NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2015

Paolo Conte in concerto a Genova, 30 marzo 2015

 

Aprile 2015

 

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Due note e il ritornello era già nella pelle di quei due

Il corpo di lei mandava vampate africane, lui sembrava un coccodrillo...

 

I sax spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga

E la canzone andava avanti, sempre più affondata nell'aria...

 

Quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali

Che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta

Che tenevano la porta aperta davanti alla primavera...

 

Qualcuno nei paraggi incominciava a starnutire

Il ventilatore ronzava immenso dal soffitto esausto

I sax, ipnotizzati dai movimenti di lei si spandevano

rumori di gomma e di vernice, da lui di cuoio...

 

Le luci saettavano sul volto pechinese della cassiera che fumava al mentolo, altri starnutivano senza malizia

E la canzone andava elegante, l'orchestra era partita, decollava...

 

I musicisti, un tutt'uno col soffitto e il pavimento

Solo il batterista nell'ombra guardava con sguardi cattivi...

Quei due danzavano bravi, una nuova cassiera sostituiva la prima

Questa qui aveva occhi da lupa e masticava caramelle alescane

 

Quella musica continuava, era una canzone che diceva e non diceva

L'orchestra si dondolava come un palmizio davanti a un mare Venerato...

Quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare...

 

Boogie Woogie

 

Un quinto personaggio esitò prima di starnutire

Poi si rifugiò nel nulla...

Era un mondo adulto, si sbagliava da professionista...

 

 

 

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