|
NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop"
2017 LANCIA FULVIA HF 1.6 Equipaggio: Sandro MUNARI – Mario MANNUCCI Gruppo 4, Primi assoluti RALLYE MONTE-CARLO ed. 1972 Elaborazione modello IXO MODELS 1:43 Aprile 2017 |
|||||||||
Non sempre decal specifiche Alle volte i set di decal, in vendita, non
sono affidabili al 100% come ingenuamente si crede. Un plauso ai produttori
IXO Models che, tutto sommato, hanno commesso meno
errori di chi produce e vende decal specifiche. Vale la pena Se decidete di realizzarvi una “Fanalona 1.6 HF” potete trovare diverse versioni die-cast
e il prezzo ovviamente varia in base alla qualità. La versione ufficiale IXO
MODELS è sicuramente la migliore, spetta però a Voi decidere: meno spendete e
tanto più dovrete elaborare. La classifica finale Oltre alla Fulvia di Munari-Mannucci
classificatasi prima, la classifica vide al secondo posto la Porsche 911 S di
Gérard Larrousse – Claude Perramond,
al terzo posto la Datsun 240 Z di Rauno Aaltonen – Jean Todt. “Fanalona” La Fulvia 1.6 HF prima serie fu
soprannominata così per via dei due fari interni (Carello) posti sulla
calandra, avevano un diametro maggiore rispetto ai due esterni già in uso
sulle serie precedenti. Freno a mano Munari spiegò, nella sua biografia ufficiale
“Sandro Munari - una vita di traverso”, che il freno a mano, nella Fulvia HF,
era montato solo per ragioni di conformità della vettura da gara al modello
di produzione. Il Drago non lo utilizzava minimamente perché era troppo
fragile e i cavi di tiraggio sui freni si sarebbero usurati in breve tempo.
Decise d’inventarsi uno stile di guida dove l’entrata in curva, con sbandata,
era generata dal tenere acceleratore e freno premuti contemporaneamente. Panino col “prosiutto” La RAI, Radio Televisione Italiana, seguì la
gara nelle sue diverse fasi e montò un servizio speciale per il programma “La
Domenica Sportiva”. Memorabile la sequenza dove Cesare Fiorio impartiva a
Mario Mannucci alcune informazioni su dove sarebbero dovuti transitare e poi
trovare gli uomini dell’assistenza Lancia. Nel mentre di questo improvvisato
briefing con l’equipaggio seduto in auto, un uomo del team rifocillava i
nostri eroi con panini imbottiti. Ad un tratto, mentre Fiorio era intento a
dare direttive di ogni sorta, ecco Munari lamentarsi che il panino datogli
non era di suo gradimento perché troppo elaborato. Fiorio, da grande team
manager, ordinò perentorio un panino adatto al grande Drago. E Munari incalzò
così “… Prosiutto! Quello con il prosiutto!”. Altro che integratori e multivitaminici! 6000 posti salvi “Una
mia vittoria al Rally di Montecarlo aveva un valore che andava molto al di là
del fatto sportivo”, Munari racconta che nel 1971 la Lancia aveva deciso
di togliere dalla produzione la Fulvia con il rischio del posto di lavoro per
6 mila persone. “Dopo la mia vittoria
nel 1972 del Montecarlo con appunto la Fulvia, le vendite di quest’auto ebbe
una impennata incredibile per diversi anni e quindi i 6 mila posti di lavoro
furono salvati. Era anche questo l’automobilismo di quei tempi”. A rischio estinzione? La vettura oggi è conservata presso un area
protetta ma non accessibile al pubblico. Si era vociferato che lei,
insieme ad altri pezzi unici della storica Lancia, fossero in vendita. La speranza è che tale gloria torni a essere
ammirata e conservata per il futuro. Per maggiori info visitate il sito: savelancia.it Altri soggetti correlati |
La Fulvia nelle fasi finali del rally, la scelta empirica
di montare i cerchi da 13” anteriori e quelli da 14” posteriori divenne un
dettaglio che rese unica questa vettura (Copyright sconosciuto). Scansione di v8blogmain.wordpress.com Munari e Mannucci alla premiazione presso la reggia
monegasca, notare gli adesivi “PIRELLI” aggiunti alla fine della gara e
sfoggiati per ragioni di sponsorizzazione (Copyright sconosciuto). La versione di IXO MODELS, Versione prodotta ultimamente per la rivendita nelle
collezioni da edicola. Qui i numeri di gara sono molto più simili (comunque
sbagliati!) a quelli reali ma nell’insieme il modello necessita di parecchio
lavoro di elaborazione. Resta comunque una bella base per un lavoro di
elaborazione. Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai
rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e solo ai
loro legittimi proprietari. |
Tante
versioni, tanti imprecisioni Il modello della LANCIA FULVIA HF 1.6 è
stato oggetto di diverse versioni modellistiche tutte dedicate al suo “mito”;
qualcuna più riuscita di altre ma quasi sempre contrassegnate da errori di
vario tipo. Se escludiamo i modelli degli anni ’70 e i
kit, una delle prime versioni meglio riuscite è stata quella di PROGETTO K, a
metà degli anni ’90. Il salto di qualità successivo lo si ha a fine millennio
con il modello prodotto da IXO MODELS. Pur se contrassegnato da una scocca
più vicina alla vettura 1:1, il modello aveva diversi errori che ne
intaccavano il risultato finale. Il modello qui elaborato è stato da me
acquistato verso la fine del 2000, ne sono certo visto che lo pagai in Lire e
non in Euro. Dato che mi trovavo in un’altra città,
decisi di comprarlo giusto per non farmelo sfuggire. Purtroppo, rientrato a
casa e confrontandolo con della documentazione, ho scoperto che vi erano
