NISE, Federico Cavann@ in Genova
"work-shop" 2009 – 2016 “CHECKPOINT –
CRIMINALI SULL’ASFALTO” FILM, 1956 Luglio 2016 |
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“CHECKPOINT” - Il cinema di genere entra nel mondo delle corse
d’auto La MILLE MIGLIA è stata una delle più
importanti gare nel mondo delle corse, al pari delle 24
ORE DI LE MANS o della TARGA FLORIO. Eppure, nonostante il suo immortale mito,
nessuna produzione cinematografica è stata messa in atto per portarla sul
grande e piccolo schermo. Se altre gare celeberrime sono state immortalate su
celluloide, basti pensare al film “LE MANS” dedicato esclusivamente alla omonima gara di durata, per la regina italiana delle
corse su strada non si è ancora proposta una casa di produzione disposta a
investirci su una grossa cifra. A onore di cronaca, alcuni film sono stati
realizzati prendendo spunto o facendo riferimento alla MILLE MIGLIA, sono
state spesso produzioni piccole e non in grado di rappresentarla al 100%. Girare un film dedicato alla MM imporrebbe dei costi
proibitivi, se non folli, per tante ragioni. Prima fra tutte quella di deciderne la
trama: rappresentarla dai suoi esordi fino al crepuscolo nel 1957 oppure
coglierne solo un’edizione immaginaria capace però di condensare in due ore
abbondanti tutta la sua genesi? Una seconda ragione, sempre dispendiosa,
sarebbe l’impiego di auto d’epoca da utilizzare ampiamente nelle varie scene.
Credo che pochi collezionisti sarebbero disposti a far utilizzare auto
originali con il rischio di essere involontariamente danneggiate. L’impiego
di copie di queste avrebbe tempi di preparazione
lunghi e non credo che i costi si abbatterebbero sensibilmente rispetto
all’uso delle originali. Per un film di tale genere e portata, una
casa di produzione dovrebbe investire altro denaro per una coppia di ottimi
sceneggiatori e di un team a supporto per tutti i dettagli tecnici. Dovrebbe poi utilizzare come protagonisti
attori e attrici di fama mondiale che con il loro compenso darebbero un altro
duro colpo ai costi di produzione. Aggiungiamo le
location, gli stuntman, gli effetti speciali e la logistica…
ora capiamo il perché il film in questione resta un bellissimo ma utopico
sogno nel cassetto delle major di mezzo mondo. Eppure, nel 1956, una produzione inglese ci
provò; non raccontò la vera MILLE MIGLIA ma, ispirandosi a essa, narrò le
vicende di un’ipotetica corsa con un percorso stradale molto simile a quello
della MM originale. Le produzioni inglesi, a fine anni ’50,
erano di ottima qualità e potevano contare su buoni registi e validi
sceneggiatori. Pur se non in grado d’investire grossi capitali come le case
di produzione di HOLLYWOOD, sapevano sapientemente creare dei validi prodotti
capaci di riscuotere grandi consensi tra le platee di mezzo mondo. In questo film, la sceneggiatura sfrutta
solo in parte il concept della corsa. Se fosse
stato interamente incentrato sulla gara, si sarebbe ricondotto a un mero
documentario motoristico. Le pellicole che hanno seguito esclusivamente la
vena motoristica sono quasi sempre stati dei flop ai
botteghini, ricordiamo “DAYS OF THUNDER” o la stessa pellicola “LE MANS” che
quando uscì nelle sale ricevette una tiepida accoglienza. I film di genere, dedicati alle corse come
quelli di guerra, devono mescolare anche altri elementi narrativi altrimenti
il flop è quasi garantito. Il perché è semplice da
intuire: a donne e bambini un film troppo tematico
non attrae, inducendoli quindi a non vederlo. E le famiglie fanno cassetta,
non i soli appassionati di genere. Nel film “CHECKPOINT” (diretto da Ralph THOMAS nel 1956), invece, sceneggiatori e
produttori vi hanno aggiunto una decorosa trama con tanto di cattivi,
sparatorie e scazzottate, momenti di suspense, un bell’amore e un lieto fine molto sobrio ma pur sempre della categoria “il
Bene ha trionfato e il Male è stato sconfitto dai nostri buoni di turno”. Le locandine del film per l’edizione italiana e
inglese, al centro i titoli di testa del film (3) La trama Warren INGRAM, interpretato da James
ROBERTSON JUSTICE, è un uomo d’affari inglese cinico e privo di scrupoli che realizza
vetture da corsa ed è il proprietario di una scuderia di successo. Per rubare i segreti di una nuova vettura,
presso la fabbrica fiorentina VOLTA D’ITALIA, INGRAM assolda uno
spregiudicato delinquente, di nome O’DONOVAN e interpretato da Stanley Baker. Il malfattore intrufolatosi di notte nello
stabilimento, viene scoperto dal custode della
fabbrica e così, per non essere fermato e arrestato, lo uccide. L’assassino,
inseguito dentro la fabbrica dalla Polizia, riesce a fuggire danneggiando
