NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2012

ALFA ROMEO GTAm 1750, preparazione AUTODELTA
Pilota Toine HEZEMANS
4 ORE DI JARAMA 1970, 1° assoluto
Elaborazione modello prodotto per le edicole, scala 1/43 (2012).

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

 

Targa italiana
La vettura del pilota olandese era  targata MI K92422 mentre il numero di telaio era 1530849.

Classifica finale alla 4 Ore di Jarama (Spagna)
1° Toine Hezemans, 2° Gianluigi Picchi, 3° Jorge de Bagration. Tutti su Alfa GTAM di cui le prime due iscritte dall'Autodelta.

Vetri posteriori
Si potevano aprire per poter far defluire il caldo presente nell'abitacolo. Viene da supporre che non fossero in plexiglass ma quelli originali in cristallo.

Niente rivetti
Il modello ha in se un errore vistoso: le rivettature dei parafanghi che, nel modello reale, non vi erano affatto.

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Una Storia tutta Italiana
Nel 1969 le GTA 1300 e 1600 non potevano competere contro BMW, FORD e PORSCHE. ALFA ROMEO punta al "Gruppo 2", quello riservato a vetture fino a 2.000 cc, del Campionato Turismo Europeo che negli ultimi 5 anni ha visto un crescere esponenziale d’interesse da parte del circus motoristico gran turismo e coupé. L'ALFA era andata forte e grazie ai piloti italiani (Andrea De Adamich, giusto uno a caso) aveva spopolato con un numero di vittorie infinito.
 Per il campionato dell'anno seguente dall’AUTODELTA vengono impiegati 40 esemplari della 1750 GT AM (dove AM stava per Alleggerita Modificata oppure, secondo altri, America dato che doveva essere lanciata sul mercato nord americano), vennero realizzate vetture da competizione sfruttando al massimo il nuovo regolamento: la cilindrata del motore venne portata a 1.985 cc per una potenza di circa 195-220cv, le sospensioni modificate, l'assetto abbassato ed irrigidito, vennero montati cerchi e pneumatici maggiorati, carrozzeria in acciaio (non si poteva usare l’alluminio perché la GTAM era elaborabile solo sulla scocca di serie) allargata e vetri in plexiglass. Il titolo verrà vinto dalla casa milanese e da uno dei suoi piloti di punta, l’olandese Toine HEZEMANS.

 Nel 1971 lo squadrone BMW si presenta con una vettura totalmente nuova, ma ALFA ROMEO schiera oltre le 1750 GTAM anche le GTAM ottenute sulla base delle 2000 GTV.
 Le due auto contano su meno cavalli delle concorrenti ma i pesi contenuti, 920kg della 1750 e i 940kg della 2000, e la mitica affidabilità nelle gare di durata permettono di rivincere il titolo europeo. Negli anni successivi alcune 1750 e altre convertite nella versione 2000, oltre le effettive 2000 GTAM, continueranno a correre e a vincere; nel 1973 in seguito all'insperata vittoria di due piloti privati alla 4 Ore di Monza, AUTODELTA prepara quindi una versione da 250 cv che non si aggiudica il titolo per pochi punti.

 Secondo Carlo CHITI, allora direttore sportivo dell’AUTODELTA, furono preparate ben più 40 esemplari l’anno. E’ difficile risalire al numero effettivo di auto perché le trasformazioni, specifiche per la corsa, sono una costante in tutta storia dell’ALFA ROMEO e di AUTODELTA, che preparava su richiesta le auto o vendeva in blocco i kit di elaborazione e trasformazione. La scocca di tipo America veniva utilizzata dall’AUTODELTA, ma molti preparatori “paralleli” utilizzavano scocche diverse (si vedono dei parafanghi palesemente ricavati da vetroresina e lamiere ribattute artigianalmente).
 A fronte di alcuni elenchi riportati in diversi articoli e da informazioni trascritte nei forum da parte di alcuni appassionati della 1750 GTAM, quelle ufficiali dell'AUTODELTA furono 15. Una di queste, acquistata come concessionaria estera, venne consegnata a HEZEMANS. Dalle pochissime foto, che ritraggono la partecipazione del pilota olandese al campionato turismo europeo del 70, si evidenziano alcuni dettagli interessanti.

