NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

FIAT ABARTH 131 RALLY (Versione concessionari) - 1976
Elaborazione modello TROFEU, scala 1/43
Maggio 2003.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

La sorella minore
Mentre la STRATOS ebbe una versione stradale (400 esemplari anche per lei) molto più ricca di cavalli (circa 170), per la 131 la versione concessionari era più di estetica che di sostanza, le elaborazioni necessarie e successive all’acquisto riguardavano sia il motore, e la meccanica della trasmissione, sia gl’interni che dovevano essere praticamente sostituiti.

Turismo Internazionale
Nel 1975 FIAT e ABARTH allestirono il prototipo denominato 031 (motore V6 della FIAT 130) Questa vettura rimase allo stadio di prototipo e di pezzo unico. Giorgio Pianta fu il pilota che portò in gara la vettura, vinse il Giro d'Italia automobilistico di quell’anno. Disponeva di un motore della cilindrata di 3500cc per una potenza di oltre 270 cv.

I colori della vittoria
La FIAT ABARTH 131 RALLY vincerà per tre volte il Campionato Mondiale Rally nel 1977 (livrea OLIO FIAT blu e gialla), poi nel 1978 (ALITALIA) e infine nel 1980 (nuovamente livrea OLIO FIAT azzurra e bianca).

 

 

 

Altri soggetti correlati

 

 

 

Galleria race-car pista

Galleria race-car rally

Galleria race-car competizioni varie

Documentazione race-car 


 


La versione che venne omologata nel 1976
(copyright favcars.com)

Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e solo ai loro legittimi proprietari.
Sono qui pubblicati a solo titolo di informazione non costituendo profitto di sorta in tale contesto.

Quattrocento colpi

 Sono quattrocento colpi al cuore di chi ha amato la STRATOS. Ma loro, le FIAT ABARTH 131 Rally, quegli sguardi rabbiosi forse non se li meritavano. Una mattina del 1976, quando i quattrocento modelli furono raggruppati in un piazzale per l’omologazione della vettura nel Gruppo 4 dei rally, finiva la storia della STRATOS ma iniziava quella della sua sorella minore: la 131..

 Una creatura nata da un prodotto di serie quindi come risposta agonistica allo strapotere di STRATOS che di serie non aveva proprio nulla.

 La versione commerciale fu distribuita tramite i concessionari ufficiali. La versione arancione è quella più ricordata e forse la più utilizzata nelle foto promozionali e pubblicitarie di allora.

 Molte di quelle quattrocento vetture, probabilmente, si ritrovarono presto in qualche officina per essere ulteriormente elaborate, per poi iniziare la carriera agonistica di tanti giovani piloti italiani. Alcune di loro finirono la loro carriera tra incidenti e rottamazioni frettolose, altre continuarono a correre nei trofei slalom e cronoscalate (le gare in salita, per capirci).

 Alcuni modelli, poi, furono impiegati per usi di promozione; persino come auto dei giudici di gara durante il GIRO D’ITALIA ciclistico del 1977. Questa particolare versione è descritta nel numero di marzo del 2011 della rivista GRACE, un numero quasi interamente dedicato alla FIAT 131 “Orgoglio italiano”.

 

 

Nei miei trascorsi modellistici ho realizzato diverse 131 rally, per cui volevo elaborare una variante che riproducesse la tre volumi in una diversa specialità agonistica.

 Prendendo spunto dalle gare dove corrono modelli storici, ho immaginato una versione per gare a cronometro.

La base di TROFEU è perfetta nella versione “orange” senza sponsorizzazioni di sorta. Verificando foto dell’epoca ho cercato quindi di replicare la versione dei concessionari ufficiali.

 

 

Eternamente il modello ha una verniciatura ottima. Mi è stata sufficiente una lucidatura a secco con un panno per la pulizia delle lenti.

 Partendo dal davanti della vettura vi illustro l’elaborazione.

 La fanaleria anteriore è quella originale TROFEU; non sarebbe corretta in quanto che, nel 76, i quattro fari avevano lo stesso diametro ma ho immaginato che il proprietario avesse in seguito sostituito la fanaleria originale magari dopo un piccolo crash in gara. Quella del modello l’ho resa più lucida con una vernice trasparente a smalto. I fendinebbia li ho sostituiti con due “tappi” bianchi perché, nelle gare a tempo in genere, queste luci supplementari non hanno molto senso. Ma per non lasciare due buchi non molto estetici, ho preso i fanali e li ho ridipinti di bianco dopo averli lisciati a dovere con carta smeriglia da 600 e da 1200.

 Le luci di posizione riprodotte erano rettangolari ed erano quelle della prima serie di 131 (quelle con lo sponsor OLIO FIAT, blu e giallo), questo tipo di faretto fu montato sui 400 esemplari per l’omologazione. Ho aggiunto sul lato destro il gancio di recupero (dipinto in giallo, tanto per dare vivacità al muso).

 Completano il tutto le frecce laterali tonde, in realtà dovevano essere rettangolari ma non disponevo di qualcosa capace di replicare il pezzo originale. In questi casi preferisco aggiungere un dettaglio meno fedele ma di maggior qualità estetica che non, a tutti i costi, applicare dettagli mediocri.

 

 I cerchi sono delle produzioni, di cui ho perso traccia, con il frontale fotoinciso. Se ci fate caso, sono molto simili a quelli usati negli anni 70, con il solo difetto che la “mia riproduzione” è a cinque dadi mentre i mozzi FIAT erano a quattro (…incredibile! Mi faccio le pulci da solo!).

 Gli scarichi li ho realizzati con l’immancabile tubetto di alluminio.

 Il pianale non l’ho elaborato poiché non ero riuscito a recuperare documentazione in merito.

 

 

 Il cofano l’ho arricchito di tre ganci di chiusura, realizzati con filo elettrico in color metallo.

 Ho aggiunto lo stacco dell’alimentazione sulla destra del parabrezza, con relativa decal triangolare riproducente la saetta.

 Immancabili due tergicristalli fotoincisi che, se non ricordo male, erano di produzione RACING43; quelli originali erano sempre fotoincisi ma troppo piccoli quindi sicuramente fuori scala.

 Gli specchietti retrovisori esterni sono quelli originali ma dipinti in nero opaco.

 Infine le decal con sponsorizzazione del marchio FIAT e di PIRELLI.

 L’elaborazione degli interni è molto semplice ma di effetto.

 Ho lasciato il solo sedile del pilota, aggiungendovi le cinture di sicurezza realizzate con del nastro adesivo telato. Una variante, quella del nastro telato, che poi ho abbandonato a favore della carta dipinta perché quest’ultima rimane più facile da incurvare ed è più sottile rimanendo quindi più consona alla scala del modello.

 Gli interni li ho arricchiti con un estintore dal lato del passeggero, collegato però con il comando di attivazione posto sul cruscotto.

 Il rollbar è quello originale a cui, però, ho sostituito alcune parti perché la plastica, probabilmente in fase di montaggio, era rimasta incurvata.

 

 Per ragioni puramente di luce in fase di scatto, le foto qui mostrate tendono all’arancione vivo. In realtà il colore del modello è più vicino al rosso originale che FIAT utilizzava per le sue vetture.

Questo sito

Mappa del sito

E-mail e contatti

Aiuti per navigare

Diritti d'autore e copyright

Per collaborare a NISE

A-F G-O P-Z

Creative Commons License