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"work-shop" 2009 – 2020 “Attentato ai tre grandi – The Desert Commandos” Film, 1967 Dicembre 2020 |
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La trama Il Servizio segreto tedesco (ABWEHR) riesce
ad intercettare delle comunicazioni, degli Alleati Angloamericani, dalle
quali risulterebbe che i tre massimi leader, ROOSVELT, CHURCHILL e STALIN, si
incontreranno a TEHRAN, alla fine di novembre del ’43, per un summit in cui
decidere le sorti della guerra. Da qui l’idea di organizzare un commando di
uomini selezionati che, una volta giunti sotto mentite spoglie nella città
della PERSIA, avranno il compito di uccidere i tre leader nemici. La missione quasi suicida è guidata dal
capitano della Wehrmacht Fritz SCHOELLER. Il raid del commando è appoggiato da una
serie di spie e doppiogiochisti che operano in PERSIA, ma arrivare a TEHRAN
non sarà cosa facile.
Note sulla
Conferenza di TEHRAN La conferenza di TEHERAN (28 novembre – 1º
dicembre 1943) fu il primo incontro significativo dove i "Tre
Grandi" della Seconda Guerra Mondiale si trovarono per pianificare
l’andamento del Secondo conflitto mondiale: Iosif STALIN, per L'UNIONE
SOVIETICA, Franklin D. ROOSEVELT, per gli STATI UNITI D'AMERICA, e Winston
CHURCHILL per il REGNO UNITO. La conferenza fu identificata nei documenti con
il nome in codice "Eureka". I tre esponenti decisero di dare appoggio ai
partigiani di Josip Broz TITO in JUGOSLAVIA, sulla data e sulle modalità
esecutive dell'operazione OVERLORD (sbarco in Normandia), sulla necessità di
spartire, subito a fine guerra, il territorio della GERMANIA in più stati per
prevenire il riformarsi della sua potenza militare. Furono stabiliti tempi e
modalità per l'invasione da sud della FRANCIA (di cui gli Inglesi non
erano assolutamente concordi, nda) e si
delinearono i confini della Polonia, con il consenso degli anglosassoni allo
“spostamento” delle frontiere dell'UNIONE SOVIETICA verso ovest. Il vero attentato Umberto LENZI prese ispirazione dal progetto
dell'attentato ideato dall'agente segreto tedesco Ernst KALTENBRUNNER con il
benestare dello stesso Adolf HITLER. KALTENBRUNNER, dopo aver carpito
informazioni da un codice violato della US Navy dal quale si erano apprese
data e luogo della conferenza dei tre leader, incaricò Otto SKORZENY come
capo della missione. Il Servizio segreto tedesco aveva un fragile
sistema di sicurezza e questo provocò presto la scoperta del piano da parte
dei servizi segreti sovietici. L'agente sotto copertura Nikolai KUZNETSOV,
fingendosi un Oberleutnant della Wehrmacht di nome
Paul SIEBERT dell'UCRAINA sotto il controllo nazista, si fece descrivere il
piano nei dettagli da Hans Ulrich van ORTEL, uno Sturmbannführer
delle SS facente parte del commando; gran soldato ma con un po' troppa
l’inclinazione a parlare quando era ubriaco. Almeno questo raccontò lo stesso
KUZNETSOV. La giovanissima spia sovietica Gevork VARTANIAN aveva reclutato una piccola unità di
agenti in PERSIA, dove suo padre, anch'egli una spia, prestava servizio sotto
la copertura di un commerciante. Il gruppo di VARTANIAN aveva anticipato ogni
mossa tedesca e localizzato persino il luogo dell'atterraggio con paracadute
di sei componenti del commando di nazisti, nei pressi di QOM, a 60 km da
TEHERAN, Grazie all'aiuto di forze britanniche,
l'unità di VARTANIAN si occupò di cercare per interi quartieri dove fosse
nascosto il gruppo tedesco, fino a che non fu rintracciato il nascondiglio in
una villa e allora non fu difficile intercettare, registrare e decodificare
le comunicazioni degli attentatori, che avevano in realtà in programma di
servirsi di un secondo commando, guidato da SKORZENY, per l'attacco vero e
proprio. Comunque, anche SKORZENY era pedinato dal suo arrivo in Iran dal
gruppo di VARTANIAN. Dopo che anche i servizi segreti britannici
si erano uniti ai sovietici per fermare l’attentato, ogni singola
trasmissione tedesca fu intercettata e le mosse previste individuate.
