NISE, "work-shop" 2009 - 2021

Oberleutnant (Tenente), 1941 (Wehrmacht - Heer)

Ost Front

 

Rielaborazione in busto, figurino scala 120mm

Gennaio 2021

 

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Tanta resina in meno

 Qui ho rappresentato la tipica combinazione in uso agli ufficiali tedeschi nel periodo compreso tra il 1940 e i 1942 sul fronte Est.

 L’ufficiale indossa una tunica modello M1936 con una accentuata colorazione che ricorda il modello del ’33. L’elmetto (Stahlhelm) è più o meno il modello M1935. La fondina nera con cinturone in cuoio marrone (tipica combinazione degli ufficiali) era la classica in pelle compressa adatta a diverse pistole in dotazione all’esercito (P08, P38, Luger…).

 Allacciata tra la spallina e il bottone della tasca superiore sinistra, la famosa torcia tedesca (Taschenlampe) che poteva contare su filtri di diversa colorazione utili per segnalazioni notturne.

 L’uniforme è arricchita da diverse decorazioni e distintivi: una Croce di Ferro di Prima classe “Ritterkreuz” sul taschino sinistro mentre al collo indossa una Croce di Cavaliere “Ritterkreuz des Eisernen Kreuzes” per meriti speciali a fronte di atti di coraggio, e comando, eccezionali.

 Oltre alla Croce di Ferro, questo tenente è stato decorato con il distintivo “Infanterie Sturmabzeichen” (posto in basso) mentre sopra vi è il distintivo di assalto generico “Allgemeines Sturmabzeichen”.

 La particolarità di questa uniforme è che il nostro tenente non riporta il nastrino della Croce di Ferro di Seconda classe, in genere cucito all’asola del terzo bottone partendo dal colletto.

 Le foto sotto mostrano che ciò avveniva, anche se raramente, e che non è un errore rappresentare un ufficiale senza il nastrino di Seconda classe.

 Ho cercato informazioni in merito ma le ritengo tutte molto interpretabili. Forse, la più attendibile, era che molti ufficiali avessero intenzione di un netto loro distinguo dai sottufficiali che in genere erano più frequentemente decorati con sola la Croce di Ferro di Seconda classe.

 

Il figurino

 Il busto l’ho ricavato tagliando, è il caso di affermare, letteralmente in due un figurino da 120mm prodotto da VERLINDEN.

 

 

 A metà anni ’90 ho dipinto una serie di soggetti tutti in 120mm prima di scoprire che i 50mm fossero la giusta “taglia” per la mia passione uniformologica.

 Dal 1995 in poi, mi sono rimasti non realizzati quattro o cinque soggetti di questa scala. In questo periodo, riordinando quanto da me comprato negli anni, ho trovato una scatola da cancelleria con dentro questi soggetti. Ho avuto così l’idea di convertirli in busti… vediamo come è andata con il primo soggetto.

 La fase di partenza è il trovare il giusto punto dove sezionare il soggetto, tenendo conto di ciò che si vorrà includere, o escludere, dal risultato finale.

 Il busto, come soggetto modellistico, ha il pregio di essere di una scala maggiore del 50mm ma il difetto di avere più dettagli e la necessità di trasmettere forte emotività basandosi esclusivamente sul viso e su una parte del torso.

 Il figurino aveva almeno 25 anni ed era realizzato in resina; una delle perplessità maggiori era lo stato di conservazione della resina stessa e la sua capacità di reazione all’essere tagliata, incisa, limata.

 Nel corso del tempo la resina si è indurita notevolmente e resa fragile in alcuni punti, ragione per cui eseguire il taglio del torso ha richiesto un paio di ore. Inoltre, vi erano dei vuoti molto difficili da stuccare, invisibili a prima vista ma che, in fase di pittura, sarebbero emersi in tutta la loro drammaticità.

 Sezionate le varie parti ed eseguito il montaggio, ho lavorato ad alcuni dettagli che non erano presenti: l’orologio al polso, i ganci di sostegno del cinturone, la fibbia del cinghiolo dell’elmetto.

 Data una mano di stucco spray, ho iniziato con la colorazione a pennello. Essendo una superficie non da poco, i passaggi delle sfumature in alcuni punti erano troppo netti; per ridurre tali salti di colore, a fine sfumatura ho dato una mano estremamente liquida di colore base utilizzando un aerografo. Il colore deve essere estremamente diluito per essere poco coprente e, per un risultato accettabile, ho dovuto dare almeno sei passate tramite aerografo e colore sempre più diluito al punto che alla fine era quasi solo acqua “sporca” di tonalità feldgrau.

 La testa, come noterete dalle foto, l’ho dipinta a parte e non è stato banale il tutto perché il viso ha poche pieghe e quindi una certa espressività la si poteva ottenere solo con un lavoro molto fine di luci.

 Le decal di VERLINDEN le ho utilizzate per l’elmetto, quelle in mio possesso sono parecchie anzianotte e qualche problema di aderenza me lo hanno dato.

 Meno problemi invece con le fotoincisioni che sono sempre di VERLINDEN ma che hanno il difetto di non essere in coloro argento ma ottenute su lamina in colore bronzo. La verniciatura di queste conviene farla con uno spray per metalli e non con colore acrilico.

 A fine lavoro, sempre tramite aerografo, una serie di passaggi di trasparente opaco per dare una certa omogeneità al lavoro ultimato.

 

Otto Skorzeny Comandante Waffen SS Sonderlehrgang zbV Friedenthal - la 'zbV' nel titolo dell'unità stava per "zur besonderen Verwendung"

(Copyright Bundesarchiv, Bild 101III-Alber-183-25 / Alber, Kurt / CC-BY-SA 3.0.)

 

Leutnant in Lettonia nel 1944 (Copyright Alamy Stock Photo)

 

 

Oberleutnant durante la Battaglia di Stalingrado, notare che il distintivo “Infanterie  Sturmabzeichen”è spezzato nella parte superiore

(Copyright militaryhistorynow.com

 

Al centro della foto il Kapitänleutnant Freiherr von Schlippenbach con gli ufficiali dell’U-Boot U-453

(Copyright uboat.net).

 

 

 

 

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