diversi errori e che tra questi quello che appariva il più difficile da
superare: i numeri di gara. Un po’ perché preso dallo sconforto del
confronto, un po’ perché i figurini allora occupavano la maggior parte delle
mie energie modellistiche, il modello è rimasto in “attesa di elaborazione”
per ben diciassette anni. Negli anni le versioni die-cast, della Fanalona 1.6, sono migliorate ma si sono sempre macchiate
di qualche errore. Visto che non sono uscite versioni prive di
errori, ho deciso di elaborare quanto in mio possesso e di chiudere la
partita con il mito “FULVIA”. Mi sono procurato un set di decal, qualche
parte da sostituire e ho iniziato il lavoro. Prima però, ho cercato quanta
più documentazione potessi trovare, non solo fotografica, giusto per evitare
altri errori. L’abitacolo l’ho elaborato da zero: rifatta
la gabbia di protezione dato che quella originale è in un tubicino di
plastica fuori scala e pieno di magagne, sostituita la leva del cambio e aggiunta
la leva del freno a mano. Ho lasciato l’estintore dietro il navigatore e la
pedaliera che, purtroppo, è stampata sul pianale interno. L’estintore, dietro
il sedile di MUNARI, l’ho realizzato da zero dato che resta in evidenza a
fine modello e quindi occorre metterne uno degno di essere ammirato (quelli di fabbrica hanno troppi limiti e
non sono facili da recuperare). (Foto tratta da amicifulvia.forumattivo.com) I sedili originali non sono adatti allo
scopo e non replicano la versione di quelli allora prodotti da FERRERO. Ne ho
usati altri, provenienti da una FULVIA da edicola, modificati a colpi di lima
e carta smeriglia. Sul pianale originale ho realizzato gli
attacchi per le cinture di sicurezza BRITAX del tipo a tre punti. Il logo
sulle cinture sono una mia produzione tramite carta. Le due foto sopra mostrano l’abitacolo quasi
completato e in dettaglio l’estintore che ho realizzato. Ho aggiunto una
cinghia di fissaggio la cui fibbia è un dettaglio fotoinciso di provenienza
“militare 1:35”. Gli attacchi delle cinture di sicurezza,
come le fibbie, sono realizzati con filo elettrico e dei tondi ricavati dalla
fustellatura di un foglio di alluminio. I cerchi e gli pneumatici sono quelli
originali IXO MDELS, le gomme sono un tantino grandi ma hanno il vantaggio di
alzare la vettura dando l’idea di un settaggio da neve. Il pianale esterno
l’ho assottigliato al centro altrimenti troppo spesso e quindi sporgente
all’altezza dei sottoporte, ne consegue che le scritte IXO MODELS e LANCIA
FULVIA sono state rimosse. Lo scarico della marmitta, come sempre, rifatto
con tubetto di alluminio. Il cruscotto qui a lavoro completato. La
decal originale, dopo 17 anni, si era scollata e rotta in troppi punti per
essere recuperata. Il volante FERRERO l’ho ridipinto tutto di nero, come realmente
avveniva in LANCIA. Lo specchietto retrovisore interno è quello IXO M. Dalla
parte del pilota ho aggiunto il vetro mancante. Le alette parasole non sono
riuscito a montarle, perché sarebbero rimaste deformate dalla rollcage. Anteriore elaborato: fari della EQUIPE TRON
da 3,5 e da 4,5 mm (3,5 esterni
ovviamente), ganci cofano in filo di metallo, placca del rallye nuova con
il numero di gara del colore giusto (rosso,
non nero). Notare che il nero del cofano è sbagliato
dato che dovrebbe curvare a metà esatta della freccia laterale. Per
nascondere tale eccesso di colore, ho applicato 2 decal con sponsor PIRELLI , questa soluzione ha preso forma dopo aver
osservato la foto sotto. Altro errore non correggibile facilmente è
lo specchietto laterale posto troppo avanti. Fanaleria e frecce le ho
abbondantemente ricoperte con smalto trasparente lucido. Ho aggiunto lo
stacca-batteria che non vi è nel modello originale. Nella versione IXO MODELS, da me elaborata,
era giusta la scritta “LANCIA – ITALIA”, e io da bravo furbo ho coperto con
la scritta dai colori errati… I tergicristalli fotoincisi li ho lasciati,
così come una parte delle scritte e dei loghi. (Copyright sconosciuto) (Dettaglio foto, Copyright sconosciuto) Ed ecco il posteriore anch’esso elaborato.
La placca sul lunotto posteriore l’ho sostituita, come quella anteriore. Al tappo benzina ho rimosso tutta la
cromatura e ridipinto in silver a smalto. Aggiunti i ganci di chiusura del bagagliaio
e le relative funicelle di metallo che servivano per non perdere le coppiglie
che lo chiudevano. La targa del modello è giusta come
numerazione e lettere ma stampati al contrario; sbagliata quella nel set di
decal che ho acquistato. Rifatta anche questa usando una stampante a getto
d’inchiostro. I fanali
posteriori, ahimè solo dipinti, li ho ricoperti di tre mani di trasparente al
fine di dare l’idea di parti catarifrangenti e luminescenti. I paraspruzzi li ho staccati (la prima operazione da fare prima
possibile!) per dipingere la parte della scocca che era coperta di
vernice antirombo nera opaca (potete dipingerla
oppure usare un fogli di decal, quelle presenti in commercio non sono della
misura corretta e la decal posteriore è stampata al contrario…). Questi li ho dipinti di nero semi lucido al
fine evidenziarli rispetto al fondo della vettura. Un ringraziamento
speciale a V8 BLOG (v8blogmain.wordpress.com) per la documentazione resa
pubblica e relativa agli AUTOSPRINT dell’epoca. |
||||||||