NISE, Federico Cavann@ in Genova
"work-shop" 2009 – 2015 “LE MANS,
SCORCIATOIA PER L’INFERNO” FILM, 1970 Ottobre 2015 |
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“LE MANS, SCORCIATOIA PER L’INFERNO”, aka “SUMMER LOVE” Parafrasando la classificazione filmica
“cappa e spada”, “LE MANS SCORCIATOIA PER L’INFERNO” rientra nell’ipotetica
classificazione del genere “donne e motori”; quel genere di cinema che
prendeva spunto dal mondo delle corse, sia su quattro sia su due ruote, per
mescolare amori tra intrepidi piloti e avvenenti donne dei box. Fu un genere che non vide una grande
produzione e che spesso riscontrò un successo limitato presso il pubblico
delle sale, qualcosa di più presso quello televisivo. Il genere “donne e motori”, appunto, non
poté certo annoverare una produzione mondiale ricca ma fu varia perché
mescolò sia quelle puramente documentaristiche (“Formula 1, Febbre della velocità”, 1978) con altre dove, il mondo
delle corse, era messo poco in rilievo se non al limite marginale del mero contorno
a storielle spesso melense (come fu il
film “AMORE IN FORMULA 2”, 1970) per palati meno sofisticati. Il protagonista di questa storia, di amori e
pistoni appunto, è un ex pilota che si chiama John SCOTT (interpretato la Lang JEFFRIES) il
quale ha subito un terribile incidente a LE MANS (pare quindi trattarsi di un pilota di sport prototipi e non un pilota
veloce da F1, curiosa scelta il titolo che pare più fare la eco al film di
Steve MCQUEEN con un titolo omonimo). Dopo un periodo di travagliato recupero
psicologico, decide di creare una sua scuderia e di iscriverla al mondiale di
Formula 1. Ovviamente tanti problemi si presentano si dall’inizio del film.
Nonostante ciò, SCOTT trova il giusto progettista e costruttore italiano che
appronta un bolide da 300 km/h , decidendo poi che lo guiderà il pilota del
momento (ahimè non italiano), un
certo Dustin RICH (interpretato da
Maurizio BONUGLIA). RICH prima rifiuta, poi accetta. I cambi di decisione
si alternano nel mentre le loro vite sentimentali s’intrecciano. Nel corso del mondiale, tra alti e bassi
agonistici del nuovo team, si alternano quindi le vicende amorose dei due
protagonisti. John, sposato con la biondissima ma raffinata Sheila, è più
dedito ai motori che non a prestare attenzioni alla consorte. Questa
naturalmente è tentata all’idea di un flirt con il giovane e aitante Dustin
ma resiste alle tentazioni della carne e resta fedele allo scontroso marito. Alla fine, però, vittorie agonistiche e
amori trionferanno: la vettura vincerà il mondiale e, tra il rude John la
bella Sheila, tornerà l’amore di un tempo. Il regista, Osvaldo CIVIRANI, pare sia stato
costretto a mettere insieme due film e un documentario: un film d’azione, un
film d’amore e un documento sul mondo delle corse che allora era di gran
moda. La fusione riesce al regista solo in piccola parte, nel complesso
deludendo qual si voglia spettatore e spettatrice. Questo film è stato giudicato
conseguentemente, dalla sua uscita fino a pochi anni fa, di bassa caratura.
Solo negli ultimi tempi il film ha ricevuto qualche confortante commento meno
negativo. Tolte le scene girate nei box (quanta nostalgia per quei paddock!) e
le parti tratte da riprese di veri gran premi di F1, la critica ha sempre
avuto giudizi molto severi per la trama e i dialoghi. Giudizi meno aspri
furono espressi nei confronti degli attori, giustificati dal fatto che, in
alcune parti della sceneggiatura, furono costretti a fare più da comparse che
non da attori recitanti. Buona parte del film, si diceva, era basato
su materiale di repertorio per quanto riguardava le corse. Una parte però fu
eseguita montando diverse cineprese su delle vetture di Formula 2. Le ambientazioni dei box, in particolare,
furono ricostruzioni di dettaglio realizzate a FIORANO e a MONZA. Purtroppo
il mancato uso delle riprese in PANAVISION rese le sequenze migliori troppo
di dettaglio e, in alcuni momenti, quasi claustrofobiche. Va però evidenziato che il tentativo di
seguire le tracce del film americano “GRAN PRIX” del 1966 (Regia di John FRANKENHEIMER), in
alcuni passaggi della trama e nella scelta delle sequenze, colloca il film
italiano tra quelli maggiormente significativi come impegno economico e
artistico. Di fatto, non si avranno più casi simili nella produzione italiana
ed europea degli anni ‘70. Si dovranno attendere la fine degli anni ’70
per rivedere nelle sale cinematografiche europee altre pellicole dedicate
alla Formula 1 e al mondo dei motori; pellicole però che erano dei
documentari più che realizzazioni artistiche con una propria trama. Il regista, Osvaldo CIVIRIANI, non è noto
alle ribalte cinematografiche perché girò film che, allora come oggi, non
hanno avuto il riconoscimento quali lavori significativi. Curiosa però fu una
sua successiva regia, nel 1971, per un film sempre ambientato nella Formula 1
ma di genere opposto a quello di “LE MANS, SCORCIATOIA PER L’INFERNO” e
interpretato dal duo comico Franco FRANCHI e Ciccio INGRASSIA; il titolo
diceva già tutto circa la storia proposta nella pellicola di genere parodia
(“I due della F. 1 alla corsa più
pazza, pazza del mondo”). Le musiche erano di Stelvio CIPRIANI, che
creò un mix interessante anche se non tutti i brani erano, a mio modesto
avviso, in linea con la trama e il mood del film. Per capirci, troppo beat e
troppo lounge per un film che usciva dagli anni ’60 e ormai andava verso un
rock sicuramente più metallico e amplificato. Lang JEFFRIES più noto alle cronache mondane
per aver sposato la bellissima Rhonda FLEMING, interprete nel film cult
“Sfida all’OK Corral” (1957), che non per i film da lui interpretati. A
cavallo tra la metà degli anni 60 e 70 era un viso conosciuto in EUROPA
grazie a una serie di film di vario genere (per lo più B-movie) da lui interpretati. Erna SCHÜRER è stata un’attrice anch’essa
con ruoli legati a B-movie o comunque a produzioni minori del cinema europeo
anni ’60 e ‘70. In ITALIA era nota per la partecipazione allo sceneggiato
televisivo “Le sorelle Materassi”. A interpretare il giovane e scapestrato
Dustin ecco Maurizio BONUGLIA, oggi praticamente dimenticato ma alla fine
degli anni ‘60 era un volto molto noto del cinema italiano di genere e in
particolare per film di genere giallo - noir. Tra le giovani interpreti della pellicola si
trova una pimpante e procace, quanto acerba, Edwige FENECH nel ruolo della
ragazza dei box anche lei comunque alla ricerca dell’amore eterno e giammai
disposta a prestarsi a frivole avventure tra un gran premio e l’altro. Infine tra le presenze [involontarie] nel film, va ricordata quella di un ricciuto Andrea
DE ADAMICH allora pilota e in seguito commentatore televisivo dei gran premi
di F1 e anche quella di Jackie STEWART con la sua immancabile coppola. “Vuoi correre
per me? Correre per Te?
E con cosa? A piedi? No… con una
macchina che supera i trecento…. Sono due anni che ci lavoro con un italiano,
uno che in fatto di macchine da corsa la sa lunga. Ora manca solo
chi la faccia vincere”. Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono:
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