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Panzer Grenadier "Feldherrnhalle", Unteroffizier

3. Panzerarmee

Battaglia di Budapest, 1944

 

Busto 120mm, elaborazione da prodotto di serie

Agosto 2023

 

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Unità corazzata dell’Heer

 Le origini della Feldherrnhalle si possono far risalire al 1935, quando fu costituita la SA-Standarte Feldherrnhalle. Si trattava di un'unità scelta delle Sturmabteilung, rinominata semplicemente “Feldherrnhalle”.

 

 La sua organizzazione come divisione panzergrenadier Feldherrnhalle risale al giugno 1943, a partire dai resti della 60. Infanterie-Division, che era stata completamente distrutta durante la battaglia di Stalingrado.

 Inizialmente, era previsto che la nuova unità avrebbe dovuto chiamarsi 60. Panzergrenadier-Division. Successivamente, si optò per la prima denominazione, a causa dell'alto numero di componenti delle SA. I reggimenti che la composero erano, in effetti, i resti di quei 120. e 271 Infanterie-Regiment che avevano costituito la 60. Division.

 Formata in Francia, dall'ottobre 1943 la Feldherrnhalle fu impiegata sul fronte orientale, entrando tra le file della 3. Panzerarmee, venendo coinvolta nelle battaglie intorno alla città di Vicebsk in Bielorussia. All'inizio del gennaio 1944, la divisione subiva numerose e ingenti perdite nei cruenti scontri intorno alla città.

 Nel novembre 1944, fu trasformata in una divisione corazzata. Distrutta in Ungheria nella battaglia di Budapest (gennaio 1945), fu ricostruita il mese successivo. Si arrese in Austria alla fine della guerra.

 

(Fonte WIKIPEDIA)

 

 

Il busto

 Il busto è ricavato da un figurino in scala 120 mm, molto nominali e la cui effettività dovrebbe essere di 110 mm.

 La più complessa, sia in sede di montaggio sia di colorazione, riguarda le braccia e il fucile Mauser.

 Alcune cuciture della giubba mimetica le ho riprese utilizzando del filo di rame, ossia ho rimosso quelle presenti, che risultavano poco in rilievo o non uniformi.

 La colorazione è quasi esclusivamente ad acrilico tolte alcune sfumature del legno del fucile.

 La giubba mimetica era completata da un cappuccio sempre in stoffa trattata con impermeabilizzante tipo” duck”. Nel soggetto questo dettaglio è assente ma potrebbe essere realizzato con dello stucco in pasta, il che renderebbe più peculiare il risultato finale.

 

 

 

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