Una battaglia in
cifre
La Battaglia delle Ardenne costò, ai soli Americani, oltre 80.000
perdite. Solo nel periodo compreso tra il 16 dicembre 44 e il 2
gennaio successivo i morti in prima linea furono 4138.
Peggio che in
Russia
Se per i soldati Alleati fu un vero girone dantesco, gli stessi
soldati tedeschi ricordarono le temperature polari che di notte si
potevano raggiungere: tra i -17° e i -25° C.
73 contro 76
Il numero di divisioni per le forze Alleate contro quelle tedesche.
In quanto a mezzi corazzati gli Americani impiegarono un numero
esorbitante di SHERMAN che ebbero la meglio sui corazzati tedeschi,
dato che erano più piccoli e più leggeri dei rivali e si adattarono
meglio quindi alle strade anguste delle foreste del BELGIO.
"NUTS!"
Il tenente Helmuth HENKE era aiutante di campo del generale Fritz
BAYELEIN, comandante della Div. PANZER LEHR.
Fu colui che portò la richiesta di resa al comandante americano che
resisteva nella sacca di BASTOGNE.
Il generale comandante americano si chiamava Anthony McAULIFFE.
Passò alla storia per la sua risposta scritta a proposito della
richiesta di resa di BAYERLEIN. Alla missiva tedesca, egli rispose
scrivendoci sopra la sola parola "NUTS!", che tradotto suona così:
"CAZZATE!".
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La presenza della
9. SS durante la Battaglia delle ARDENNE
La Divisione venne creata nel 1942 e ricevette il battesimo del
fuoco durante la Campagna di RUSSIA nel 1943.
Nel 1944 venne trasferita in NORMANDIA, repentinamente, per
contrastare l'invasione da parte degli Alleati.
Alla fine del 44 venne aggiunta per la controffensiva presso St.
VITH e a gennaio presso BASTOGNE per dare manforte alle forze della
12 SS di PEIPER.
Dopo la conclusione della Battaglia delle Ardenne, venne impiegata
sul Fronte Orientale e infine come forza di blocco all'avanzata
degli Americani nell'aprile del 45.
Realizzazione
della scenetta
Il capitano (HAUPTSTURMFUEHRER) é un pezzo prodotto oltre 12 anni fa
con il marchio "YELLOW SUBMARINE" che poi risultava essere una
costola del marchio JAGUAR. Questo marchio produsse solo, che io
sappia, una scena composta da 4 figurini appartenenti alle forze
corazzate impegnate sul fronte Est. Poi la YELLOW SUBAMARINE sparì
nel nulla. La scatola l'acquistai al mondiale di PARIGI del 1999 e
nel 2006, dopo un trasloco, mi convinsi che fosse andata persa. Ma
per magia, e nel mondo del modellismo questo spesso accade, la
scatola riapparve dal nulla.
Ho deciso allora di utilizzarne il contenuto prima di rischiare di
vederla sparire magari a causa di un altro trasloco.
L'ufficiale non ha richiesto modifiche sostanziali; ho solo
sostituito la mano destra e la testa, ambedue avevano diversi
difetti tra cui una spiccata rugosità del viso (non basta certo un
po' di pasta abrasiva per riparare a certi instetismi) e due dita
letteralmente unite da uno "sverso" di resina. Poco male! Una
vecchia testa di VERLINDEN e una mano NEMROD e tutto si é risolto.
Il sergente (SCHARFUEHRER)
é stato realizzato unendo le parti di provenienza DRAGON (gambe e il
braccio destro), VERLINDEN (MP40, busto e testa e scarpa sinistra),
DRAGON e HISTOREX (braccio sinistro, mani e fondina della pistola).
L'insieme è stato montato e giuntato con stucco epossidico di marca
TAMIYA. I pezzi sono stati prodotti nell'arco di oltre 15 anni.
Questo dimostra che nulla invecchia, nel settore del figurino, se é
stato realizzato con certi criteri sia di qualità sia di scultura.
Morale: non buttate via nulla, prima o poi torna utile.
La pittura é molto
semplice se non per il giaccone di montone che mi ha rubato qualche
pennellata oltre la misura dovuta. Alcune sfumature, specie quelle
più scure e nelle pieghe maggiormente fitte, ho preferito impiegare
del colore ad olio invece dell'acrilico che alla fine dona al
tessuto effetti sia traslucidi sia morbidi e meno spigolosi (non
sono poi un fanatico delle micro sfumature ad acrilico che si
ottengono solo con decine e decine di passaggi a colore estremamente
acquoso, e non sempre garantiti nel loro risultato finale).
Divertente la scenetta, in quanto che mi ha consentito di proporre
due diverse tipologie diverse di mimetiche presenti nel nord Europa
proprio a cavallo del 44-45.
Per far risaltare, appunto, le due mimetiche, ho realizzato
un'ambientazione ristretta su una superficie minima e con solo
dell'ambientazione propria delle verdissime e freddissime foreste
del Belgio. I più attenti noteranno l'assenza di neve; é vero che
questa divisione entrò a contatto con il nemico a fine dicembre (il
21 per la precisione) ma la neve si fece visibile nel sottobosco
solo dopo la metà di dicembre. E io ho voluto rappresentare i due
soggetti durante la fase di avvicinamento al nemico. Un esempio di
neve, su un soggetto simile o quasi, lo si può vedere bene con
questo
1.SS-Rottenfuehrer presente nella stessa battaglia.
Il verde impiegato
nell'ambientazione, per renderlo più verosimile a quello delle
foreste belghe, l'ho tinto con colori ad olio diluiti e poi l'ho
coperto con vernice trasparente, a smalto, per rendere l'effetto
della pioggia e dell'umidità. Sconsiglio di usare gli acrilici (sia
per colorare sia avere per l'effetto lucido/bagnato), si rischia che
il muschio rimanga umido [a causa dell'acqua] e che poi si spezzi
una volta asciutto quando lo provi a renderlo lucido sempre con un
acrilico trasparente che a sua volta contiene altra acqua.
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