A JARAMA la vettura era giallo senape (il colore originale), non aveva la targa, il tappo benzina probabilmente era a sinistra nel bagagliaio, non é possibile stabilire quanti ganci cofano fossero presenti sia in quello anteriore sia in quello posteriore. I ganci di recupero erano di metallo e non verniciati e non vi erano sulla scocca adesivi o colorazioni per la facile identificazione da parte dei soccorritori. I tiranti per lo stacco dell'alimentazione forse erano due e posti vicino al bagagliaio posteriore (strano ma così appare nella versione del 71).
 Per quanto riguarda l'intero dell'auto: i sedili probabilmente erano la coppia originale fornita dalla casa milanese, le cinture di sicurezza vi erano di quelle a 4 punti e di colore nero e solo per il pilota, non vi era un impianto estinguente fisso ma un estintore mobile posto vicino al sedile del passeggero, il rollbar interno aveva la sola travatura ad arco ed era probabilmente di colore nero opaco per evitare i riflessi.

 Note: le due foto in bianco/nero sono state pubblicate da due numeri di AUTOSPRINT del 1970. Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e solo ai loro legittimi proprietari.
Quanto qui pubblicato é solo a titolo di informazione non costituendo profitto di sorta in tale contesto.

Le GTAM 1750 dell'AUTODELTA
 Nel 1970 le versioni della GTAM fecero davvero faville sulle piste di tutta EUROPA. Il pilota olandese Toine HEZEMANS corse con una di quelle ufficiali dell'AUTODELTA e che gli permise di vincere il campionato classe turismo di quell'anno. A JARAMA, una delle prime gare del 70, la sua vittoria fu schiacciante.
 Partendo da una versione di modello venduto nelle edicole, quello a SPA del 71, ne ho realizzato la versione di JARAMA.

 Qui il modello ancora in fase di "lifting", a fianco la versione con cui il pilota corse a BRNO lo stesso anno. Purtroppo la verniciatura bianca si era rivelata pessima, abbandonando temporaneamente il progetto di questa versione. Ora é in attesa di essere sverniciata.

 La prima fase é la parte di smontaggio del modello. Poi occorre ripulire la scocca di tutte le sponsorizzazioni e numeri di gara. Fanalerie e vetri vanno bene e non li ho rimossi, lo stesso la calandra e il tappo del serbatoio. I tergicristalli no, sono troppo grossolani e li ho sostituiti con altri fotoincisi.

 Ed ecco una foto degli interni ancora in fase di realizzo. I sedili di serie vanno bene ma occorre rifinirli bene e realizzare i fori laterali per far passare le cinture di sicurezza. Il rollbar deve essere rifinito dato che presenta una pronunciata linea di colata.

 L'estintore mobile, che era collocato dal sedile del passeggero, l'ho realizzato in proprio con materiale vario. Le cinture di sicurezza sono realizzate con carta dipinta di nero semilucido. La leva del cambio l'ho sostituita con uno spillo.

 Per lo stemma sul volante, le cinture di sicurezza, l'estintore e il cruscotto, ho utilizzato decal di varie marche. Queste vanno posizionate con l'aiuto di colla vinilica, eliminati i bordi trasparenti tramite acetone o liquido per decal (tipo strong) e rifinite con vernice trasparente opaca o lucida a seconda di dove queste sono collocate.

 Il pianale l'ho ridipinto in metallo e nero, con qualche sfumatura di blu; la marmitta era bianca e l'ho dipinta con colore identico opaco.
 Mancavano i vetri laterali delle portiere e li ho realizzati con dell'acetato, però li ho incollati a metà di modo che rimanesse visibile l'interno della vettura. Prima di chiudere il sarcofago, consiglio di pulire bene i vetri interni e di maneggiare il tutto con una pezzuola per pulire le lenti da vista.

 Al fine di rendere più interessante il modello, le ruote le ho poste in sterzata ruotando anche il volante.
Esternamente ho sostituito i tergicristalli, aggiunti i ganci cofano, i ganci di recupero e gli stacchi batteria (che erano posti nel retro della vettura). Per completare, ho messo uno specchietto retrovisore come quelli che allora montava l'ALFA ROMEO e sostituito quello di serie che era sbagliato come forma e colore. La vettura correva senza la targa di immatricolazione.

 Parte conclusiva le decal. Abbastanza facili da posizionare, un po' meno il recuperarle specie la scritta "MICHELIN" delle giuste dimensioni e quella "BRITAX". Per alcuni stemmi, come quelli dell'AUTO DELTA, ho lasciato gli originali mentre altri, come quello sulla calandra e i quadrifogli ai lati, li ho sostituiti con decal di migliore fattura.

Galleria race-car pista

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