NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2011

ALFA ROMEO ALFASUD t.i. (DAN AUTO CONCESSIONARIO)
VERSIONE RALLY
Anno 1978
Elaborazione modello di serie (distribuzione tramite edicole), scala 1/43.
Aprile 1994.

Modellismo
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Uno stabilimento di nuova concezione
Lo stabilimento ALFASUD di Pomigliano venne realizzato nel 1972 a un costo inferiore rispetto a quello stimato (25 in meno dei 300 miliardi di Lire stimati), fatto quasi unico nella storia degli appalti pubblici italiani di allora.
Il padre di tale realizzazione era l'ingegnere austriaco  Rudolf Hruschka. Uomo tenace e dall'asburgico carattere, riuscì a far avviare l'impianto di produzione con solo 3 mesi di ritardo rispetto alla data fissata (altro record nella storia delle fabbriche italiane).

Bella ma fragile
I modelli prodotti avevano diverse pecche produttive che l'impianto non riuscì mai ad eliminare (problemi di scocca in fase di assemblaggio e montaggi grossolani di molte parti). Nel 1980 Hruschka lasciò l'Alfa Romeo e nello stesso anno si chiuse il Trofeo Alfa SUD.

E la targa?
Notate le cifre della targa? Vi ricorda forse un'altra regina dei rally? Si? Ma quale? Piccolo aiuto: vinse il MONTE CARLO NEL 1976.

 

 

 

 

 

Sfortunata nei rally
La versione rally, dell'ALFA SUD, non venne mai realizzato sia dalla casa milanese sia dalla sezione sportiva AUTO DELTA CORSE.
A livello extra pista, l'auto non aveva le caratteristiche adatte: troppo lenta in uscita di curva, troppa inerzia in frenata. Un modello da molti modellisti riprodotto, é la versione del 1976 al RALLY TARGA FLORIO del 1979 (coppia ORMEZZANO-SCABINI)..

Il modello dell'ALFASUD nel 1994
In quell'anno, i modelli die-cast disponibili dell'auto di Pomigliano, si contavano su un dito. Così, quando si trovava quello solo prodotto, dalla francese SOLIDO, era d'obbligo puntare tutto su quell'unico che, per giunta, non era più in produzione da diversi anni.
SOLIDO, oltre al modello classico in box trasparente, realizzava anche la famosa scatola kit con il modello smontato e da verniciare comprensivo di un set di decal per poter scegliere fra tre versioni differenti.
La scatola in questione la recuperai in un piccolo negozio di giocattoli nella bellissima cittadina di GRASSE. Era segnata dal tempo e notevolmente sbiadita. Le decal, pur se all'interno, erano ingiallite e solo la versione TROPHEE ALFASUD, con sponsor il concessionario DAN AUTO, era ancora utilizzabile. Scocca, parti in plastica e vetri, erano in buone condizioni. Le ruote erano rovinate comunque non sarebbero state ideali per una rielaborazione in quanto del tipo hot wheels.

Sul fondello della vettura, SOLIDO stampò anche la data di emissione del modello: era il giugno del 1978.
Il resto delle parti che compongono il modello le aggiunsi comprandole da diversi produttori.
Cerchi e gomme provenivano da una GTA Junior della Progetto-K, gravemente incidentata dopo un viaggio movimentato nel bagagliaio di una GOLF GL (vera quest'ultima).
Allora INTERNET e materiale via multimedia erano agli albori. Figurarsi a trovare documentazione sul team sponsorizzato da DAN AUTO. Qualche informazione la potei raccogliere parlando con un responsabile del Museo dell'Automobile nei pressi di CANNES (oggi ormai chiuso, purtroppo).
Mi raccontò che il trofeo monomarca venne praticato anche in FRANCIA. Le ALFASUD dei team minori a termine campionato, se non nelle pause del campionato stesso, venivamo impiegate in gare di ogni genere (rally compresi).

Peccato che il modello non possa essere più aperto: il sarcofago non é serrato con viti ma ad incastro (con un fermo in plastica, per rispondere ai requisiti di legge in materia di sicurezza per i bambini, in FRANCIA già nei primi anni 70 erano avanti in merito a questi aspetti).
Nonostante gl'anni, verniciatura-vetri-decal, hanno retto bene mantenendo ancora valido il modello.
Vi sono alcune parti che non sono perfettamente in scala (per esempio lo scarico della marmitta) o corrette a livello documentale ma, allora, con quello che c'era a disposizione non si poteva garantire la massima rigorosità.
Piccoli capolavori di dettaglio, comunque, si potevano realizzare anche allora: il parabrezza aveva i tergicristalli sovrastampati; dopo un lungo lavoro di carteggio e lucidatura con pasta abrasiva, il vetro diveniva lisci e lucido pronto per tergi ma in fotoincisione. Una piccola curiosità riguarda la verniciatura che realizzai con una delle prime bombolette spray con colore acrilico e non a base nitro.

Galleria race-car pista

Galleria race-car rally

Galleria race-car competizioni varie

Documentazione race-car 

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