NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2014

LANCIA AURELIA B20, GT

Equipaggio: Giovanni BRACCO – Umberto MAGLIOLI

Mille Miglia 1951, secondo assoluto

Elaborazione modello BRUMM, scala 1/43

Febbraio 1991

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

 

Tra ingenuità e passione

 Questa fu una elaborazione dove ingenuità e passioni riuscirono comunque a generare un modello che nel tempo non perde il suo fascino. Ancora oggi mi stupisco di come incollai le maniglie senza lasciare tracce di colla cianoacrilica. Un errore, causato da mancanza documentale, fu quello d’incollare il tappo benzina sul parafango invece che al centro del bagagliaio.

 

Una piccola licenza modellistica

 Se si fa attenzione, sul parabrezza misi due piccole decal. La ragione di ciò risiedeva nel tentativo di nascondere il rilievo che “raffigurava” lo specchietto posteriore interno.

 

Pennarelli metal e vernice silver

 Le cornici dei vetri le dipinsi con i primi pennarelli a base metallica e i ritocchi li feci con il colore silver della Humbrol.

 

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Il vento del nuovo arrivò in livrea blu notte

 Mio nonno lo ripeteva sempre “… quando arrivò quella novità, ci piacque molto in quel blu notte. E poi vinceva con lo stile”.

 In quella breve frase tre concetti erano sintetizzati: una vettura nuova ma capace di comunicare tra il vecchio e il nuovo mondo dell’automobile di allora, lo stile qualitativo e d’immagine che la B20 era capace di mostrare e infine quel secondo posto assoluto che era dal pubblico riconosciuto al pari di un primo posto.

 

 

 La vettura originale (telaio n. 1010) ebbe, nel 1951, un avvio di carriera sfolgorante anche se segnato da ritiri: il primo posto categoria GT alle 24 ORE di LE MANS e la sfortunata partecipazione CARRERA PANAMERICANA dove fu costretta al ritiro dopo un incidente e l’avaria del motore. La vettura protagonista di questa incredibile storia non lasciò il SUD AMERICA e fu acquistata da un pilota locale, un architetto, che la riutilizzò nell’edizione del 52, sempre della corsa panamericana, classificandosi nono assoluto.

 La vettura è stata recentemente restaurata dal team Thornley Kelham (UK) e nel loro sito troverete un ampio reportage fotografico (non vi è link in quanto che non hanno dato l’autorizzazione alla pubblicazione in questa pagina).

 

 

 

 

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