Tuttavia, sul punto di effettuare l'attacco contro il commando di
attentatori, un operatore tedesco molto scaltro si accorse che le linee radio
usate per la messaggistica con BERLINO erano sotto controllo nemico e inviò
un messaggio criptato alla sede informandola della situazione: l'operazione ovviamente
fu annullata e SKORZENY riuscì a fuggire in SPAGNA (Fonte WIKIPEDIA).
Note sulla
pellicola e relativa produzione Dopo la metà degli anni ’60, terminato il
periodo del genere “Peplum” e l’inizio della infinita serie di “Euro Spy”,
Umberto LENZI dirige e incastra questo film “sui generis” rispetto alla
precedente pellicola (il fantacriminale KRIMINAL) e
la successiva (il western “TUTTO PER TUTTO”). La produzione non doveva essere basata su un
budget cospicuo ma il tentativo di non produrre il Italian
war B-movie è quanto mai evidente. Il cast è tutto sommato costituito da alcuni
attori capaci sia come recitazione sia come presenza scenica. in primis il protagonista Ken CLARK, che sarà noto in seguito (e per sempre)
come l’agente 077 Dick MALLOY. Purtroppo l’attore non era incline a ruoli di
genere militare e nella pellicola di LENZI trasuda gestualità e impostazioni
che appartengono più al personaggio di Dick MALLOY. Bravi, quasi meglio di CLARK, troviamo Horst
FRANK e Carlo HINTERMAN che arricchiscono la pellicola con tratti di
recitazione che alzano il livello della pellicola. LENZI, autore della sceneggiatura, frammenta
il racconto con singoli episodi cercando di arricchirli più con aspetti umani
e psicologici che non con scontate recitazioni da film di guerra. Non sono
secondari i dialoghi sui conflitti interiori, poco usati allora nei film di
guerra, e su determinati aspetti quali le differenze di ideologie e razziali. Per quanto riguarda la ricostruzione
storica, sono stati utilizzati tutti mezzi bellici tipici della produzione
americana degli anni ’60. Non vi aspettate nulla di utile a livello di
uniformi (le mostrine dei soldati e degli ufficiali tedeschi ricordano
tanto quelle dell’esercito della GERMANIA OVEST) e di mezzi militari (nel
film non appare neanche il simulacro di una modestissima KUBELWAGEN). Film da vedere inquadrandolo nel genere di
guerra all’italiana, la cui produzione fino ai primi anni ’70 sarà fertile ma
sempre di basso livello per ragioni come sempre di budget. Non ci si deve
aspettare nulla, e ciò lo renderà godibile nonostante tutti i limiti che si
porta dietro. Come ebbe a commentare lo stesso Umberto
LENZI in una intervista al programma STRACULT «Nessun film di guerra è
andato bene se non i grandi film americani: “La Battaglia dei giganti”, “Il
giorno più lungo” e poi recentemente il film di SPIELBERG “Salvate il Soldato
Ryan”. Però dovevano essere film estremamente importanti per grandi episodi
con una cinquantina di attori, invece noi ne avevamo cinque o sei…». Altri suoi film di guerra furono: “La
legione dei dannati” del 1969, “Il grande attacco” del 1978, “Contro quattro
bandiere” del 1979. «Basta,
non l’ho voluta io questa guerra. Mi ci sono trovato dentro e non mi hanno
domandato di scegliere ma solo di obbedire. Ho obbedito perché era più facile
che pensare che fare una scelta, devi credermi. Ora è troppo tardi per
tornare indietro, troppo tardi ormai. Devo andare fino in fondo se pur dalla
parte sbagliata. Sono un soldato tedesco con un ultimo ordine da eseguire». Tenente
Roland Wolf Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono:
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