NISE, Non Ita Semper Erit

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Lunedì 19 maggio

 Dopo un primo quadrimestre dedicato ai modelli di auto sportive in scala 1/43, ritorno con il proporre figurini e busti storici.

 Vorrei iniziare con questo busto in scala 200 mm (resina) prodotto diversi anni fa da Verlinden Production. Si tratta di un soldato zuavo che combatté tra le fila del 114° Reggimento volontari della Pennsylvania (1862 – 1865) Nell’insieme è ancora un buon pezzo, nonostante siano passati più di vent’anni dalla sua uscita. Unico difetto che ho riscontrato riguarda il viso, in particolare una non ottimale riuscita della parte sottostante gli zigomi.

 Ma se trascuriamo ciò, lo ritengo un pezzo non difficile da dipingere e alla portata di pittori meno abili. Qui, l’uso dei colori acrilici, l’ha fatta da padrone ma, ancora una volta, i colori a olio hanno dato il loro contributo per alcune sfumature del viso.

 Sono quindi soddisfatto del risultato finale, indipendentemente da eventuali inestetici punti del viso. L’aver coniugato tecniche nuove con altre passate, e qui stiamo parlando di colore acrilici e colori ad olio, è sempre una fonte di grandi soddisfazioni e sprono a non smettere ancora e per molto tempo di realizzare modelli.

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Mercoledì 30 aprile

 Qualche volta forse può succedere, anche più volte in un tempo breve e guarda caso nei periodi di festività, di doversi fermare per poter elaborare qualcosa che piace ma che poi sia fattibile. Quel fermarsi può richiederci proprio di non fare nulla. Riflettere, stare fermi. E nella modellistica questa fase è importante, aiuta. Non è un momento di fermo in senso più fisico, in realtà è forse il momento in cui si può creare qualcosa che avrà vita (modellistica) nel tempo.

 Il rischio, altrimenti, è quello di fare, poi fare e rifare qualcosa che già il giorno dopo ci saremo scordati. In parole povere, ogni tanto fare meno rende di più.

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Venerdì 25 aprile

 Nel riorganizzare il mio laboratorio, ho dovuto inevitabilmente mettere mani alla quantità di modelli che ho acquistato in quasi cinquant’anni di modellistica. Nel dettaglio, ho riscontrato quante Abarth, della collezione Hachette, ho accumulato in oltre dieci anni e mi sono ripromesso di dare vita a questi die-cast che hanno tutto il potenziale per diventare versioni interessanti per la mia personale raccolta.

 Dopo la presentazione della FIAT ABARTH 1000 Bialbero. Cronoscalata Bologna - Passo della Raticosa (1963), ecco un altro modello sempre Hachette: la FIAT ABARTH 1000 TC che corse alla 4 Ore di Monza del 1966.Un pezzo non difficile da realizzare e con un’aggiunta di una spesa, oltre a quella del modello, davvero esigua.

 Per quanto riguarda i figurini storici, ho diversi progetti in fase di studio, sicuramente da maggio riprenderò con soggetti della Guerra Civile Americana, accantonando temporaneamente (con una punta di dispiacere) i modelli 1/43 dedicati ad ABARTH.

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Lunedì 31 marzo

 Esistono diversi modelli die-cast 1/43 prodotti quasi venti anni fa, eppure sono ancora attuali e si possono reperire (con un po' di pazienza) a cifre contenute. Oltre al costo base, la loro elaborazione non richiede accessori costosi e una parte del miglioramento dipende solo dalla volontà, dalla bravura e dal tempo che il modellista vi dedicherà. Nate senza troppe ambizioni, queste repliche hanno invece meritato un posto d’onore tra quelle che saranno sempre considerate repliche da intenditore.

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Lunedì 24 marzo

 Se potessi rivivere nel 1954, la mia giovinezza, e avessi tanti ma tanti soldini… ecco! Una Lancia D24 me la sarei proprio comprata! Era bella, andava e tutto sommato non era facile a scassarsi dopo un paio di dossi. Eppure se la sono un po' dimenticata quasi tutti. Un vero (stupido) peccato, a cui occorre porvi rimedio.

 E allora la racconto di nuovo dopo averla raccontata nel 2013, era la versione preparata per la Mille Miglia.

 Le belle auto non vanno dimenticate, MAI!

