NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

L'AVVOCATO E LA STRATOS, IN UNA SERA DEL 71
Dichiarazioni e smentite per una strana sera da raccontare

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

LANCIA STRATOS
"WORK-SHOP"

 

 

Documentazione race-car

Galleria race-car pista

Galleria race-car rally

Galleria race-car competizioni varie


 Nel 1971, al 53° Salone dell'Automobile di TORINO, non pareva che ci fossero molte vetture e prototipi capaci di attirare sguardi ed entusiasmi.  Vi era la CAIMANO, disegnata dallo stilista torinese GIUGIARO, che si basava su telaio dell'ALFASUD. Per rimanere nel settore dell'auto di produzione, quell'anno sono esposte ALFASUD (
versione pista solo dopo il 75 e quella rally in diverse realizzazioni strettamente private), AUTOBIANCHI A112 e la FIAT 128 e 124 spider. Pare che non ci fossero, però, urgenze particolari in quanto a presentare nuovi modelli a catalogo.
 In quell'anno ci sono altre urgenze nel settore dell'automobile: allora occorreva incentivare l'automazione nel comparto produttivo e iniziare la realizzazione di nuovi siti produttivi, sia nel sud ITALIA sia all'estero in paesi dell'est come la POLONIA.
 Ma qualcosa di nuovo, di sorprendente e controverso, é presente a quell'edizione del 71. E' lì, bella e di colore bianco, circondata da fotografi, belle ragazze e una moltitudine di curiosi. Si racconta che le ragazze di contorno alla vettura in realtà dovevano impedire a curiosi di sorta (specie i dirigenti FIAT) di aprire le portiere e i cofani, nessuno ma proprio nessuno ci doveva mettere ancora il naso dentro. Come dichiarò in seguito Pier Ugo GOBBATO "...BERTONE la presentò come veicolo statico, perché non era stata ancora provata".
 I vertici massimi del GRUPPO FIAT sono presenti alla manifestazione fieristica e inevitabilmente su di loro sono puntati i microfoni dei giornalisti e gli obiettivi dei fotografi. A livello competizioni, le cose in casa FIAT nel 71 non andavano molto bene, e la dirigenza non era sempre in grado di reggere la tensione conseguente allo stato di fatto.
 Quanto esposto su quella pedana rotante, e con una bella fanciulla sempre a lato, non é una novità assoluta; l'anno prima era apparsa in versione prototipo "ZERO". Ma qualcuno aveva forse origliato Nuccio BERTONE quando ai suoi collaboratori diceva di voler far creare qualcosa che avrebbe potuto "dare spettacolo".
 Cesare FIORIO spinse per far si che, da quel prototipo di pura astrazione, nascesse il prototipo rally e le cui ambizioni  non si sarebbero limitate a strade sterrate sparse per le campagne di mezza EUROPA.

Il progetto era partito nel 70 e nel 71 aveva adesso una forma più addomesticata ma alla sera del 2 novembre per TORINO si vociferava che il progetto non avrebbe avuto vita lunga. Il colpo di scena era dietro le quinte di quella cinquantatresima edizione del salone automobilistico italiano.
 Proprio quella sera, davanti all'elegante e sempre avveniristico stand di BERTONE si ritrovano alcune figure mica da poco: Gianni AGNELLI, Nuccio BERTONE, Pier Ugo GOBBATO e il giovane intraprendente direttore sportivo Cesare FIORIO. Qualcosa stava per succedere e quel qualcosa avrebbe cambiato il mondo dei rally.
 Prima dichiarazione di Gianni AGNELLI, alla domanda se era possibile contemplare la contemporanea presenza di FIAT e LANCIA a livello agonistico mondiale: "Nel campo dei rallies noi pensiamo che una emulazione tra le marche del GRUPPO FIAT sia la soluzione più sportiva e più corrispondente alle aspettative del pubblico. Perciò in questo campo ognuno é autonomo e libero di inserirsi nel forma più opportuna con modelli di vetture collegati a quelli in produzione".
 A fine intervista ecco una domanda diretta all'avvocato con l'orologio sul polsino, questa é come un pugno secco che colpisce allo stomaco e la risposta arriva dando però la sensazione che AGNELLI conosca poco l'argomento anche perché viene colto di sorpresa sull'argomento STRATOS. E così esordisce di riflesso: "Già, quel prototipo di BERTONE... però, nessun impiego di vetture d questo genere: nei rallies non si corre con i prototipi e la STRATOS HF non avrà alcun seguito".
 Da quell'evento AUTOSPRINT coniò la parola "STRATOSICIDIO".
 La stagione rallistica successiva alla presentazione del prototipo da rally della STRATOS, quella del 1972, si preannunciava quanto mai  piena di incognite e con la triste consolazione di poter partecipare al Mondiale marche con la solita LANCIA FULVIA HF 1.6. Quindi tutto rimandato a data da destinarsi.
 La FULVIA ormai, secondo il commento del giornalista Enrico BENZING, non era più in grado di competere con le avversarie specie francesi (ALPINE 110 e DATSUN giusto per capirsi, nda) e questo avrebbe condannato LANCIA  un ruolo di pura partecipazione senza aspirazioni di sorta, per il titolo costruttori come per quello piloti, o almeno a una presenza sul podio.
 Come é ormai storia, il 1972 vide la presenza delle FULVIA HF i cui risultati positivi andarono ben oltre le pessimistiche attese del GRUPPO FIAT; tra i diversi successi di quell'anno é certamente da ricordare come straordinaria la vittoria di MUNARI-MANNUCCI al Rallye di MONTE CARLO.

