERZARIO rientrare ai box con una gomma posteriore afflosciata.

 Ci vorranno 40 secondi per la sostituzione e a nulla servirà una rimonta da urlo. Trova la vittoria FACETTI seguito da ORTNER e dallo sfortunato MERZARIO.

 

Merzario precede la Chrevron B19 di Facetti e dietro la Abarth SE021 di Ortner

(Copyright Autosprint).

 

 In occasione della gara, Fu inaugurata la nuova versione del circuito romano di VALLELUNGA. Non poche le critiche da parte dei piloti perché il tracciato continuava a dimostrarsi lento per le cilindrate da 2000cc in su e perché alcuni punti della pista si rivelavano insidiosi se non insicuri.

 Forse per tali ragioni, la partecipazione di concorrenti fu modesta nelle diverse categorie che erano in gara: fino a 1000, fino a 2000 e quella più allettante fino a 5000 a cui parteciparono Mike PARKES su Ferrari 512 e Jo SIFFERT su una coloratissima gialla PORSCHE 917. All’evento parteciparono le Ferrari di F1, con la presenza di Clay REGAZZONI, che si esibirono in prove senza ragione agonistica.

 

Il modello

 La versione proposta per le edicole, sempre della collana HACHETTE, è un mix tra la versione prova e quelle che successivamente saranno allestite nel ’71 e nel ‘72. Il modello presenta la presa d’aria anteriore che in seguito sarà eliminata ma mancano le due laterali poste a fianco del motore (vedere foto a lato, le relative frecce che indicano le due prese d’aria presenti sul modello finale).

 Vi sono le due pinne verticali sulla coda con una robusta rivettatura ai lati di ognuna.

 Nella fase di smontaggio, purtroppo il sedile del presunto passeggero è così bene incollato che non ha nessuna intenzione di venire via se non a prezzo di rompere il pianale. Il sedile del pilota, invece, ha stampate le cinture di sicurezza e questo dettaglio invece che utile si è rivelato limitante alla elaborazione del modello.

 Prima fase quindi è stata quella di colorare di rosso le due pinne verticali.

 

 

 La seconda parte dell’elaborazione ha riguardato gli interni e il motore (peccato si veda poco…).

 Come prima evidenziavo, purtroppo il motore si vedrà poco a lavoro ultimato ma in ogni caso ho rifinito le singole parti e, in particolare, ho raccordato il blocco degli scarichi con il blocco motore.

 Questi li ho dipinti con delle sfumature di blu per simulare l’ossidazione e poi sopra una mano di trasparente lucido. I tromboncini di aspirazione sono da carteggiare, a uno a uno, e dopo una bella mano di silver opaco; il tutto poi ombreggiato con colore a olio nero.

 Il pianale è in plastica nera, quindi anche qui una bella mano di silver opaco.

 Il blocco motore, in genere, lo rifinisco con del colore a olio nero ben diluito.

 L’abitacolo è una vera e propria prova di esercizio per le dita. Spazio stretto e tanti dettagli che ho realizzato a pennello. Intanto ho aggiunto un piccolo estintore, poi la leva del cambio sulla destra del pilota. Il sedile di questi l’ho dipinto a mano con del grigio scuro opaco. Poi ho dipinto, con del nero semi lucido, le cinture di sicurezza e vi ho aggiunto due fotoincisioni per la riproduzione delle fibbie di regolazione.

 

 

 I numeri di gara sono della FDS, purtroppo non avevo decal con la scritta “FIAT ABARTH” per cui ho lasciato quelle originali del modello che però non sono nella posizione corretta rispetto a quelle presenti sia sulla vettura di MERZARIO sia su quella dell’austriaco ORTNER (vedere foto a lato).

 Lo specchietto retrovisore ho cercato di migliorarlo, carteggiandolo e poi dipingendolo nuovamente. Purtroppo è di una plastica di bassa qualità e di più non sono riuscito a migliorarlo.

 Il rollbar è da correggere, ho sostituito la barra diagonale originale che era troppo corta e restava senza ancoraggio nel punto superiore.

 In prossimità del rollbar ho realizzato lo stacco batteria e il comando di apertura estintore che erano sulla sinistra del pilota.

 Infine, carteggiate gli pneumatici per renderli opachi mentre la spalla l’ho lucidata semplicemente fregandola con un panno di cotone.

 

 

 Creative Commons License