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Lunedì 17 marzo

 Il Gruppo Centauria ha pubblicato, tra il 2023 e quest’anno, una collezione di modelli dedicati esclusivamente alle Porsche da competizione. Una collezione molto interessante che mancava tra le varie per marche specifiche (Abarth, Lancia...) e per tipologia di corse (Le Mans, Mille Miglia, Rally…).

 Alcuni modelli sono di provenienza Spark e altri di marche meno note o di prodotti nati quasi esclusivamente per la vendita in edicole e rivendite di riviste.

 Siccome alcuni di questi modelli sono provenienti dalla precedente produzione di Quartzo, ho colto l’occasione per ripescare una vecchia Porsche 935 Kremer (originale Quartzo) al fine di utilizzarla come banco di sperimentazione per poi apportare ai modelli di Centauria migliorie di vario genere. Un viaggio a ritroso, perché si torna indietro di quasi vent’anni in scala 1/43.

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Venerdì 28 febbraio

 Non smetto di essere attratto dalle FIAT ABARTH 0T siano esse le 1.300 come le 1.600 e le 2.000 di cui Vi propongo una versione rally che non è facile trovare negli annuali del mondo del rally europeo.

 La carenza di foto e documentazione, riguardante questa OT 2000, mi ha portato a fare delle supposizioni sulla carrozzeria montata e su altre parti del veicolo ma queste lacune non credo incidano più di tanto. Realizzare un’auto in scala 1/43 è più una rappresentazione che una mera replica pur se dettagliata fino all’esasperazione.

 Quello che conta, alla fine, è l’emozione che il modello offre e non la sua semplice natura di replica.

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 Come promesso, per la fine del mese presento un modello che viene da molto lontano. Si tratta di una Jaguar D-Type che corse, con piloti non ufficiali, l’edizione delle 24 Ore di Le Mans del 1957 classificandosi terza assoluta.

 Dalla mia collezione, Vi offro un breve viaggio nel tempo modellistico ritornando al 1990 con questa versione prodotta dalla famosa e storica azienda italiana BRUMM.

 Sono trascorsi 35 anni eppure, con i dovuti limiti, il modellino conserva tutta la sua bellezza e le alterazioni dovute al passare degli anni non sono praticamente presenti.

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Martedì 25 febbraio

 Mi scuso se in questo mese del nuovo anno Vi ho proposto all’ultimo una nuova realizzazione di auto in scala 1/43. Una Lancia Delta S4 molto particolare…

 Gennaio l’ho trascorso a completare la ristrutturazione del mio spazio laboratorio e il montaggio di una nuova teca di grandi dimensioni per poter dare, finalmente, una giusta collocazione ai figurini storici e creare nuovi spazi, ma in una precedente teca, per i modelli di auto. Alla fine però qualcosa, in un laboratorio improvvisato in un angusto spazio domestico temporaneo, sono riuscito a realizzare e se non ci saranno problemi di impegni vari, entro fine mese prometto la presentazione di un modello molto particolare sempre in scala 1/43 però dedicato al mondo dei rally.

Man at work, ma ne valeva la pena.

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Domenica 26 gennaio

 Anno nuovo, avventure nuove ma riprendendo l’arte dei modelli di auto in scala 1/43.

 Torno a viaggiare per il mondo, più precisamente in Messico per una delle gare più epiche nella storia dell’automobilismo agonistico: la Carrera Panamericana. Sono del parere che sia stata una manifestazione molto bella, affascinante per le auto e i piloti che vi hanno partecipato per le poche edizioni dal 1950 al 1954.

 Purtroppo, questo tipo di competizioni erano davvero pericolose sia per i piloti sia per gli spettatori, visto che la distanza di gara superava i tremila chilometri e lungo strade che non garantivano assolutamente la sicurezza minima richiesta.

 Questo modello die-cast è stato da elaborato utilizzando metodi e strumenti di un tempo che fu. Il passato modellistico era fatto di pochi prodotti dedicati, qualche colore, colle generiche e poi tanta inventiva per realizzare modelli che richiedevano ore di lavoro e di attesa affinché colle e smalti avessero modo di asciugare.

 Mondi e tempi lontani dove era tutto da inventare, a volte da realizzare con le cose più disparate e con una spensieratezza che il tempo di oggi, alle volte, ci sottrae costringendoci ad avere tanta fretta, Sempre più fretta.

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Martedì 21gennaio

 Il 29 dicembre scorso, nell’editoriale dedicato a un busto di un sergente americano dei carristi della Sesta Divisione, avevo intrapreso una disquisizione sulla colorazione dell’incarnato e in particolare quella dei busti.