gravemente l’intera VOLTA D’ITALIA. O’DONOVAN la fa
franca e si nasconde in una signorile villa fiorentina di proprietà di
INGRAM. Braccato dalle autorità italiane, insieme a
INGRAM, progetta la sua fuga con destinazione la SVIZZERA. Il piano è semplice ma non di facile
attuazione: sostituire il copilota di Bill FRASER (interpretato da Anthony Steel), pilota di punta della scuderia di INGRAM iscritta alla competizione “ARNO – ALPI”, con
O’DONOVAN di modo che possa giungere oltre il confine svizzero – italiano. Poco prima della partenza da FIRENZE, è
messo in atto il piano e il povero FRASER si ritrova, a bordo della sua LAGONDA
DP 115, il cattivo in fuga armato di una mica tanto amichevole pistola. Nel frattempo la segretaria di INGRAM,
Francesca, scopre il piano segreto del suo capo. Decisa ad allertare FRASER,
che per la cronaca è anche il suo fidanzato, la coraggiosa Francesca è
bloccata dai cattivi e tenuta prigioniera. La ragazza non demorde dal suo
intento, riesce a fuggire e con un aereo, preso letteralmente al volo, tenta
di raggiungere FRASER alla tappa di MILANO. Nulla da fare, FRASER corre come una freccia
nonostante sia sotto minaccia della pistola di O’DONOVAN e la povera
Francesca è costretta a corrergli dietro aiutata dal direttore della scuderia
di INGRAM, del tutto ignaro del piano ordito dal proprietario del team. Ormai giunti al confine con la SVIZZERA,
avviene l’epilogo della storia che non vi anticipo per non rovinarvi la
sorpresa finale non del tutto scontata.
La corsa raccontata nel film Il film racconta di un’ipotetica corsa sulle
strade italiane, partenza da FIRENZE e arrivo a LOCARNO. La gara è
immaginaria ma prende spunto dalla MILLE MIGLIA. Parte delle riprese sono
state girate a FIRENZE, il resto sul LAGO DI COMO e
gl’interni negli studi cinematografici PINEWOOD STUDIOS di LONDRA (1). Vi sono pochissime informazioni circa le due
differenti riprese delle auto in corsa. Una parte di queste fu realizzata
durante l’edizione del 1956 della MILLE MIGLIA (2), vinta da Eugenio
CASTELLOTTI su FERRARI 290 MM. Le altre scene, come
la partenza da FIRENZE e quelle ai punti di rifornimento, non è noto se furono delle perfette ricostruzioni o se in
realtà fu indetta una vera corsa per poter poi girare le parti da includere
nel film. Quello che fa molto strano è la scelta di
creare una partenza modello LE MANS, con i piloti schierati dalla parte
opposta alle loro vetture. Probabilmente gli sceneggiatori, e il regista,
ritenevano che il tutto fosse molto d’effetto e che trasmettesse una certa
dinamicità alla gara descritta. A differenza di film come GRAN PRIX o LE
MANS, non vi furono piloti reali impiegati oltre che alla guida anche come
attori. Nei titoli di testa vi è un ringraziamento a DAVID BROWN
ORGANISATION, a John WYER e Roy SALVADORI. Ma quale sia stato il loro
contributo non ci è noto. Il film ha il pregio di aver documentato
alcuni passaggi della MILLE MIGLIA del ’56, regalandoci immagini a colori
delle vetture di quella mitica edizione. Le auto La pellicola diretta dal regista inglese Ralph
THOMAS è una vera miniera di preziose auto che correvano in quegli anni.
Purtroppo, nei titoli di testa e in quelli di coda, non vi sono note di sorta
che possano aiutare a risalire a possibili scuderie o piloti che vi hanno
partecipato. Il protagonista del film sapeva guidare
molto bene e, a detta di WYER e SALVADORI, seppe cavarsela egregiamente anche
nel condurre una vera auto da corsa. Purtroppo le attrezzature di ripresa, di
allora, erano facili alle forti vibrazioni, le immagini restano molto mosse e
non consentono degli screenshot di tutte le vetture in corsa. Ho realizzato
quelli più significativi, specie delle vetture che
avevano partecipato alla edizione del ’56 della MM. Nella scena finale, quando la vettura di
FRASER esce di strada e rischia di precipitare in un
lago, appare evidente che quella sul burrone è una replica. Le ruote hanno i copri cerchi, manca buona parte del cruscotto, mancano
marmitta e trasmissione posteriore, manca il tappo del serbatoio posto sul
cofano posteriore e i sedili appaiono come una modesta replica di quelli
originali. Ma anche questo è cinema.
Note: 1)
Wikipedia, pagina dedicata al film “Checkpoint – Criminali
sull’asfalto” (1956). https://it.wikipedia.org/wiki/Criminali_sull%27asfalto 2)
Racing Sport Cars, classifica finale Mille Miglia 1956. http://www.racingsportscars.com/results/Mille_Miglia-1956-04-29.html 3)
Sito di Benito Medela Internacional Movie Poster, http://www.benitomovieposter.com/ Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono:
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