Uno stabilimento di
nuova concezione
Lo stabilimento ALFASUD di Pomigliano venne realizzato nel 1972 a
un costo inferiore rispetto a quello stimato (25 in meno dei 300
miliardi di Lire stimati), fatto quasi unico nella storia degli
appalti pubblici italiani di allora.
Il padre di tale realizzazione era l'ingegnere austriaco
Rudolf Hruschka. Uomo tenace e dall'asburgico carattere, riuscì a
far avviare l'impianto di produzione con solo 3 mesi di ritardo
rispetto alla data fissata (altro record nella storia delle
fabbriche italiane).
Bella ma fragile
I modelli prodotti avevano diverse pecche produttive che
l'impianto non riuscì mai ad eliminare (problemi di scocca in fase
di assemblaggio e montaggi grossolani di molte parti). Nel 1980
Hruschka lasciò l'Alfa Romeo e nello stesso anno si chiuse il Trofeo
Alfa SUD.
E la targa?
Notate le cifre della targa? Vi ricorda forse un'altra regina
dei rally? Si? Ma quale? Piccolo aiuto: vinse il MONTE CARLO NEL
1976.
|
|
Sfortunata nei rally
La versione rally, dell'ALFA SUD, non venne mai realizzato sia dalla
casa milanese sia dalla sezione sportiva AUTO DELTA CORSE.
A livello extra pista, l'auto non aveva le caratteristiche adatte:
troppo lenta in uscita di curva, troppa inerzia in frenata. Un
modello da molti modellisti riprodotto, é la versione del 1976 al
RALLY TARGA FLORIO del 1979 (coppia ORMEZZANO-SCABINI)..
Il modello dell'ALFASUD nel 1994
In quell'anno, i modelli
die-cast disponibili dell'auto di Pomigliano, si contavano su un
dito. Così, quando si trovava quello solo prodotto, dalla francese
SOLIDO, era d'obbligo puntare tutto su quell'unico che, per giunta,
non era più in produzione da diversi anni.
SOLIDO, oltre al modello classico in box trasparente, realizzava
anche la famosa scatola kit con il modello smontato e da verniciare
comprensivo di un set di decal per poter scegliere fra tre versioni
differenti.
La scatola in questione la recuperai in un piccolo negozio di
giocattoli nella bellissima cittadina di GRASSE. Era segnata dal
tempo e notevolmente sbiadita. Le decal, pur se all'interno, erano
ingiallite e solo la versione TROPHEE ALFASUD, con sponsor il
concessionario DAN AUTO, era ancora utilizzabile. Scocca, parti in
plastica e vetri, erano in buone condizioni. Le ruote erano rovinate
comunque non sarebbero state ideali per una rielaborazione in quanto
del tipo hot wheels.
Sul fondello della vettura, SOLIDO
stampò anche la data di emissione del modello: era il giugno del
1978.
Il resto delle parti che compongono il modello le aggiunsi
comprandole da diversi produttori.
Cerchi e gomme provenivano da una GTA Junior della Progetto-K,
gravemente incidentata dopo un viaggio movimentato nel bagagliaio di
una GOLF GL (vera quest'ultima).
Allora INTERNET e materiale via multimedia erano agli albori.
Figurarsi a trovare documentazione sul team sponsorizzato da DAN
AUTO. Qualche informazione la potei raccogliere parlando con un
responsabile del Museo dell'Automobile nei pressi di CANNES (oggi
ormai chiuso, purtroppo).
Mi raccontò che il trofeo monomarca venne praticato anche in
FRANCIA. Le ALFASUD dei team minori a termine campionato, se non
nelle pause del campionato stesso, venivamo impiegate in gare di
ogni genere (rally compresi).
Peccato che il modello non possa essere
più aperto: il sarcofago non é serrato con viti ma ad incastro (con
un fermo in plastica, per rispondere ai requisiti di legge in
materia di sicurezza per i bambini, in FRANCIA già nei primi anni 70
erano avanti in merito a questi aspetti).
Nonostante gl'anni, verniciatura-vetri-decal, hanno retto bene
mantenendo ancora valido il modello.
Vi sono alcune parti che non sono perfettamente in scala (per
esempio lo scarico della marmitta) o corrette a livello documentale
ma, allora, con quello che c'era a disposizione non si poteva
garantire la massima rigorosità.
Piccoli capolavori di dettaglio, comunque, si potevano realizzare
anche allora: il parabrezza aveva i tergicristalli sovrastampati;
dopo un lungo lavoro di carteggio e lucidatura con pasta abrasiva,
il vetro diveniva lisci e lucido pronto per tergi ma in
fotoincisione.
Una piccola curiosità riguarda la verniciatura che realizzai con una
delle prime bombolette spray con colore acrilico e non a base nitro. |