 Riprendo il filo del discorso tramite un secondo busto. Questa volta niente Seconda Guerra Mondiale ma un soggetto relativo al Primo impero francese sotto Napoleone Bonaparte.

 Oltre alle foto di rito, a un accenno storico al soggetto e alla sua uniforme, questa volta ho dedicato una parte dell’articolo alla mia personalità modalità di dipingere gli incarnati e le logiche che attuo per fare ciò.

 Non sono contrario a set di colori per realizzare i visi, tutorial video di ogni genere e sorta. Questi elementi possono essere di supporto ma non essere la finalità, ossia il copiare senza dare un’anima al proprio lavoro.

 Lungi da me l’idea di fare polemiche sterili ma la Modellistica, grazie a Dio, ha margini di interpretazione e per suo principio dovrebbe esprimersi con la creatività e non con regole e standard omologanti.

 Vi invito a leggere le note alle singole foto, di modo che Vi possa essere indicativo quanto sopra da me riportato. Uscire da regole di omologazione così che il proprio lavoro non diventi un ripetersi meccanico e piatto ma essere, soggetto dopo soggetto, di stimolo a tenere accesa la fiamma della passione per un’arte che tanto può dare sia a chi la realizza sia a chi la ammira.

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Giovedì 2 gennaio

 Buon Anno a chiunque stia leggendo questo editoriale di inizio 2025.

 Oltre agli auguri, mi permetto di invitarvi a seguire il sito che, per questo nuovo anno, si propone di presentare nuovi e vecchi lavori sia per quanto riguarda i figurini e i busti storici sia i modelli di auto da competizione in scala 1/43. Quindi, già durante queste festività, mi sono messo a lavorare sia di pennello sia di tastiera per continuare ad offrire modelli, recensioni di film, informazioni e curiosità modellistiche e storiche. Non dimenticate poi che vi è anche la pagina FACEBOOK dove altro materiale pubblico con una certa continuità.

 Per concludere il 2024, ho prodotto un video catalogo dei lavori realizzati e di alcuni del passato ma che hanno affettivamente un grande valore. Auguri ancora e sempre insieme, questo conta. Grazie

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Domenica 29 dicembre

 Siamo a fine anno e sono doverosi gli auguri per il 2025, ringraziandovi per essere stati attenti visitatori del sito e di aver condiviso con me la Vostra passione modellistica. Concludiamo con un ultimo busto, un sergente carrista americano operativo in Europa e realizzato in scala 120mm.

 Per il 2025, spero di poter sempre garantire soggetti interessanti e di arricchire le singole schede con informazioni sia storiche sia uniformologiche che tornino utili per i Vostri elaborati.

 Auguri a Voi, siate felici e speriamo che il 2025 sia decisamente migliore di un 2024 che, ahimè, non è stato certo uno degli anni migliori nella breve storia del nostro pianeta e per molti di noi.

Speriamo quindi che per una volta tanto “Non Ita Semper Erit”.

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Speciale Guerra Civile Americana 1861 - 1865 (scala 50 mm Sezione Modellismo)

 

Confederate States Army: Van Dorn Reserve, 11th Mississipi Regiment (1861)

Esercito Confederato, caporale di cavalleria - Confederate Army, Corporal Cavalry

8th Texas Cavalry Regiment (Terry's Texas Rangers

US Regular Union infantryman, American Civil War 1861-1865. Uniforme da combattimento

Esercito dell’Unione, Tenente di fanteria a cavallo - Union Army, mounted infantry Lieutenant. Battaglia di Chickamauga, 1863

Speciale FIAT ABARTH OT 1300 e 2000 (Sezione Modellismo)

FIAT ABARTH OT 1300 Clemente AVVENTURIERI

Primo di classe e nono assoluto

TRIESTE - OPICINA, 1966

FIAT ABARTH OT 1300. Piloti Enzo BUZZETTI – Giuseppe VIRGIGLIO.

50a TARGA FLORIO 1966, ritirati al 3° giro

FIAT ABARTH OT 1300. Piloti Mauro NESTI/Toine HEZEMANS/Ernst FURTMAYR. Gran Premio del Mugello (ITALIA), 1967

FIAT ABARTH 0T 2000, Rally Costa Brava 1971. Equipaggio Manuel Juncosa/Manuel Salsas.

Secondo assoluto.

 

 

 

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