NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2012

FERRARI 250 GTO
LA FERRARI CHE DIVENNE OPERA D'ARTE E CAMPIONESSA MONDIALE

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

 

Le 250 GTO in scala 1/43:

In certe circostanze viene spontaneo dire delle esagerazioni. Non perché non si ha un canovaccio di storia su cui basarsi, anzi, ma perché l'entusiasmo immancabilmente coglie sempre impreparati e non ci si controlla nei complimenti, nelle declamazioni e nelle adulazioni che detta la passione senza età e senza freni.
Chi ha un'idea minima di come é fatta una vettura sport, immediatamente associa il marchio FERRARI e conseguentemente la 250 GTO.
Si dice che, per Enzo FERRARI, l'unico interesse vero fossero le sue auto che correvano nelle gare. La sua scuderia in primis, a seguire quelle dei concessionari di tutto il mondo.
FERRARI era un sognatore ma pragmatico ed aveva imparato da buon modenese quale egli era che, senza il produrre auto per i concessionari, la sua scuderia avrebbe presto cessato di esistere.
Correre é sempre costato, anche negli anni in cui i piloti non dormivano in motor home ipertecnologici, gli sponsor non esistevano e l'elettronica era solo presente nella fantascienza.

Nel 1961 Giotto BIZZARRINI abbozza un'auto a dodici cilindri con motore anteriore, una carrozzeria a sua volta abbozzata empiricamente. Montava un 12 cilindri di 3.000 cc e disponeva di oltre 300 cv a 7500gg, cambio a 5 rapporti e un telaio derivato dalla 250 SWB.
In un freddo autunno del 61 l'auto viene presentata senza troppi pomposismi. Non é nemmeno finita; alcune parti, come lo spoiler posteriore, mancano e non si sono stabiliti i passi definitivi per le ruote (6" x 15" montati su tutte e quattro le ruote, poi da 7" su quelle posteriori).
Ma scoppia una rivoluzione in casa FERRARI, la moglie del commendatore che interferisce nei rapporti con i tecnici, e BIZZARRINI che alla fine del 61 decide di andarsene.
Il progetto passa nelle mani di Sergio SCAGLIETTI e Mauro FORGHIERI. L'auto deve essere terminata, collaudata e messa in pista per l'inizio del campionato (SEBRING, USA).
La macchina la collaudò uno spericolato Stirling MOSS che in seguito non poté condurla in gara a causa di un grave incidente che lo tenne lontano dalle competizioni e dalla GTO.
Da SEBRING, con la 12 ore di durata, comincia l'avventura: dal 62 in poi é una corsa inarrestabile che fa vincere qualsiasi pilota la guidi. Ancora nel 65 l'auto é in grado di essere competitiva dopo aver vinto il campionato mondiale sport turismo per tre anni consecutivi.
Subirà diverse modifiche, qualcosa in meglio e qualcosa in peggio. Poi il meritato riposo e la gloria eterna che si celebra ad ogni concorso e ad ogni asta a cui uno dei 36 modelli prodotti viene quotato enne milioni di euro.

La carrozzeria all'inizio era rozza, per alcuni dettagli persino brutta, al punto di definirla "il Mostro". Meno crudelmente, SCAGLIETTI la ribattezzò "la Papera".
Ma la storia ha un finale ben diverso, e come sopra scritto, coronato da milionarie quotazioni per una vettura considerata al pari un'opera d'arte.
Valerio MORETTI, nel volume "IDEA FERRARI" (FABBRI ED. 1990), esaltò il rapporto tra FERRARI e PININFARINA, un accoppiamento che permise la nascita di 36 veri gioielli. Ma molto del carattere, delle forme e dello spirito della 250 GTO lo stesso MORETTI li ha sempre attribuiti a SCAGLIETTI in persona.

SCAGLIETTI lavorava a modo suo: a volte con mascheroni e altre con dei modelli appena abbozzati, ma producendo sempre il numero di scocche che FERRARI-PININFARINA richiedevano.
Come ha raccontato a sua volta il carrozziere modenese, l'interazione della PININFARINA vi era ma quasi mai interferiva con il modo di produrre della SCAGLIETTI, che venne così sintetizzato da quest'ultimo "...non mi venivano certo a dire come usare il martello!".
La 250 GTO non nacque, dunque, da un progetto tecnico definito ma dalla fusione di passioni, esperienze ed empiricità tra BIZZARRINI  e SCAGLIETTI.
Spesso ci si domanda se questa sia una classica FERRARI con il concept di PININFARINA. La risposta la fornì lo stesso SCAGLIETTI "E' naturale che lo sia! Io guardavo al meglio che la carrozzeria italiana produceva in quel momento, ed il meglio in quel momento era la PININFARINA".

L'ultima vittoria ufficiale, nella categoria GT, é datata 1967 alla 1000 km PARIGI-MONTLHERY con Guy RIVILLON.
Poi, e ancora poi, il mito.

 

 

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