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“Above Us the Waves - Sopra di noi il mare”

Film, 1955

Novembre 2020

 

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Galleria 2° Conflitto mondiale

 

Documentazione 2° Conflitto mondiale

 

 

La locandina italiana del film (benitomovieposter.com)

“Above Us the Waves - Sopra di noi il mare”, 1955

 

Regia di Ralph Thomas

Sceneggiatura di Robin Estridge

Produttori William MacQuitty e Earl St John

Fotografia di Ernest Steward

Montaggio di Gerald Thomas

Musiche di Arthur Benjamin

 

Durata 99 minuti

Pellicola in bianco e nero

 

Interpreti principali:

 

John Mills: comandante Fraser

John Gregson: tenente Alec Duffy

Donald Sinden: tenente Tom Corbett

James Robertson Justice: ammiraglio Ryder

Michael Medwin: Smart

James Kenney: Abercrombie

O. E. Hasse: comandante della Tirpitz

Lee Patterson: Cox

William Russell: Ramsey

Theodore Bikel: ufficiale tedesco

Harry Towb: McCleery

Cyril Chamberlain: sottufficiale capo Chubb

Tony Wager: George

Leslie Weston: Winley

Lyndon Brook: navigatore, X2

Thomas Heathcote: Hutchins

Anthony Newley: ingegnere X2

John Horsley: tenente Anderson

William Franklyn: n. 1, X2

Guido Lorraine: ufficiale interprete

Raymond Francis: ufficiale in Towing Sub

 

La trama

 La storia è ambientata nel 1942, ovviamente durante la seconda guerra mondiale, durante la battaglia dell'Atlantico. Si tratta di una storia vera, non di fantasia.

 Pur se le fasi della guerra volgono a favore degli Alleati Angloamericani, la corazzata tedesca TIRPITZ costringe la ROYAL NAVY a utilizzare numerose forze navali per impedire che le sortite, della corazzata nemica, colpiscano i cacciatorpediniere inglesi.

 La TIRPIZ è ormeggiata in un fiordo di TRONDHEIM in NORVEGIA, protetta da alte scogliere (falesie) che impediscono la possibilità di attacchi aerei, ed il comandante FRASER ritiene che questa possa essere attaccata utilizzando sommergibili tascabili tipo CHARIOT.

 Dopo avere convinto l'ammiraglio RYDER della possibilità di riuscita dell'azione, forma una squadra che una volta addestrata parte a bordo di un peschereccio norvegese, con le piccole unità CHARIOT (molto simili al tipo dei mezzi subacquei italiani denominati Maiali) fissate alla chiglia ma, a causa del loro distacco, l'impresa fallisce ed i marinai sono costretti a cercare di raggiungere la SVEZIA; durante il tragitto, uno di loro viene ucciso da una pattuglia tedesca.

 Nonostante l’impresa con i sommergibili tascabili CHARIOT sia stata fallimentare, l'ammiragliato vuole riprovare l'anno successivo con una nuova azione (“Operazione Source”) impiegando tre mini sommergibili di tipo X craft, i quali, trainati da sommergibili di maggior stazza, dovranno posizionarsi sotto lo scafo della TIRPITZ, ancorata nel fiordo, e depositare delle cariche esplosive sotto la sua chiglia. Ogni X craft portava delle cariche esplosive trattenute sui lati opposti dello scafo con due tonnellate di amatolo (potente esplosivo) per ciascuna carica.

 Un primo mini sommergibile riesce a raggiungere il primo sbarramento di reti e ad aprirvi un varco, ormai in prossimità della corazzata.

 Il secondo, a causa di un'avaria alla bussola ed al periscopio, è impossibilitato a proseguire ed è costretto a posarsi sul fondo per non rischiare di far scoprire le altre due unità.

 Infine il terzo, supera anche il secondo sbarramento ma, a causa di un guasto al timone, ha difficoltà a manovrare e posate le cariche deve riemerge venendo attaccato dalle batterie della nave tedesca.

 Le cariche esplosive vengono comunque sganciate da due dei mini sommergibili, l’X1 e l’X3, anche se questi sono ormai ingovernabili per varie anomalie e i rispettivi equipaggi devono emergere in superficie per arrendersi ai marinai tedeschi.

 Una volta catturati, il comandante della missione e i marinai inglesi riescono comunque a prendere tempo ed a non rivelare l'entità e la posizione dell'esplosivo piazzato sotto la nave tedesca.

 Dopo che le cariche sono scoppiate, danneggiando gravemente la TIRPITZ, il comandante dell’ultimo mini sommergibile, l’X2, decide di riemergere ma è troppo tardi, le cariche esplodendo distruggono il mezzo uccidendo i quattro membri dell'equipaggio.

 E la la corazzata tedesca TIRPITZ andrà a picco dopo questa incursione?

 

La torre di simulazione per le immersioni necessaria all’addestramento alle profondità marine.

 

 

L’attore Sir John Mills, nella parte del comandante Fraser, addestra i suoi uomini all’impiego dei Cheriot.

Dettaglio del sistema di respirazione usato dagli incursori inglesi.

 

 

Ulteriore dettaglio del sistema di autorespiratori usato in guerra e della pesante muta subacquea.

Ecco come avveniva il passaggio dei Chariot attraverso le reti subacquee tedesche: taglio dei cavi con dei tronchesi…

 

 

Un dettaglio di un Chariot,si nota la somiglianza ai Maiali italiani.

Dettaglio non da poco: le pinne, allora considerate top secret.

 

 

La preparazione di un Chariot.

Dopo il fallimento della prima incursione con i Chariot, gli incursori inglesi raggiungono la neutrale Svezia.

