NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2011

9. SS-PANZER DIVISION "HOHENSTAUFEN"
SS-HAUPTSTURMFUEHRER e SS-SCHARFUEHRER
BATTAGLIA DELLE ARDENNE, 1944
Scenetta, scala 1/35.

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Una battaglia in cifre
La Battaglia delle Ardenne costò, ai soli Americani, oltre 80.000 perdite. Solo nel periodo compreso tra il 16 dicembre 44 e il 2 gennaio successivo i morti in prima linea furono 4138.

Peggio che in Russia
Se per i soldati Alleati fu un vero girone dantesco, gli stessi soldati tedeschi ricordarono le temperature polari che di notte si potevano raggiungere: tra i -17° e i -25° C.

73 contro 76
Il numero di divisioni per le forze Alleate contro quelle tedesche. In quanto a mezzi corazzati gli Americani impiegarono un numero esorbitante di SHERMAN che ebbero la meglio sui corazzati tedeschi, dato che erano più piccoli e più leggeri dei rivali e si adattarono meglio quindi alle strade anguste delle foreste del BELGIO.

"NUTS!"
Il tenente Helmuth HENKE era aiutante di campo del generale Fritz BAYELEIN, comandante della Div. PANZER LEHR.
Fu colui che portò la richiesta di resa al comandante americano che resisteva nella sacca di BASTOGNE.
Il generale comandante americano si chiamava Anthony McAULIFFE. Passò alla storia per la sua risposta scritta a proposito della richiesta di resa di BAYERLEIN. Alla missiva tedesca, egli rispose scrivendoci sopra la sola parola "NUTS!", che tradotto suona così: "CAZZATE!".

 

 

 

La presenza della 9. SS durante la Battaglia delle ARDENNE
La Divisione venne creata nel 1942 e ricevette il battesimo del fuoco durante la Campagna di RUSSIA nel 1943.
Nel 1944 venne trasferita in NORMANDIA, repentinamente, per contrastare l'invasione da parte degli Alleati.
Alla fine del 44 venne aggiunta per la controffensiva presso St. VITH e a gennaio presso BASTOGNE per dare manforte alle forze della 12 SS di PEIPER.
Dopo la conclusione della Battaglia delle Ardenne, venne impiegata sul Fronte Orientale e infine come forza di blocco all'avanzata degli Americani nell'aprile del 45.

Realizzazione della scenetta
Il capitano (HAUPTSTURMFUEHRER) é un pezzo prodotto oltre 12 anni fa con il marchio "YELLOW SUBMARINE" che poi risultava essere una costola del marchio JAGUAR. Questo marchio produsse solo, che io sappia, una scena composta da 4 figurini appartenenti alle forze corazzate impegnate sul fronte Est. Poi la YELLOW SUBAMARINE sparì nel nulla. La scatola l'acquistai al mondiale di PARIGI del 1999 e nel 2006, dopo un trasloco, mi convinsi che fosse andata persa. Ma per magia, e nel mondo del modellismo questo spesso accade, la scatola riapparve dal nulla.
Ho deciso allora di utilizzarne il contenuto prima di rischiare di vederla sparire magari a causa di un altro trasloco.
L'ufficiale non ha richiesto modifiche sostanziali; ho solo sostituito la mano destra e la testa, ambedue avevano diversi difetti tra cui una spiccata rugosità del viso (non basta certo un po' di pasta abrasiva per riparare a certi instetismi) e due dita letteralmente unite da uno "sverso" di resina. Poco male! Una vecchia testa di VERLINDEN e una mano NEMROD e tutto si é risolto.

Il sergente (SCHARFUEHRER) é stato realizzato unendo le parti di provenienza DRAGON (gambe e il braccio destro), VERLINDEN (MP40, busto e testa e scarpa sinistra), DRAGON e HISTOREX (braccio sinistro, mani e fondina della pistola).
L'insieme è stato montato e giuntato con stucco epossidico di marca TAMIYA. I pezzi sono stati prodotti nell'arco di oltre 15 anni. Questo dimostra che nulla invecchia, nel settore del figurino, se é stato realizzato con certi criteri sia di qualità sia di scultura. Morale: non buttate via nulla, prima o poi torna utile.

La pittura é molto semplice se non per il giaccone di montone che mi ha rubato qualche pennellata oltre la misura dovuta. Alcune sfumature, specie quelle più scure e nelle pieghe maggiormente fitte, ho preferito impiegare del colore ad olio invece dell'acrilico che alla fine dona al tessuto effetti sia traslucidi sia morbidi e meno spigolosi (non sono poi un fanatico delle micro sfumature ad acrilico che si ottengono solo con decine e decine di passaggi a colore estremamente acquoso, e non sempre garantiti nel loro risultato finale).
Divertente la scenetta, in quanto che mi ha consentito di proporre due diverse tipologie diverse di mimetiche presenti nel nord Europa proprio a cavallo del 44-45.
Per far risaltare, appunto, le due mimetiche, ho realizzato un'ambientazione ristretta su una superficie minima e con solo dell'ambientazione propria delle verdissime e freddissime foreste del Belgio. I più attenti noteranno l'assenza di neve; é vero che questa divisione entrò a contatto con il nemico a fine dicembre (il 21 per la precisione) ma la neve si fece visibile nel sottobosco solo dopo la metà di dicembre. E io ho voluto rappresentare i due soggetti durante la fase di avvicinamento al nemico. Un esempio di neve, su un soggetto simile o quasi, lo si può vedere bene con questo 1.SS-Rottenfuehrer presente nella stessa battaglia.

Il verde impiegato nell'ambientazione, per renderlo più verosimile a quello delle foreste belghe, l'ho tinto con colori ad olio diluiti e poi l'ho coperto con vernice trasparente, a smalto, per rendere l'effetto della pioggia e dell'umidità. Sconsiglio di usare gli acrilici (sia per colorare sia avere per l'effetto lucido/bagnato), si rischia che il muschio rimanga umido [a causa dell'acqua] e che poi si spezzi una volta asciutto quando lo provi a renderlo lucido sempre con un acrilico trasparente che a sua volta contiene altra acqua.

Galleria 2° Conflitto mondiale

Documentazione 2°conflitto mondiale

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