NISE, "work-shop" 2009 - 2021

Младший лейтенант Красной Армии - Барбаросса, 1941 г.

Aspirante tenente di Fanteria dell'Armata Rossa

Operazione Barbarossa, 1941

 

Busto 120mm di serie

Aprile 2021

 

Come Napoleone

129 anni prima, negli stessi giorni di giugno, l'esercito di Napoleone aveva attraversato il fiume Niemen in direzione di Mosca.

 

 

 

Gli speciali di NISE

 

 

 

 

 

Altri soggetti correlati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Galleria 2° Conflitto mondiale

 

Documentazione 2°conflitto mondiale

 

 

 

 

 

Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e solo ai loro legittimi proprietari.

Sono qui pubblicati a solo titolo di informazione non costituendo profitto di sorta in tale contesto.

 

 

22 giugno 1941

 All’alba del 22 giugno del 1941, ebbe inizio una delle più imponenti operazioni militari della Seconda Guerra Mondiale; per molti aspetti è considerata oggi di maggior rilevanza di quella dello sbarco in NORMANDIA nel giugno del 1944 (Operazione “OVERLORD”).

 Se i rapporti tra GERMANIA e UNIONE SOVIETICA erano stati, nei fatti, sempre precari, il 23 agosto 1939 fu firmato il patto “MOLOTOV-RIBBENTROP”; accordo tra le due potenze che prevedeva la futura spartizione della POLONIA e uno stato di non aggressione che avrebbe permesso, alla GERMANIA, di scongiurare il tentativo di invasione sovietica da est e di continuare a usufruire delle forniture di petrolio, grano e acciaio provenienti dalla RUSSIA.

 HITLER invece, fin dal 1940, iniziò con il suo Stato maggiore a pianificare l’invasione della grande RUSSIA. Ci volle però più di un anno per poter accumulare uomini e mezzi per l’Operazione denominata “BARBAROSSA”.

 Tra le 3:15 e le 3:45 del mattino del 22, sulla linea che andava dal mar BALTICO al mar NERO, iniziò un imponente fuoco di sbarramento da parte dell'artiglieria tedesca e alle 4:45 fu dato l'ordine di avanzare ai reparti corazzati.

La WEHRMACHT schierò 146 divisioni (19 delle quali corazzate e 14 di fanteria motorizzata), per un totale di 3.500000 uomini, 3300 carri armati, 600000 veicoli motorizzati, oltre 7 000 pezzi d'artiglieria e 2770 aere e circa 625000 cavalli.

 I Sovietici schierarono 202 divisioni sull'intero fronte orientale, di cui 171 in prima linea. L'ARMATA ROSSA disponeva in totale di 303 divisioni con 4.700000 soldati, di cui 2.500000 schierati in difesa del fronte occidentale; 20 corpi meccanizzati, ciascuno con due divisioni corazzate e una meccanizzata, erano posizionati a distanze variabili da 50 a 400 chilometri dalle prime linee.

 Pur se l'aviazione infine disponeva di quasi 20000 velivoli, di cui almeno 7133 nei distretti militari occidentali, l'inferiorità tecnica dei mezzi, lo scarso addestramento e la modesta esperienza tattica furono le ragioni delle sostanziose gravi perdite sovietiche rispetto a una inferiorità aerea tedesca.

 L’impeto e la sorpresa tedesche ebbero la meglio, nonostante diversi ordini di allerta erano stati diramati alle forze sovietiche di confine.

 

Ufficiale sottufficiali sovietici nel periodo tra il 1939 e il 1943 (Copyright www,rbth.com).

 

 L’obiettivo primo tedesco fu di distruggere gli aerei nemici che erano letteralmente fermi nei campi volo; gli ordini di decollo del Comando sovietico giunsero con un ritardo inspiegabile. Il dominio dei cieli russi permise alla LUFTWAFFE di attaccare senza ostacoli le divisioni sovietiche che tentavano di giungere al confine.

 In quella confusione generale, l’assurdo lo si ebbe con l’ordine di STALIN di non attaccare il nemico ma di indietreggiare. Il dittatore sovietico sperò, fino all’ultimo, che una qualche forma di tregua si sarebbe creata una volta che HITLER avesse preso controllo delle frontiere e quindi esaudire il suo desiderio di impedire all’ARMATA ROSSA una potenziale invasione dei territori dell’est e successivamente della GERMANIA.

 Lo sbando russo durò diverse settimane e solo verso la fine di luglio iniziò ad essere messa in atto una vera strategia difensiva che prevedeva il lasciar avanzare l’esercito tedesco e poi, con l’arrivo dell’inverno e i problemi di logistica che inevitabilmente avrebbero colto l’armata di HITLER, iniziare la vera e propria controffensiva.

 

 

Artiglieria dell’Arma Rossa durante la battaglia del lago Khasan,1938 (Copyright sconosciuto)

 

La svolta, nell’invasione stedesca la si avrà solo con la difesa di MOSCA nel dicembre di quell’anno e poi con la vittoria sovietica durante l’assedio nazista di STALINGRADO nel 1942.

 Tornando a quel 22 giugno del ’41, una testimonianza emblematica, di quei giorni, fu data da un ufficiale dell’ARMATA ROSSA…

«Ho visto uno dei nostri generali fermo a un incrocio. Era venuto a passare in rassegna le truppe e indossava l’uniforme da parata. I suoi uomini, tuttavia, stavano fuggendo nella direzione opposta. Era solo lì, abbandonato, mentre un fiume di truppe gli passava accanto. Alle sue spalle c’era un obelisco che segnava il percorso dell’esercito invasore di NAPOLEONE, nel 1812».

(Max Hastings: Inferno, il mondo in guerra 1939 – 1945, 2011).

 

Soldato Boris Popovsky con una uniforme dei primi anni del conflitto (Copyright www.rferl.org).

 

Il busto

 Difficile trovare, oggi, busti in 120mm. Fa eccezione questo pezzo di produzione la cui qualità scultorea è buona anche se il prezzo è invece di parecchio salato.

 A parte il discorso economico, l’insieme permette di realizzare un busto di bella scultura e per nulla difficile da dipingere.

 

 La colorazione, da me eseguita, è solo ad acrilico; unica nota riguarda l’utilizzo di una miscela molto opaca per l’uniforme estiva. Quindi, attenzione a schiarire abbondantemente la bustina militare che era chiamata “pilotka”.

 Per quanta riguarda l’uniforme, altrettanta attenzione ad ambientazioni storiche che non vadano oltre il 1943, anno in cui fu reintrodotto il camiciotto con colletto alla coreana e reintrodotte le spalline eliminando così le mostrine sul colletto.

 

 

 Creative Commons License