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“La tua pelle o la mia – None but the brave”

Film, 1965

Marzo 2021

 

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Galleria 2° Conflitto mondiale

 

Documentazione 2° Conflitto mondiale

 

 

La locandina italiana del film (movieplayer.it)

“La tua pelle o la mia – None but the brave”, 1965

 

Regia di Frank Sinatra

Sceneggiatura di John Twist e Katuya Susaki

Prodotto da Kikumaru Okuda per Tokyo Eiga, Toho e Artanis Productions

Produttore esecutivo Howard W. Koch

Fotografia non accreditato

Montaggio non accreditato

Musiche di John Williams

 

Durata 106 minuti

Pellicola a colori

 

Interpreti principali:

 

Frank Sinatra: infermiere capo Francis Maloni

Clint Walker: capitano Aeronautica Dennis Bourke

Tommy Sands: tenente dei Marines Blair

Tatsuya Mihashi: tenente dell'Esercito giapponese Kuroki

Takeshi Katô: sergente dell’Esercito giapponese Tamura

 

 

La trama

 In un’isola sperduta del PACIFICO, un manipolo di soldati dell’Impero giapponese sono rimasti tagliati fuori dal proprio esercito. Non vi è una data precisa in cui si svolge il racconto ma dovrebbe essere dal 1944 in poi.

 Nel trascorrere monotono delle giornate, il tenente giapponese KUROKI, decide di costruire una imbarcazione per tentare di lasciare l’isola, con i suoi soldati, e dirigersi verso le linee amiche presenti su altre isole.

 Se non che, un aereo americano C47 (nel film è solo un bel modellino tenuto sospeso da tanti fili, nda) che trasporta Marines di complemento, precipita dopo essere stato coinvolto in uno scontro aereo.

 Il gruppo è guidato dal capitano dell’Aeronautica BOURKE, pilota militare esperto ma che deve sin dall’inizio scontrarsi con il giovane tenente dei Marines BLAIR; quest’ultimo un giovane fanatico ufficiale ansioso di scoprire se sull’isola vi sono dei Giapponesi.

 Tra loro si interpone l’infermiere capo Francis MALONI, poco di indole militare e molto facile ad abusare del whisky che era a bordo dell’aereo.

 Basta poco per scoprire che sull’isola vi è un presidio giapponese e che questo presidio controlla la unica fonte d’acqua.

 Iniziano i primi contatti tra Americani e Giapponesi, sparatorie che portano alla morte dei primi uomini da ambo le parti.

 La vita sull’isola procede tra agguati e il disperato bisogno di acqua dei Marines.

 Nel frattempo, un soldato giapponese è ferito gravemente a una gamba, le sue condizioni peggiorano fino al punto che occorre amputargli la gamba. Il tenente KUROKI chiede aiuto al capitano BOURKE il quale invia Francis MALONI, in quanto infermiere, in cambio di poter utilizzare la sorgente d’acqua.

 Tra un alternarsi di diffidenza, gesti di amicizia e solidarietà, le due opposte fazioni convivono sull’isola fino a quando gli Americani riescono a riparare la loro radio e a comunicare con il soccorso navale.

 L’arrivo dei soccorsi, purtroppo, scatenerà l’ultimo scontro tra le parti.

 

 

 

 

Come fu accolto dalla critica di allora e quella di oggi

 Il NEW YORK TIMES nel’65 giudicò negativamente la pellicola, commentando: "Uno spettacolo minimo di invenzione creativa e un uso massimo dei cliché, cinematografici, sono evidenti nella messa in scena di questo film di guerra" e "…Frank SINATRA, come produttore e regista, nonché attore del ruolo secondario dell’infermiere che beve eccessivamente alcol, mostra distinzione solo in quest'ultimo compito. Essendo lui il regista, non ha problemi a rubare scene per sé stesso, specialmente quella in cui borbotta battute da sbronzo oppure mentre si prepara a segare la gamba del giapponese tremante; SINATRA è troppo incredibilmente disinvolto quando si tratta di tenere i giapponesi al loro posto".

 Anche gli altri attori americani ricevettero critiche pesanti "Clint WALKER ... Tommy SANDS ... Brad DEXTER ... e Tony BILL ... fanno della recitazione eccessiva e fasulla, dando così uno scontato marchio di fabbrica al film”.

 

 L'attuale critico Robert HORTON ha parole meno sminuenti circa la qualità della pellicola "…un quadro contro la guerra che si rivela molto più interessante e avvincente di quanto la sua reputazione suggerirebbe".

 Dalla visione del film si evidenzia effettivamente una amarezza marcata (forse troppo palesata) per la guerra, che arriva a sancirsi nella frase finale al termine del film. SINATRA, in una certa misura, sembra più tentato di cogliere un pubblico pacifista che non quello legato ai film bellici.

 Forse. Si rivela però una quanto poco nota propensione, molto democratica e pacifista, del SINATRA di quegli anni in merito alla guerra in generale tenuto conto che gli STATI UNITI erano, proprio allora, nel pieno del conflitto contro il VIETNAM del nord.

 Clint EASTWOOD, diversi anni dopo con due film consecutivi “Flags of Our Fathers” e “Letters from Iwo Jima”, toccherà l’argomento legato al rapporto di odio e rispetto tra soldati Americani e Giapponesi. Anch’egli giocherà alla visione contrapposta, così come aveva anticipato SINATRA nella sua pellicola del ’65, dove ambo le parti narrano, in modo speculare, la loro partecipazione al conflitto nel Pacifico. Onore a “The Voice” per la giusta intuizione nella strutturazione a due sguardi opposti del medesimo evento.

 Pure EASTWOOD sfrutterà i flashback dei protagonisti proprio come SINATRA, solo che quest’ultimo ne fa un uso molto parco. I ricordi affettivi, dei due protagonisti, spezzano però in poca misura una certa monotonia che coglie a metà del film; come regista, SINATRA fa alle volte fatica a tenere forte la tensione fra spettatore e protagonisti nonostante la sceneggiatura offra molti spunti narrativi.

 

(Fonte WIKIPEDIA).

 

 

 

 

Curiosità sul film

 Sull’isola, su cui furono girati gli esterni, si abbatterono spesso forti mareggiate durante una delle quali SINATRA e la moglie del produttore KOCH furono travolti.

 I due furono salvati dall’attore Brad DEXTER e da due surfisti.

 Il titolo del film è tratto Il titolo è tratto dal poema di John DRYDEN “Il banchetto di Alessandro, stanza 1: Nessuno tranne i coraggiosi/merita la fiera".

 

 

 

 

 

 

«Perché dobbiamo annientarci a vicenda? Lo vuole la guerra…».

Il capitano Bourke verso il tenente Kuroki

 

 

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