NISE "work-shop" 2009 – 2025 Porsche 935 Kremer K3
"Sartec" 24 Ore Le Mans, 1980 Ritirata Equipaggio: Ted Field (USA), Danny Ongais (USA),
Jean-Louis Lafosse (F) per Porsche Kremer Racing Elaborazione modello 1/43 di
produzione - Febbraio 2025 |
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Le modifiche, le
aggiunte e le correzioni Prima operazione smontare la scocca dal
fondino e dagli interni. Mi sono procurato più foto che ho potuto sia
dell’auto in questione sia di altri modelli di K3. La scocca l’ho pulita con
del cotone imbevuto di acqua distillata (per non lasciare tracce di calcare e
non rischiare di scolorire le decal usando detergenti o solventi di sorta).
Il tergicristallo è da sostituire, realizzare i comandi di stacco batteria e
scarica dell’estinguente, i relativi simboli erano presenti già sul modello
di produzione. Aggiunti i tre copri tappi benzina sul cofano e ricolorati.
Aggiunti i quattro ganci per il fissaggio del cofano. Il gancio anteriore e
quello posteriore di recupero non erano visibili nel modello reale, ragione
per cui non li ho realizzati. Aggiunti i due finestrini laterali in quanto
totalmente assenti, con l’occasione ho lucidato parabrezza e lunotto
posteriore che presentavano diverse righe. L’ala posteriore l’ho rimossa,
carteggiata e ridipinta nella parte inferiore perché erano presenti due bolli
di colata (molto vistosi e altrettanto inestetici). Dove è stato possibile,
con un pennello numero zero, ho ritoccato i punti in cui non era presente il
colore o questo era stato dato in modo troppo superficiale. Gli interni sono stati una brutta
sorpresa: il tutto era stato montato e fissato con quantità esagerate di
colla termica. Questo ha significato l’impossibilità di smontarlo per poterlo
elaborare e arricchire di dettagli. Ho rifinito il sedile, aggiunte le
cinture di sicurezza e migliorato l’estintore presente (letteralmente
cementato al pianale interno della vettura). Dalle foto ho riscontrato che le
cinture di sicurezza, fornite da Kremer, erano nere e in alcuni casi delle
Britax, il sedile consiglio di colorarlo con del nero + bianco al fine di
garantire che si noti la presenza in rilievo delle cinture di sicurezza. Altro guaio non da poco è l’assenza della
rollcage. Vi è solo il rollbar centrale con due staffe verso il vano motore.
Tramite della plastica ho “provato” a costruire la parte assente ma la scocca
presenta delle asimmetrie di fusione (nel mio modello, il montante del pilota
è piegato e non lo si riuscirebbe a drizzare nemmeno a martellate, la
penultima foto di questo articolo mette in evidenza tale difetto). A causa di
queste irregolarità la rollcage assume forme quanto mai curiose e il
risultato finale non è dei migliori nonostante vi abbia speso diverse ore per
ottenere qualcosa di decente. Comprendo perché i progettisti Quartzo hanno
abbandonato l’idea di ricreare l’intera struttura protettiva. Per concludere, una abbondante
lucidatura con pasta “Finish” di Tamiya e poi tanto tempo speso a lucidare il
tutto con dell’ovatta lievemente intrisa di olio siliconico. Suggerisco di sostituire gli pneumatici
posteriori o di ribassarli in quanto li ritengo sovradimensionati (Vi invito
a fare un confronto tra il modello e la foto della vera vettura). Ultima nota storica in merito al colore del
modello: il modello Quartzo riproduce in modo quasi fedele il colore
originale mentre quello di Spark tende ad essere un tantino troppo carico.
Consultando un appassionato di Porsche 935, mi ha confermato che la versione
Sartec sfruttava parte di carrozzeria con sponsor Jägermeister (cofani,
poriere paraurti ecc.), il colore però era decisamente “sbiadito” e in alcune
foto (infatti) si può riscontrare il colore realmente portato in gara ossia
un arancio – girasole. Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono:
tutelati dai rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno
riferimento e solo ai loro legittimi proprietari. |