 

I timori del 71 erano concentrati, per la Direzione sportiva LANCIA, su uno stop definitivo al progetto STRATOS che, secondo i piani della casa torinese, si sarebbe invece dovuto concretizzare nell'arco dell'anno successivo e in parte durante il 1973 con alcune gare a titolo sperimentale (tra cui il TOUR DE CORSE nel 72 poi il RALLY FIRESTONE e la TARGA FLORIO nel 73) in veste ancora di prototipo prima della omologazione della vettura come produzione di serie in 500 esemplari (per poter poi  partecipare come Gruppo 4).
 La situazione, nel contesto delle scelte del GRUPPO FIAT, era allora quanto mai ambigua e contraddittoria, critica date le forze interne che spingevano in direzioni di certo tra loro opposte.
 In quella sera del 2 novembre, l'intera vicenda, era quanto mai confusa.
 Un via vai di dirigenti e uomini di fiducia che davano man forte ai due fratelli AGNELLI, che forse furono consigliati male (malissimo!) su cosa promettere e su cosa far solo sperare.
 Il dietrofront sul progetto STRATOS aveva l'intento di spingere un mai realizzato (per fortuna) progetto per una sportiva su base 132; in realtà poi quest'ultimo non morirà e sarà la vendetta della SQUADRA CORSE FIAT che imporrà al gruppo la FIAT ABARTH 131 incolpevole sostituta della STRATOS nel suo momento più alto della sua carriera.
 

 

Autore presunto WIKIPEDIA: OTRS Ticket#2008060310009344 Prima una dichiarazione, poi il contrario che sarebbe stato preso dagli uomini LANCIA come un diretto ancora più potente e doloroso di quello incassato dall'aitante avvocato durante la conferenza stampa.
 Iniziò allora un corri a destra e sinistra di uomini LANCIA e FIAT.
 I primi si attaccarono ai telefoni, quelli con la cornetta e e il disco che deve girare per comporre i numeri, a chiamare in estrema difesa GOBBATO e FIORIO, i secondi a tirar fuori correzioni postume che avrebbero smorzato verso tutti i toni che sapevano di tripla sconfitta: il ritiro della STRATOS, la rabbia e lo sconforto del comparto LANCIA che sperava sia nella vettura da competizione sia nella produzione di una sportiva di elite (e qui c'era lo zampino di BERTONE) che con le vendite avrebbe garantito cassa alla Scuderia HF, infine la delusione dei tifosi e degli appassionati di rally che ornai rivolgevano verso il nuovo modello tutte le loro speranze di rivedere il marchio LANCIA nuovamente ai vertici.
 Verso sera, l'incontro allo stand BERTONE e questo é già stato raccontato dagli uomini.
 Il tempo ci ha raccontato poi come andarono le cose.
 Era una sera fredda a TORINO, il salone chiudeva.
 Uno sciame di auto di lusso si allontanava dall'area parcheggi riservati.
 Fuori solo gli uomini LANCIA, qualcuno fumava, qualcun altro rideva soddisfatto e contento. FIORIO, si racconta, era un po' più preoccupato.
 L'Avvocato ne era uscito bene, con eleganza e stile che poi, ancora oggi, ai Torinesi piace e apprezzano di cuore.
 Non c'é solo la verità che racconta i fatti, ci sono anche i fatti che raccontano le persone.
 La STRATOS, per tutti loro, era nata proprio quella sera con un vagito che ancora oggi qualcuno ricorda.
 

Per il materiale di AUTOSPRINT, si ringrazia il sito V8 ENGINED BLOG (http://laletterascarlatta.blogspot.it/).
Andrea CURAMI "LANCIA STRATOS TRENT'ANNI DOPO", Giorgio NADA Editore (2003).

 
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