NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

FIAT RITMO 75, GRUPPO 2.
Equipaggio Attilio BETTEGA  - Maurizio PERISSINOT.
RALLYE DI MONTE CARLO, 1979 (ritirato).
Elaborazione modello per le edicole, scala 1/43
Aprile 2013.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Caccia agli errori
La scocca utilizzata probabilmente é servita ad Altaya per la produzione del modello stradale. Lo stesso vale per gl'interni del sarcofago che sono quelli della versione a 4 porte mentre il modello da rally era il due porte. Il cruscotto é quello della prima versione stradale e per giunta il volante non é racing ma di serie, quindi va assolutamente sostituito con uno a tre razze. Ci sono alcuni errori non correggibili e altri si, dipende dalla voglia di faticare del modellista.

Fuori scala?
Confrontate i due modelli che sono nella medesima foto: uno dei due é un tantino fuori scala. Va bene, ma quale? Per la cronaca, il secondo é la FIAT ABARTH 131 di Alen prodotta da Trofeu.

Lo spillo nel cofano
L'interruttore batteria era posizionato sul cofano e io l'ho realizzato con una testa di spillo. Dalle foto dell'epoca mi risulta nero e non affiancato con il dispositivo per lo scarico del gas estinguente. Pare che quest'ultimo non ci fosse...

Sedili avanti
Bettega e Perissinot non erano molto alti, per cui ho posizionato in avanti i due sedili.

La prossima volta
Dovesse mai ricapitarmi tra le mani questo modello, sarà mia intenzione rifare i vetri con del semplice acetato. Quelli originali purtroppo deformano la visuale interna.

 

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Ecco la vera RITMO del duo BETTEGA - PERISSINOT al "MONTE" (foto collezione privata per concessione).


E questo volante?


Un pezzo memorabile: il volante che erra montato sulla RITMO del duo BETTEGA - PERISSINOT nella stagione del 1979 (foto collezione privata per concessione del proprietario del volante).

Per la realizzazione di questo modello, per le notizie e le foto contenute si ringraziano coloro che hanno desiderato fornire il materiale presentato, grazie a loro abbiamo realizzato un contributo ad Attilio e Maurizio.

Seguite la sezione del forum dedicato alla FIAT RITMO:
RALLY MANIA

La Storia del rallismo italiano attraverso le utilitarie
 Le collezioni di modelli di auto hanno il pregio di riportare alla ribalta proprio le vetture che, anche nella versione kit e non solo die-cast, non hanno goduto di un grosso successo commerciale.
 
La FIAT RITMO purtroppo rientra nell'elenco di quelle che non hanno avuto una larga produzione in diverse versioni (e ve ne sono diverse, non solo ALITALIA e lubrificanti FIAT). Eppure, dal 1978 in poi, e fino alla metà degli anni 80, la vettura ha avuto un decoroso e onorevole curriculum sulle piste chiuse come nelle gare rallistiche e di slalom nonché salita. La SQUADRA CORSE FIAT, a cavallo tra il 1978  e il 1981, puntò principalmente sulla FIAT ABARTH 131 e sull'apporto punti tramite la LANCIA STRATOS. La RITMO rimase quindi "strozzata" tra le due prime donne torinesi.
 Le versioni impiegate erano appartenenti al Gruppo 2 (le 131 e le STRATOS erano del Gruppo 4) sulla base del modello RITMO 75. Pochi cavalli, una meccanica non certo all'avanguardia ma nonostante ciò piloti, come BETTEGA, seppero strizzarla fino all'estremo.
 La gara del Rallye di MONTE CARLO si concluse, purtroppo, con il ritiro per diversi guasti meccanici.

 Le produzioni ALTAYA possono variare in maniera sensibile da modello a modello. In questo caso forse vi é un difetto non correggibile, anche da mani esperte, e consta del fatto che la livrea é realizzata con decal e non con verniciatura a tampone. Questo comporta il difetto di vedersi i bordi delle decal stesse (sul bianco trovano la loro sconfitta visiva) e in più la scarsa aderenza in alcune curvature della scocca (finestrini e montanti). Per quanto riguarda i bordi delle decalcomanie non si può far altro che pulire bene con acqua e lucidare con un panno morbidissimo; suggerisco poi una crema al silicone (tipo quelle per i cruscotti e i fascioni ma per auto vere!) per evitare che le decal secchino o ingialliscano tristemente. Per il secondo problema, i liquidi e le soluzioni per ammorbidire la decal sortiscono qualche effetto ma, ahimè, possono anche deformarle o scolorirle senza poi correzione attuabile in caso di peggioramento del problema.
 Io ho preferito rischiare il meno possibile lasciando quindi alcuni punti un po' meno rifiniti (finestrini posteriori). Ma nell'insieme le correzioni hanno sortito l'effetto previsto. Purtroppo il modello aveva già qualche anno e le decal mostravano segni di screpolatura (notare il montante del passeggero).

 I sedili sono quelli originali, puliti e limati abbondantemente per togliere le spesse giunzioni dovute allo sbordo negli stampi ad iniezione.
 Il rollbar l'ho dovuto modificare in più punti per evitare che rimanesse storto una volta richiusa la scocca.
 Pedaliere e poggiapiedi sono fotoincisioni di TAMEO (materiale degli anni 90) mentre estintori e cinture sono autocostruiti con le mie tecniche rese note già in altri modelli qui presentati.
 Leva cambio di serie, visto che mi pareva molto fedele all'originale montata sulla vettura reale. Mancava il freno a mano che ho costruito da zero con una graffetta e del filo elettrico.
 Un ultimo particolare é la paratia nel retro vettura, serve per evitare che si veda l'interno con il piantone della vite di tenuta del pianale.
 Il finestrino dalla parte del driver l'ho realizzato in acetato.

 

 Esteriormente, il pianale inferiore non ha rilievi della trasmissione e del blocco motore. La marmitta a doppio scarico l'ho realizzata con un tubetto di rame. Peccato davvero per questa vistosa carenza meccanica.
 Le gomme vanno incollate ai cerchi, fatelo, altrimenti vi capiterà come a me che il mio modello le perdeva al minimo contatto con il piano.
 A lavoro finito le ho lucidate con crema al silicone.
 I cerchi li ho rifiniti con del nero (colore ad olio) per dare profondità alle depressioni. Una volta ben asciutto il colore (24 ore ci vanno tutte), ho rifinito le sporgenze e il bordo cerchio con una mina di grafite tenera.
 Successivamente una mano di trasparente semilucido l'ho data per fissare colore ad olio e grafite.


Il sotto della vettura, questo dettaglio mostra la piastra di protezione.

 I tergicristalli li ho sostituiti con dei TAMEO di recente produzione molto belli e facili da piegare, quindi adattati ai cristalli perché si montano senza troppa fatica (li vende EQUIPE TRON...).
 Tutta la fanaleria anteriore é stata sostituita con altra fotoincisa o in resina (fanali principali di EQUIPE TRON che sembrano prodotti apposta per le RITMO).
 Antenna costruita da zero, gli specchietti non li ho ridipinti ma solo rifiniti e lucidati a dovere con carta abrasiva da 1600.
 Gran finale, sotto al motore, una piastra paracolpi realizzata con la plastica di un flacone per detersivo casa; ganci cofano fotoincisi per il portellone e il cofano più ganci per il cofano ma questi autocostruiti con filo elettrico.


Ancora oggi le RITMO 75 sono le regine dei rally storici.


Le RITMO 75 indossarono le livree ALITALIA e OLIO FIAT.

 
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