Caccia agli errori
La scocca utilizzata
probabilmente é servita ad Altaya per la produzione del modello stradale. Lo
stesso vale per gl'interni del sarcofago che sono quelli della
versione a 4 porte mentre il modello da rally era il due porte. Il
cruscotto é quello della prima versione stradale e per giunta il
volante non é racing ma di serie, quindi va assolutamente sostituito
con uno a tre razze. Ci sono alcuni errori non correggibili e altri
si, dipende dalla voglia di faticare del modellista.
Fuori
scala?
Confrontate i due
modelli che sono nella medesima foto: uno dei due é un tantino fuori
scala. Va bene, ma quale? Per la cronaca, il secondo é la
FIAT ABARTH 131 di Alen prodotta da Trofeu.
Lo
spillo nel cofano
L'interruttore batteria era
posizionato sul cofano e io l'ho realizzato con una testa di spillo.
Dalle foto dell'epoca mi risulta nero e non affiancato con il
dispositivo per lo scarico del gas estinguente. Pare che
quest'ultimo non ci fosse...
Sedili avanti
Bettega e
Perissinot non erano molto alti, per cui ho posizionato in avanti i
due sedili.
La prossima volta
Dovesse mai ricapitarmi tra le
mani questo modello, sarà mia intenzione rifare i vetri con del
semplice acetato. Quelli originali purtroppo deformano la visuale
interna.
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conoscere la sua Storia
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Documentazione race-car |
Ecco la vera RITMO del duo
BETTEGA - PERISSINOT al "MONTE" (foto collezione privata per
concessione).
E questo volante?
Un pezzo memorabile: il
volante che erra montato sulla RITMO del duo BETTEGA - PERISSINOT nella
stagione del 1979 (foto collezione privata per concessione del
proprietario del volante).
Per la realizzazione di questo
modello, per le notizie e le foto contenute si ringraziano coloro che
hanno desiderato fornire il materiale presentato, grazie a loro abbiamo
realizzato un contributo ad Attilio e Maurizio.
Seguite la sezione del forum
dedicato alla FIAT RITMO:
RALLY MANIA
|
La Storia del rallismo italiano
attraverso le utilitarie
Le collezioni di modelli di auto hanno
il pregio di riportare alla ribalta proprio le vetture che, anche nella versione kit
e non solo die-cast, non
hanno goduto di un grosso successo commerciale.
La FIAT RITMO purtroppo rientra nell'elenco di quelle che non hanno avuto
una larga produzione in diverse versioni (e ve ne sono diverse,
non solo ALITALIA e lubrificanti FIAT). Eppure, dal
1978 in poi, e fino alla metà degli anni 80, la vettura ha avuto un
decoroso e onorevole curriculum sulle piste chiuse come nelle gare
rallistiche e di slalom nonché salita. La SQUADRA CORSE FIAT, a
cavallo tra il 1978 e il 1981, puntò principalmente sulla FIAT
ABARTH 131 e sull'apporto punti tramite la
LANCIA STRATOS. La RITMO rimase
quindi "strozzata" tra le due prime donne torinesi.
Le versioni impiegate erano appartenenti al Gruppo 2 (le 131 e le
STRATOS erano del Gruppo 4) sulla base del modello RITMO 75.
Pochi cavalli, una meccanica non certo all'avanguardia ma nonostante
ciò piloti, come BETTEGA, seppero strizzarla fino all'estremo.
La gara del Rallye di MONTE CARLO si concluse, purtroppo, con il ritiro per
diversi guasti meccanici.
Le produzioni ALTAYA possono
variare in maniera sensibile da modello a modello. In questo caso forse
vi é un difetto non correggibile, anche da mani esperte, e consta del
fatto che la livrea é realizzata con decal e non con verniciatura a
tampone. Questo comporta il difetto di vedersi i bordi delle decal
stesse (sul bianco trovano la loro sconfitta visiva) e in più
la scarsa aderenza in alcune curvature della scocca (finestrini e
montanti). Per quanto riguarda i bordi delle decalcomanie non si può
far altro che pulire bene con acqua e lucidare con un panno morbidissimo;
suggerisco poi una crema al silicone (tipo quelle per i cruscotti
e i fascioni ma per auto vere!) per evitare che le decal
secchino o ingialliscano tristemente. Per il secondo problema, i
liquidi e le soluzioni per ammorbidire la decal sortiscono qualche
effetto ma, ahimè, possono anche deformarle o scolorirle senza poi
correzione attuabile in caso di peggioramento del problema.
Io ho preferito
rischiare il meno possibile lasciando quindi alcuni punti un po' meno rifiniti
(finestrini posteriori). Ma nell'insieme le correzioni hanno sortito
l'effetto previsto. Purtroppo il modello aveva già qualche anno e le
decal mostravano segni di screpolatura (notare il montante del
passeggero).
I sedili sono quelli
originali, puliti e limati abbondantemente per togliere le spesse giunzioni dovute
allo sbordo negli stampi ad iniezione.
Il rollbar l'ho dovuto modificare in più punti per evitare che rimanesse
storto una volta richiusa la scocca.
Pedaliere e poggiapiedi sono fotoincisioni di TAMEO (materiale degli
anni 90) mentre estintori e cinture sono autocostruiti con le
mie tecniche rese note già in altri modelli qui presentati.
Leva cambio di serie, visto che mi pareva molto fedele all'originale
montata sulla vettura reale. Mancava il freno a mano che ho
costruito da zero con una graffetta e del filo elettrico.
Un ultimo particolare é la paratia nel retro vettura, serve per evitare
che si veda l'interno con il piantone della vite di tenuta del
pianale.
Il finestrino dalla parte del driver l'ho realizzato in acetato.
Esteriormente, il pianale
inferiore non ha
rilievi della trasmissione e del blocco motore. La marmitta a doppio
scarico l'ho realizzata con un tubetto di rame. Peccato davvero per
questa vistosa carenza meccanica.
Le gomme vanno incollate ai cerchi, fatelo, altrimenti vi capiterà come a
me che il
mio modello le perdeva al minimo contatto con il piano.
A lavoro finito le ho lucidate con crema al silicone.
I cerchi li ho rifiniti con del nero (colore ad olio) per dare profondità
alle depressioni. Una volta ben asciutto il colore (24 ore ci vanno
tutte), ho rifinito le sporgenze e il bordo cerchio con una mina di
grafite tenera.
Successivamente una mano di trasparente semilucido
l'ho data per fissare colore ad olio e grafite.
Il sotto della vettura, questo dettaglio
mostra la piastra di protezione.
I tergicristalli li ho sostituiti con dei TAMEO di recente produzione
molto belli e facili da piegare, quindi adattati ai cristalli perché
si montano senza troppa fatica (li vende EQUIPE TRON...).
Tutta la fanaleria anteriore é stata sostituita con altra fotoincisa o in
resina (fanali principali di EQUIPE TRON che sembrano prodotti
apposta per le RITMO).
Antenna costruita da zero, gli specchietti non li ho ridipinti ma solo
rifiniti e lucidati a dovere con carta abrasiva da 1600.
Gran finale, sotto al motore, una piastra paracolpi realizzata con la
plastica di un flacone per detersivo casa; ganci cofano fotoincisi
per il portellone e il cofano più ganci per il cofano ma questi
autocostruiti con filo elettrico.
Ancora oggi le RITMO 75 sono le regine
dei rally storici.
Le RITMO 75 indossarono le livree
ALITALIA e OLIO FIAT. |