NISE, "work-shop" 2009 - 2019 Starshiy
Serzhant - Capo sergente, Cosacchi di Stalin Fronte dell’Est –
occupazione della Germania 1941 - 1945 Figurino di produzione, scala 50mm Gennaio 2019 |
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Conflitto mondiale |
Il Sergente maggiore Zulfi Khudaverdiyev
appartenente alla nona Divisione Plastun di KRASNODAR (Copyright sconosciuto) Soldati e ufficiali della nona Divisione Plastun
di KRASNODAR con i tipici abbigliamenti dei Cosacchi del Kuban (Copyright
sconosciuto) I Cosacchi di Stalin indossarono le uniformi in
uso in tutta l’Armata Rossa ma avevano la particolarità di avere alla cintura
il tipico coltello cosacco che li rese noti come “I tagliagole di Stalin”
(Copyright sconosciuto) Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati
dai rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e
solo ai loro legittimi proprietari. |
I Tagliagole di Stalin Non
si tratta di un dispregiativo da me utilizzato ma fu il terribile soprannome
che fu dato a volontari inquadrati come fanti (“Plastun”) appartenenti ai
Cosacchi del KUBAN che non aderirono al Regime nazista (entrando quindi nelle Forze armate tedesche di occupazione dei
territori dell’URSS) ma che, dal 1943 in poi, entrarono nell’Armata Rossa
combattendo sul fronte est fino alla conquista di BERLINO nell’aprile del
1945. Le
origini dei “Plastun” risalgono al periodo della guerra russo-circassiana che
si protrasse per quasi un secolo dal 1763 al 1864 per la conquista, da parte
dell’Esercito imperiale russo, di alcuni territori del CAUCASO. La
divisione di volontari di Cosacchi del KUBAN fu creata sulla spinta del
colonnello MELNIKOV il quale arrivò fino a STALIN per convincerlo a dare vita
a questa divisione di fanteria a cui furono accorpati alcuni regimenti di
batterie di cannoni e mezzi corazzati semoventi. L'unica
divisione cosacca di quel tempo era la nona divisione
Plastun di KRASNODAR, che combatté nel CAUCASO settentrionale, in POLONIA
e in CECOSLOVACCHIA, ed era una delle unità militari sovietiche d'élite. I
tedeschi li chiamavano "tagliagole di Stalin" (fonte WIKIPEDIA). Nella confezione vi è un
foglio che riepiloga la storia dei Cosacchi di Stalin (Copyright ALANGER) L’azienda
ALANGER ripropone un
kit di figurini giusti per riprodurre questi soldati che, di fatto,
indossavano in servizio le uniformi di tutto l’esercito regolare. Nelle occasioni di parate e ufficiali, fu
loro consentito di indossare i loro tipici abiti cosacchi. La confezione
permette di realizzare una grande quantità di figurini appartenuti all’ARMATA
ROSSA e di corredarli di equipaggiamenti, di volta in volta, diversi. Il
figurino Vi
riporto la foto della stampata base con cui si presentano i figurini presenti
nella confezione, offerti online a prezzi davvero interessanti. Sotto festività natalizie, in particolare e
come è accaduto a me nel Natale 2018, si possono trovare a prezzi ancora più
convenienti e, credetemi, ne vale la pena! Il medesimo set è
proposto anche nella confezione con 4 commissari dell’NKVD ma la stampata è sempre
la medesima Copyright Alanger) Io
ho scelto il soggetto presente a sinistra nella confezione di Cosacchi perché
avente una forte dinamica e con le il braccio destro con la giusta postura
per impugnare il fucile mitragliatore PPSh-41. Alcuni dettagli sono provenienti da altri
kit tra cui la testa che è prodotta sia da ITALERI sia ZWEDA e sempre per un
set di Cosacchi dell’HEER a cavallo (credo
che lo scultore sia sempre Andrey BLESKIN, sia per i figurini ALANGER sia per
quelli di ITALERI-ZWEDA). Fondamentale, per me, era la qualità della
mano e del braccio destro che rappresentavano il “fulcro” del mio progetto. I
figurini ALANGER sono stampati in modo molto tradizionale e conseguentemente
il polistirene risente dei tipici problemi superficiali (escrescenze in forma di piccoli punti in rilievo che devono essere
rimossi con pazienza a chili). Se si supera questa fase, il gioco è fatto!
Il figurino finale potrebbe tranquillamente competere con pari grado ma
realizzati in resina. Nel blog di tokyostory.exblog.jp troverete diverse
foto delle stampate relative a questo set di ALANGER. Armatevi di tanta carta abrasiva n.400 e
n. 1000; ci vorrà qualche ora in più dei soliti figurini in resina. Il tipo
di polistirene mi ha dato alcuni problemi di presa della colla cianoacrilica
ragione per cui ho impiegato quella in formato gel e quella liquida solo per
i dettagli e il riempimento di piccole fessure. La
colorazione l’ho realizzata con soli acrilici, sia per l’uniforme sia per l’incarnato. I
pantaloni sono una miscela marrone base + kaki + giallo base + rosso
carminio; si tratta di una miscela che ho poi esaltato con una base di
arancione. Per
quanto riguarda gli stivali, una base di marrone bruno schiarito con del
rosso carminio reso lievemente traslucido. Il traslucido l’ottengo sfregando
ripetutamente e rapidamente, con un pennello di setola molto morbida, la
parte dipinta. La casacca è verde scuro (un verde base + nero) a cui ho
aggiunto del giallo base e del bianco uovo/avorio. Nei punti dove il tessuto
piega, specie intorno alla cintola e alle ascelle, ho ripetuto dei lavaggi
con il verde scuro di base a cui ho aggiunto piccole quantità di rosso
vermiglio. Il
fucile mitragliatore l’ho dipinto e poi montato separatamente (sconsiglio di tentare il contrario, il
risultato sarà quasi sempre mediocre anche per il pittore più esperto). Prima di dipingere figurino e arma, Vi
consiglio di fare diverse prove di post montaggio per evitare l’amara
sorpresa di scoprire che questa non resta nella giusta posizione tra
avanbraccio e mano ma soprattutto che non raschi via il colore dell’uniforme
mentre lo si fa impugnare al nostro Capo sergente. Per
maggiori dettagli su come realizzo un PPSh-41, Vi rimando al link per il figurino
di un sottufficiale di fanteria dell’ARMATA ROSSA durante la
Battaglia di STALINGRADO. Il
figurino è di così buona fattura che le spalline e la fibbia del cinturone
non ho avuto necessità di ricostruirle con Plasticard e filo di rame. Fatica
in meno… Sulle
spalline reali il grado era di stoffa per cui era in rilievo; per ottenere
tale effetto si può dare diverse passate di colore rosso
carminio e di volta in volta schiarite con dell’arancione opaco. Risultato finale: non male per un figurino di polistirene,
a cui non è stato necessario apportare modifiche articolate e parti in
resina. Well done ALANGER! (
͡ᵔ ͜ʖ ͡ᵔ ) |
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