NISE, "work-shop" 2009 - 2021

General (Generale di Corpo d’armata), artiglieria

Ost front 1942 - 1944

Busto 120mm, elaborazione da prodotto di serie

Agosto 1995

 

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1995: i miei inizi modellistici (o quasi…)

 Per tutti i modellisti vi è stato un inizio. Pieno di entusiasmo e anche di dubbi e paure.

 Il mio passato modellistico ha inizio negli anni ’70 con figurini e carri armati di TAMIYA e ITALERI.

 Qualcuno di quei soggetti li ho conservati, magari nel tempo li mostrerò.

 La mia produzione, un po' più di qualità, inizia nel 1994 con figurini da 120 millimetri realizzati da VERLINDEN.

 Nel 1995, dopo una piccola produzione di circa una decina pezzi, passai a dipingere quelli in scala 50 mm e alcuni 54 mm di METAL MODELES.

 Avevo ancora tre o quattro 120 mm che però non avevo più intenzione di realizzare, nella speranza di dipingerlo con un risultato sufficiente per esporlo a qualche concorso.

 Il risultato finale non fu dei migliori e il povero busto rimase confinato per anni nel fondo della bacheca.

 Il figurino proponeva un generale di Corpo d’armata, appartente a una divisione di mezzi dell’artiglieria. Il soggetto originale indossa dei pantaloni imbottiti con colorazione reversibile (Wintertarnanzug-Tarnungs Hose' in Splinter-A), nel busto ne risulta una minima parte mentre restano ben visibili le bretelle di sostegno. Indossa poi una Sturmgeschützjacke feldgrau in panno di lana. Come copricapo è stato riprodotto un Feldmütze non regolamentare a cui sono stati aggiunti i paraorecchie in pelliccia.

 

 Decisi di “sacrificare” questo figurino con l’idea di trasformarlo in un busto.

 La trasformazione l’ho realizzata partendo dal montaggio delle braccia.

 Fatto questo l’operazione decisiva per ottenere la conversione in busto: il taglio del torso… e qui iniziava il panico.

 La colorazione la realizzai con acrilici con tutti i limiti del caso.

 Se avete modo di ingrandire le foto, noterete una discreta “ruvidità” del colore. Allora non avevo ancora la giusta dimestichezza con la dosatura del rapporto colore – acqua, soprattutto non utilizzavo pennelli di qualità.

 Il colore di base era un feldgrau schiarito semplicemente con del bianco, non sapendo ancora che una feldjacke, da ufficiale dei mezzi di artiglieria, era comunque caratterizzata da sfumature di marrone chiaro.

 Con l’incarnato era andata un pochino meglio, la colorazione del collo è stata rovinata da una certa rugosità.

 Il soggetto fu arricchito di due decorazioni che erano delle fotoincisioni, sempre prodotte da VERLINDEN.

 

 

 

 

 

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