 

 

Dettaglio di prua di un minisommergibile Xcraft.

Secondo dettaglio laterale, la presenza di un marinaio ci fa capire quanto piccoli fossero questi mezzi subacquei.

 

Note sulla pellicola e relativa produzione

 Il film ha una solida sceneggiatura in puro British war style (episodi tra loro collegati cronologicamente), questa permette lo scorrimento della vicenda senza dover puntare, troppo, a tecnicismi che lo avrebbero reso meno digeribile anche ai più sfegatati appassionati di vicende militari durante la guerra navale tra INGHILTERRA e GERMANIA.

 La struttura narrativa, a episodi, permette quindi di comprendere i fatti accaduti e di cogliere facilmente gli aspetti tecnici come umani. La recitazione è di buona qualità anche se la necessaria presenza di molti protagonisti, alle volte, rende tronca la singola recitazione e non permette di apprezzare le capacità narrative degli attori.

 La pellicola non risente di necessità propagandistiche o patriottiche, la storia già in sé rappresenta bene lo spirito di sacrificio della Marina inglese, che in quegli anni furono più marcate nella cinematografia americana ed estremizzate in quella russa.

 

 La sceneggiatura prese spunto dal libro “Above Us the Waves” di Cet WARREN e James BENSON, pubblicato nel 1953.

 Il libro fu un best seller, vendendo oltre 350.000 copie e il produttore William MACQUITTY, convintissimo che se ne poteva produrre un ottimo film di guerra, ottenne sufficienti finanziamenti dalla società di produzione cinematografica RANK ORGANIZATION, allora sotto la direzione di Earl St. JOHN, per avviare il progetto di un film sulla base del libro.

 Anche l'Ammiragliato britannico ritenne il film un buon prodotto divulgativo e, a sua volta, patrocinò la produzione fornendo mezzi e uomini.

 Il regista Ralph THOMAS sostenne che il film fu realizzato perché il produttore, William MACQUITTY, «… era molto coinvolto con la Marina e amava i sottomarini».

 MACQUITTY era proprietario di una società di produzione in collaborazione con SYDNEY BOX, la LONDON INDEPENDENT PRODUCERS.

 I due, certi del successo di un possibile film, decisero quindi di acquistare i diritti cinematografici nel 1952, prima ancora che il libro fosse pubblicato.

 

 Le riprese iniziarono il 20 settembre 1954 a GUERNSEY (un'isola nella Manica al largo della costa della NORMANDIA). Il vero comandante Donald CAMERON, che aveva comandato l'X-6 come tenente e ha ricevuto l’onorificenza della VICTORIA CROSS durante l'operazione militare, diede un importante contributo come supervisore durante le riprese del film.

 MACQUITTY era un subacqueo esperto, avendo trascorso oltre 500 ore sott'acqua. Supervisionò personalmente molte delle sequenze subacquee.

 Gli eventi nel film hanno piccole differenze rispetto alla vera vicenda. Ad esempio, la barca ARTHUR che trasportava i siluri umani CHARIOT era chiamata INGEBORD nel film; i sottomarini di classe X usati nell'operazione SOURCE, nel 1943, erano numerati X-5, X-6 e X -7, e l'X-5 era il mini sommergibile andato perso con la morte dell’equipaggio.

 

Nella sua prima autobiografia, “A Touch of the Memoirs”, l’attore e protagonista Donald SINDEN (tenente Tom CORBETT) raccontò un dettaglio che poi fu inserito nel film: «Ho voluto rievocare un atto compiuto da Donald CAMERON durante la missione con i sommergibili X contro la TIRPITZ. Mentre il suo mini sommergibile veniva rimorchiato attraverso il Mare del Nord, il cavo raccolse una mina galleggiante con il rischio di far saltare il mezzo sottomarino necessario alla missione. CAMERON si precipitò in avanti e, abbassandosi sulla prua della sua imbarcazione, riuscì cautamente a spingere la mina via con i suoi piedi. Nessun altro avrebbe avuto tanto coraggio».

 

 Come andarono le cose dopo l’incursione raccontata nel film? Nel settembre 1943, la TIRPITZ, fu danneggiata da un attacco dai minisommergibili britannici e successivamente sottoposta a una serie di incursioni aeree su larga scala. Il 12 novembre 1944, i bombardieri britannici LANCASTER, equipaggiati con bombe "TALLBOY" da 12.000 libbre (5.400 kg,) segnarono due colpi diretti e un quasi incidente che causò il capovolgimento della nave. Un incendio sul ponte provocò una grande esplosione. Le cifre per il numero di uomini uccisi durante l'attacco vanno da 950 a 1.204.

 Tra il 1948 e il 1957, il relitto fu distrutto da un'operazione congiunta norvegese e tedesca.

 

 In Wikipedia, nella versione italiana, la numerazione dei mini sommergibili è errata.

 

Un X craft con il suo panciuto carico di esplosivo.

La corazzata TIRPITZ nel periscopio di un Xcraft.

 

 

Ogni Xcraft aveva una strumentazione di bordo raffinata ma di piccole dimensioni.

L’angusto spazio di manovra all’interno di uno X craft.

 

 

Dettaglio di marinai tedeschi, le uniformi sono in parte fedeli a quelle vere magli elmetti risalgono a modelli della Prima Guerra Mondiale.

Il comandante tedesco rende omaggio al gesto eroico degli Inglesi.

 

 

 

«Congetture ed entusiasmi sono una cosa, i risultati sono un altro paio di maniche».

Ammiraglio RYDER

 

 

 

 

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