NISE "work-shop" 2009 – 2021 “La tua pelle o la
mia – None but the brave” Film, 1965 Marzo 2021 |
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La trama In un’isola sperduta del PACIFICO, un
manipolo di soldati dell’Impero giapponese sono rimasti tagliati fuori dal
proprio esercito. Non vi è una data precisa in cui si svolge il racconto ma
dovrebbe essere dal 1944 in poi. Nel trascorrere monotono delle giornate, il
tenente giapponese KUROKI, decide di costruire una imbarcazione per tentare
di lasciare l’isola, con i suoi soldati, e dirigersi verso le linee amiche
presenti su altre isole. Se non che, un aereo americano C47 (nel
film è solo un bel modellino tenuto sospeso da tanti fili, nda) che
trasporta Marines di complemento, precipita dopo essere stato coinvolto in
uno scontro aereo. Il gruppo è guidato dal capitano
dell’Aeronautica BOURKE, pilota militare esperto ma che deve sin dall’inizio
scontrarsi con il giovane tenente dei Marines BLAIR; quest’ultimo un giovane
fanatico ufficiale ansioso di scoprire se sull’isola vi sono dei Giapponesi. Tra loro si interpone l’infermiere capo
Francis MALONI, poco di indole militare e molto facile ad abusare del whisky
che era a bordo dell’aereo. Basta poco per scoprire che sull’isola vi è
un presidio giapponese e che questo presidio controlla la unica fonte
d’acqua. Iniziano i primi contatti tra Americani e
Giapponesi, sparatorie che portano alla morte dei primi uomini da ambo le
parti. La vita sull’isola procede tra agguati e il
disperato bisogno di acqua dei Marines. Nel frattempo, un soldato giapponese è ferito
gravemente a una gamba, le sue condizioni peggiorano fino al punto che
occorre amputargli la gamba. Il tenente KUROKI chiede aiuto al capitano
BOURKE il quale invia Francis MALONI, in quanto infermiere, in cambio di
poter utilizzare la sorgente d’acqua. Tra un alternarsi di diffidenza, gesti di
amicizia e solidarietà, le due opposte fazioni convivono sull’isola fino a
quando gli Americani riescono a riparare la loro radio e a comunicare con il
soccorso navale. L’arrivo dei soccorsi, purtroppo, scatenerà
l’ultimo scontro tra le parti.
Come fu accolto
dalla critica di allora e quella di oggi Il NEW YORK TIMES nel’65 giudicò
negativamente la pellicola, commentando: "Uno spettacolo minimo di
invenzione creativa e un uso massimo dei cliché, cinematografici, sono
evidenti nella messa in scena di questo film di guerra" e "…Frank
SINATRA, come produttore e regista, nonché attore del ruolo secondario
dell’infermiere che beve eccessivamente alcol, mostra distinzione solo in
quest'ultimo compito. Essendo lui il regista, non ha problemi a rubare scene
per sé stesso, specialmente quella in cui borbotta battute da sbronzo oppure
mentre si prepara a segare la gamba del giapponese tremante; SINATRA è troppo
incredibilmente disinvolto quando si tratta di tenere i giapponesi al loro
posto". Anche gli altri attori americani ricevettero
critiche pesanti "Clint WALKER ... Tommy SANDS ... Brad DEXTER ... e
Tony BILL ... fanno della recitazione eccessiva e fasulla, dando così uno
scontato marchio di fabbrica al film”. L'attuale critico Robert HORTON ha parole
meno sminuenti circa la qualità della pellicola "…un quadro contro la
guerra che si rivela molto più interessante e avvincente di quanto la sua
reputazione suggerirebbe". Dalla visione del film si evidenzia
effettivamente una amarezza marcata (forse troppo palesata) per la
guerra, che arriva a sancirsi nella frase finale al termine del film.
SINATRA, in una certa misura, sembra più tentato di cogliere un pubblico
pacifista che non quello legato ai film bellici. Forse. Si rivela però una quanto poco nota
propensione, molto democratica e pacifista, del SINATRA di quegli anni in
merito alla guerra in generale tenuto conto che gli STATI UNITI erano,
proprio allora, nel pieno del conflitto contro il VIETNAM del nord. Clint EASTWOOD, diversi anni dopo con due
film consecutivi “Flags of Our Fathers” e “Letters from Iwo Jima”, toccherà
l’argomento legato al rapporto di odio e rispetto tra soldati Americani e
Giapponesi. Anch’egli giocherà alla visione contrapposta, così come aveva
anticipato SINATRA nella sua pellicola del ’65, dove ambo le parti narrano,
in modo speculare, la loro partecipazione al conflitto nel Pacifico. Onore a
“The Voice” per la giusta intuizione nella strutturazione a due sguardi
opposti del medesimo evento. Pure EASTWOOD sfrutterà i flashback dei
protagonisti proprio come SINATRA, solo che quest’ultimo ne fa un uso molto
parco. I ricordi affettivi, dei due protagonisti, spezzano però in poca
misura una certa monotonia che coglie a metà del film; come regista, SINATRA
fa alle volte fatica a tenere forte la tensione fra spettatore e protagonisti
nonostante la sceneggiatura offra molti spunti narrativi. (Fonte WIKIPEDIA).
Curiosità sul film Sull’isola, su cui furono girati gli
esterni, si abbatterono spesso forti mareggiate durante una delle quali
SINATRA e la moglie del produttore KOCH furono travolti. I due furono salvati dall’attore Brad DEXTER
e da due surfisti. Il titolo del film è tratto Il titolo è
tratto dal poema di John DRYDEN “Il banchetto di Alessandro, stanza 1:
Nessuno tranne i coraggiosi/merita la fiera".
«Perché
dobbiamo annientarci a vicenda? Lo vuole la guerra…». Il capitano Bourke verso il tenente Kuroki Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono:
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