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"work-shop" 2009 – 2024 “I
diavoli del Grand Prix – The young racers” Film,
1963 Giugno
2024 |
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La trama Sullo sfondo dell’allora nascente circo della
Formula 1, Stephen Children è un ex corridore ora giornalista sportivo che
segue il Mondiale della massima categoria di auto da corsa. Scopre che la sua
fidanzata lo tradisce che il pilota del momento, l’asso del volante americano
Joe Machin. All’aitante pilota d’oltre oceano, però,
della fanciulla non importa nulla mentre a Stephen, l’amore per lei, era
molto importante ed era infatti era procinto di chiederle di sposarla. Stephen non tollerando quanto accaduto e
ritenendo la sua ex solo una vittima del tracotante Machin,
decide di vendicarsi fingendo di essere interessato a incontrare il rivale
per proporgli di scriverne la biografia. In realtà. Il progetto è di
pubblicare un libro scandalo dove il pilota americano sia narrato come un
pilota e un uomo spregevole, capace di buttare fuori pista gli avversari e di
distruggere la vita sentimentale di povere fanciulle. Machin,
inconsapevole di ciò, accetta la proposta di Children; inoltre lo stesso
Children riesce ad entrare nella scuderia Lotus come secondo dopo Machin. Nell’evolversi della stagione la situazione
tra i due però prende pieghe e sfumature ben lontane da quelle belligeranti
con le quali si erano conosciuti. I due scoprono di avere diversi lati
caratteriali che li porteranno ad una vera amicizia e soprattutto, una serie
di avvenimenti di vario tipo, porteranno entrambi a cambiare le loro visioni
delle proprie vite e del futuro che li attende oltre il mondo delle corse.
Produzione
e curiosità sul film La pellicola, pur se basata su una trama che
già allora risultava un tantino consumata. Risulta un lavoro troppo spesso
criticato aspramente e relegato senza troppi dubbi nella categoria B-Movie
del mondo delle corse automobilistiche. Non che la critica di allora, e di
oggi, sia mai stata tenera con i film dedicati al mondo delle corse ma questo
film non era incentrato esclusivamente nel raccontare di auto, velocità e
belle donnine facili. Temo, invece, che molta critica si sia fermata a queste
preventive valutazioni sul lavoro del regista e dello sceneggiatore. A differenza di quanto si possa supporre, il
film parla molto del mondo delle corse ma dal lato femminile, ossia,
raccontare le vite quotidiane e sentimentali delle mogli e delle fidanzate
dei piloti. Il loro essere solo di facciata in secondo
piano, qui, è un concetto che viene sgretolato a piccoli passi e senza
particolari scossoni ma, quei piccoli passaggi nella trama, mettono in
evidenza la fragilità degli uomini e del loro stile di vita legato al mondo
delle corse. Fu quindi un film non strettamente legato a
mostrare auto in corsa e bamboline cadere ai piedi di spericolati corridori.
Peccato per i giudizi di allora, e ancora qualcuno profuso oggi, circa la
scarsa qualità della pellicola e dei contenuti della trama. Tornando al film, interessante come traccia
storica dei circuiti in cui si correva la F1 di quegli anni, sicuramente
strutture non più adatte alla sicurezza di piloti e pubblico. Per,
diciamocelo, quanto fascino nelle tribune e nei box di allora costruiti su
strade pubbliche… Infine due curiosità: la prima riguarda un
errore commesso in fase di doppiaggio italiano. Dopo l’ingaggio di Children in Lotus, Machin lo invita a casa sua per cena. Nella cena di
quella sera vi è una citazione errata da parte di Steve: egli riporta che
Alfonso De Portago morì a Monza nel 1958, mentre il pilota portoghese morì
alla Mille Miglia del 1957. Presso Guidizzolo (Mantova), alla guida di una
Ferrari 335 S, De Portago ebbe un incidente, causato da un limitatore di
carreggiata che tagliò uno pneumatico, causando la morte del copilota Edmund
Nelson e di nove spettatori di cui cinque erano bambini. Alla pellicola lavorò un giovanissimo
Francis Ford Coppola accreditato non solo come registratore del suono, ma
anche come regista della seconda unità in The Young Racers, oltre ad apparire
nel film in un piccolo ruolo però non risulterà accreditato nei titoli. La cosa più significativa è che, lavorando
attorno al programma delle riprese di The Young Racers, Corman ha permesso a
Coppola di utilizzare lo stesso set, la troupe e gli attori Luana Anders,
William Campbell e Patrick Magee per girare il suo primo lungometraggio, “Dementia 13” (Fonte Wikipedia). «Lei guida come un sedicenne assetato
d’amore compreso solo dalla sua conquista». Patrick Magee nel ruolo di sir William Dragonet Immagini, nomi di prodotti,
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